GLICOLISI (dal gr. γλυκύς "dolce" e λύω "sciolgo")
Secondo il concetto di R. Lépine, che per primo ne propose il termine (1890), significa scomparsa di glucosio. È un fenomeno molto complesso che si compie per tappe intermedie; il processo è legato, secondo lo stesso Lépine, all'attività d'un fermento, che l'autore ha isolato dal sangue. Oggi si ritiene per glicolisi la prima tappa di disintegrazione del glucosio, la quale decorre senza intervento d'ossigeno (fase anossibiotica). Per essa s'ottiene la scissione di una molecola di glucosio in due molecole di acido lattico; l'ossiacido, poi, per un fenomeno d'ossidazione (seconda tappa), dà, come prodotti terminali, acqua e anidride carbonica. Affinché il processo della glicolisi si compia, è necessario (almeno per il muscolo) che la molecola di glucosio si leghi all'acido fosforico, per formare un etere esosiofosforico (lattacidogeno di G. Embden). Fra i prodotti intermedî della glicolisi sono stati individuati l'aldeide glicerica, il diossiacetone e il metilglioxal; i varî passaggi, non tutti ancora noti, s'effettuano per opera di fermenti specifici.