Close, Glenn
Attrice teatrale e cinematografica statunitense, nata a Greenwich (Connecticut) il 19 marzo 1947. Interprete di non comuni qualità drammatiche, dal fascino insolito, ha dato il suo volto ad alcuni tra i personaggi femminili più significativi del cinema americano degli anni Ottanta, eroine aggressive e volitive, sessualmente indipendenti e vagamente minacciose. Considerata l'erede di Bette Davis, ha ricevuto, tra il 1983 e il 1989, ben cinque nominations all'Oscar per cinque dei film di maggior successo del decennio.
Di famiglia alto-borghese, cresciuta nella vasta proprietà del nonno, nel 1960 seguì il padre medico nell'allora Repubblica del Congo (od. Repubblica Democratica del Congo), per poi trasferirsi in un collegio svizzero e infine tornare negli Stati Uniti e frequentare un esclusivo convitto femminile a Greenwich. Maturò la vocazione di attrice dopo aver interpretato il ruolo di Romeo in una recita scolastica. Fallito il breve matrimonio con il chitarrista rock Cabot Wade, si iscrisse al William and Mary College di Williamsburg, laureandosi nel 1974 in arte drammatica e antropologia. Nel novembre di quello stesso anno esordì in teatro a Broadway con la New Phoenix Repertory Company (recitando in Love for love di W. Congreve). Nella stagione 1974-75 interpretò per la stessa compagnia Il gioco delle parti di L. Pirandello e The member of the wedding di C. McCullers e, durante gli anni Settanta, fu attiva in teatro, sia in classici di W. Shakespeare e A.P. Čechov sia in produzioni indipendenti di autori contemporanei. Con il ruolo della stizzosa Mrs Barnum nel musical Barnum (1980) di C. Coleman conobbe il suo primo vero grande successo, per poi continuare a ottenere, negli anni a venire, premi e consensi a Broadway con The real thing (1984) di T. Stoppard, Death and the maiden (1992) di A. Dorfman e nel musical Sunset Boulevard (1995) di A.L. Webber.
Nel frattempo aveva esordito nel cinema dando volto, dopo alcune apparizioni in film televisivi, alla madre possessiva in The world according to Garp (1982; Il mondo secondo Garp) di George Roy Hill, quindi alla moglie di un industriale in The big chill (1983; Il grande freddo) di Lawrence Kasdan, nostalgico ritratto della generazione del Sessantotto, e al primo amore di Robert Redford in The natural (1984; Il migliore) di Barry Levinson. Nel 1985 ha interpretato invece il riuscito thriller Jagged edge (Doppio taglio) di Richard Marquand. Ma è stato in particolare con Fatal attraction (1987; Attrazione fatale) di Adrian Lyne che ha raggiunto una vasta popolarità. Capovolgendo la sua precedente immagine rassicurante, la C. affronta nel film la parte dell'amante vendicativa che tormenta con ossessione distruttiva la perfetta famigliola americana del procuratore legale interpretato da Michael Douglas. Occhi piccoli e intelligenti, volto spigoloso e aristocratico, ha replicato il ruolo della donna sensuale e opportunista con la libertina marchesa di Merteuil in Dangerous liaisons (1988; Le relazioni pericolose, dal romanzo epistolare di P.-A.-F. Choderlos de Laclos) di Stephen Frears e l'incestuosa Gertrude nel-l'Hamlet (1990; Amleto) di Franco Zeffirelli.
Nei film successivi sembra avere alternato consapevolmente i due stereotipi femminili proposti dal codice hollywoodiano: donna materna e positiva in The house of the spirits (1993; La casa degli spiriti, dal romanzo di I. Allende) di Bille August e in Paradise road (1997) di Bruce Beresford, e, invece, tormentata, persino sgradevole in Reversal of fortune (1990; Il mistero von Bulow) di Barbet Schroeder, The paper (1994; Cronisti d'assalto) di Ron Howard e Cookie's fortune (1999; La fortuna di Cookie) di Robert Altman. Protagonista di numerosi film televisivi da lei stessa prodotti (fra l'altro di Serving in silence: the Margarethe Cammermeyer story, 1995, Costretta al silenzio, di Jeff Beckner, di cui è stata produttrice esecutiva e nel quale interpreta il ruolo complesso di una donna ufficiale di carriera attratta da un'altra donna), negli anni Novanta ha inoltre preso parte a film come Mary Reilly (1996) di Frears e Mars Attacks! (1996) di Tim Burton, nel ruolo della first lady Martha Dale. È apparsa straordinaria nella parodia di sé stessa e nella caratterizzazione, tutta sopra le righe, della cattiva per eccellenza del cartone animato, Cruella De Vil (in Italia Crudelia Demon) in 101 Dalmatians (1996; La carica dei 101 ‒ Questa volta la magia è vera) di Stephen Herek e in 102 Dalmatians (2000; La carica dei 102 ‒ Un nuovo colpo di coda) di Kevin Lima. Sempre nel 2000 è stata una delle interpreti del mélo al femminile Things you can tell just by looking at her (Le cose che so di lei) di Rodrigo García.
R. Newcomer, The films of Glenn Close, Secaucus (NJ) 1996.