GLAUCO (Γλαῦκος)
4°. - Figlio di Hippolochos, nipote di Bellerofonte, con Sarpedonte condottiero dei Lici venuti in soccorso dei Troiani.
Famoso nell'Iliade (vi, 119-144) il suo incontro con Diomede: i due guerrieri si riconoscono stretti da antichi vincoli di ospitalità ed evitano perciò di combattersi e si scambiano in segno di amicizia le armi. Presso Quinto Smirneo (iii, 214, 243, 278 s.; xiv, 135) G. cerca di impadronirsi del cadavere di Achille, ma viene ucciso da Aiace Telamonio. Apollo rapisce il suo cadavere alle fiamme del rogo e lo consegna ai Venti che lo trasportano in Licia. L'incontro di G. con Diomede appare frequentemente su gemme. Inoltre su un'anfora a figure nere da Vulci l'eroe è rappresentato fra i guerrieri che lottano intorno al cadavere di Achille. In un'anfora calcidese del Pittore delle Iscrizioni, recentemente acquistata dalla National Gallery di Victoria (Melbourne) è raffigurato in un combattimento tra Troiani e Greci, G. in duello con Mnesteo. La presenza sulla stessa anfora di Hippolochos conferma l'identificazione con Glauco 4°.
Monumenti considerati. - Gemme: J. Overbeck, Galerie heroischer Bildwerke, Brunswick - Stoccarda 1853-1857, p. 397 ss., tav. xvi, 6-7. Anfora da Vulci: Mon. Inst., i, tav. li; Ann. Inst., v, 1833, pp. 224 ss.; A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino - Lipsia 1927, p. 9, n. 5, tav. xii; S. Reinach, Rép. Vases, i, p. 82.
Bibl.: W. Drexler, in Roscher, I, col. 1677; Weicker, in Pauly-Wissowa, VII, col. 1413, n. 11; G. Schwab, Gods and Heroes, New York 1946, p. 382 ss. e passim.