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GLARONA

di Adriano Augusto MICHIELI - Adriano Augusto MICHIELI - * - Enciclopedia Italiana (1933)
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GLARONA (A. T., 20-21; fr. Glaris; ted. Glarus)

Adriano Augusto MICHIELI
Adriano Augusto MICHIELI
*

Cittadina della Svizzera nordorientale, con 5269 ab. (1930), a 481 m. s. m., alla sinistra del fiume Linth, alle falde del gruppo montuoso del Glärnisch, capoluogo del Cantone di Glarona. Trasse origine da un piccolo villaggio, sorto nel secolo XII intorno a una chiesa, e va assumendo oggi uno sviluppo sempre maggiore, sia per le sue fabbriche di cotonate, di panni, di biancheria e di carta, sia per il crescente movimento turistico di cui è centro, offrendo nei suoi immediati dintorni delle meravigliose escursioni. La città è circondata da lievi ondulazioni d'origine morenica o franosa, di cui una, lo Tschudirain, servì d'appoggio alle più antiche costruzioni del luogo, cioè a una chiesa e a una fattoria (più tardi castello), quivi erette dalle monache del cenobio renano di Säckingen nel sec. XI. Questa altura, dopo un grande incendio che distrusse più di mezza Glarona nel 1861, fu spianata per rendere le vie più regolari e parallele agli assi naturali delle strade. La cittadina ha, quindi, un carattere del tutto moderno, ed è linda, spaziosa, ben ordinata. Ha un'unica chiesa in stile romanico, con due torri, che serve in ore diverse al culto cattolico e a quello protestante; un bel Palazzo cantonale, gli edifici delle Poste e del Museo di storia naturale (con la completa raccolta dei pesci fossili del Terziario glaronese); quelli della Giustizia e della Biblioteca del Cantone. Poco lontano dal centro della città sorge su una collinetta (Burghügel) l'antica Burgkapelle, ch'è il monumento più venerato della zona. Le strade che congiungono Glarona al resto della Svizzera sono la Glarona-Zurigo per Weesen; la Glarona-Linthal, che a Schwanden si biforca per Elm; e la Glarona-Sargans per Walenstadt.

Storia. - Conquistata definitivamente e completamente da Augusto, la regione che costituisce oggi il cantone di Glarona (v. appresso) fece parte dell'impero fino all'età delle invasioni, assorbendo anch'essa la civiltà romana, come provano i numerosi avanzi (armi, oggetti varî, ecc.) che si sono in essa ritrovati. Fu poi soggiogata dagli Alamanni. Col sec. IX comincia il dominio del monastero di Säckingen; ma nel 1288 Alberto e Rodolfo d'Asburgo, che già avevano il diritto di avocazia imperiale, ottennero la carica d'intendenti del monastero; e da allora gli Asburgo cercarono di inserire anche Glarona negli altri loro dominî. Contro i tentativi asburgici, Glarona si unì con Schwyz in alleanza; e finalmente nel 1352 (4 giugno) entrò nella confederazione con Zurigo e i cantoni forestali, tuttavia in posizione di netta inferiorità giuridica. Invano gli Asburgo cercarono di riconquistare, con la forza, il paese: il 9 aprile 1388, nella battaglia di Näfels, le truppe asburgiche furono respinte, e Glarona definitivamente libera. Pochi anni più tardi, nel 1395 gli abitanti si riscattavano anche dai censi annui dovuti al monastero di Säckingen. Delle vicende posteriori, da ricordare specialmente la partecipazione di milizie glaronesi alle spedizioni nel Milanese, alla fine del secolo XV e ai primi del XVI: ciò che valse a Glarona la compartecipazione al governo di Lugano, Locarno, Mendrisio e Val Maggiore. Gli abitanti di Glarona, dove aveva predicato, fra il 1506 e il 1516, lo stesso Zwingli, aderirono rapidamente, a partire dal 1525, alle dottrine zwingliane; ma dopo la seconda guerra di Cappel fu lasciata piena libertà sia ai cattolici sia ai riformati; e da allora, nonostante nuovi contrasti (per es. fra il 1558 e il 1566, al principio del sec. XVII, nel 1655, ecc.), il paese rimase diviso fra gli aderenti alle due confessioni.

Nel periodo della rivoluzione francese, Glarona s'oppose alla Repubblica elvetica, e capitolò solo di fronte alle armi francesi. Una violenta ribellione nel 1799, appoggiata dagli Austriaci, fu ancora soffocata, e il paese saccheggiato dai Francesi. Nuova rivolta nell'autunno del 1802, ma presto sedata. Nel sec. XIX il diffondersi delle idee liberali e, più tardi, di quelle democratiche, condusse a rimaneggiamenti di costituzione nel 1836 e nel 1887, quando fu approvata la costituzione che attualmente è in vigore.

Il Cantone di Glarona. - posto fra i cantoni dei Grigioni, di S. Gallo, di Schwyz e di Uri, in una zona eminentemente montuosa percorsa dalla Linth. Ha un'area di 685 kmq., una lunghezza massima di 42 km. e una larghezza di 27. I suoi confini sono rappresentati a N. dal lago di Walen, ad E. dalla catena della Murg Tal e dal massiccio del Magereu, a S. dai monti che congiungono il Tödi al Pizzo Segnes; all'O., infine, da una linea che passa per i gruppi delle Claridi e del Glärnisch. È quindi un paese d'alta montagna, in cui la vita s' accentra nelle parti meno elevate e nelle valli, giungendo i suoi massicci, ricoperti in gran parte di grandi ghiacciai, alle quote di 3000 m. e più. Il Tödi ne misura di fatto 3623, il Clariden Stock 3270, il Haus Stock 3152, il Pizzo Segnes 3102, il Glärnisch tocca i 2920 m., il Freiberg, che s'innalza tra la valle arcuata della Sernf e quella della Linth, ha una serie di cime varianti fra i 2300 e i 2800 m. (Kärpf Stock, 2797 m.) e soltanto i pendii vallivi scendono a quote più modeste e sono ricoperti di boscaglie e di pascoli. Ciò spiega come il Cantone non conti che 35.653 ab. (1930), 52 per kmq.

Le valli più notevoli della zona sono: quella trasversale della Linth (affluente del Reno), che percorre da S. a N. tutto il Cantone ed è, nel suo tratto più alto (Gross Tal), profonda e stretta e solo nella sua parte più bassa, da Glarona a Bilten, larga e aprica; la valle laterale del Sernf o Klein Tal, che circuisce il massiccio del Freiberg dominato dal Kärpf Stock; la Klön Tal, che reca alla Linth le acque del Silbern; oltre a varie valli secondarie. Dappertutto sono visibili le tracce del lavorio e degli apporti glaciali e la regione è quanto mai interessante dal lato geologico.

Il principale fiume del Cantone è la Linth che nasce dai ghiacciai del Tödi e delle Claridi con i due rami detti Limmernbach e Sandbach; presso Mollis entra canalizzata nell'Escher Kanal che la conduce nel lago di Walen, dal quale col Linth Kanal (fra Weesen e Grynau) prosegue poi verso il lago di Zurigo, per uscirne col nome di Limmat e finire nell'Aar e quindi nel Reno. Lungo il suo corso riceve parecchi affluenti, tra cui il più notevole è il Sernf, che le reca le acque del Haus Stock e del Sardona ed è ingrossato a sua volta da non pochi altri torrenti e ruscelli, ricchi di cascate e di forre. I laghi alpini sono numerosi e belli e alcuni di essi (Klöntalersee, Obersee, Haslensee), trassero origine da frane glaciali; altri (Muttensee, Oberblegisee), sono morenici; altri di tipo carsico.

Il clima è il solito temperato freddo della Svizzera centrale: la temperatura media annua varia da 5°,7 a 7°,9; le precipitazioni sono di 1500 mm. Non mancano le zone riparate o beneficiate dai venti del sud (specialmente dal föhn), ove ogni manifestazione del clima si fa più dolce (ad es. nella sezione mediana della valle della Linth e sulle rive meridionali del lago di Walen). In relazione a tali condizioni e in conseguenza di esse si hanno al basso alcune lunghe strisce di terre coltivate (da Linthal a Bilten) e poi, a mano a mano che ci s'innalza, praterie e boschi, alternati con pascoli. Le fonti maggiori di guadagno del Cantone sono l'allevamento del bestiame e la silvicoltura, l'industria del legno e quella dei tessuti. Tre quarti degli abitanti sono protestanti e un quarto cattolici, mentre la lingua è per tutti la tedesca, pur conservando nell'intimità un dialetto alto-tedesco. Data la povertà della regione, gli abitanti, specialmente nel passato, tendevano a emigrare, cosicché scarso o quasi nullo fu l'aumento di popolazione verificatosi nel Glaronese nel sec. XIX (29.348 ab. nel 1837; 35.208 nel 1870; 32.349 nel 1900; 33.316 nel 1910; 33.834 nel 1920). I maggiori centri sono quelli bagnati dalla Linth, cioè Linthal, a 661 m. s. m., con 2000 ab., frequentata dai turisti come base di splendide escursioni; Stachelberg, luogo di bagni alcalino-solforosi; Schwanden, a 525 m. e alla confluenza del Sernf, con numerosi opifici; Glarona, capoluogo del Cantone (v. sopra); Mollis, con 2000 ab.; Näfels, a 440 m. s. m., col vicino Ober-Urnem, unico villaggio interamente cattolico del Glaronese. Nella valle del Sernf si trovano Engi, Matt ed Elm, famoso per la sua frana del 1881 precipitata dal Tschingelberg. A S. del lago di Walen sorgono Filzbach, Obstalden e Mühlehorn, in posizione amenissima in mezzo ai boschi. Le strade sono numerose e assai ardite. La più importante delle ferrovie è la Weesen-Glarona-Linthal, raccordata a Näfels con la Ziegelbrücke-Bilten e a Schwanden con la linea elettrica del Klein Tal che finisce a Elm. Il movimento turistico si effettua in special modo sulle vie e sui passi alpini che conducono da Linthal ad Altdorf per il Klausen Pass; a Zurigo per Bilten; a Schwyz per il Pragel Pass.

Bibl.: Sul Cantone cfr. A. Heim, Memorie diverse, in Matériaux pour la Carte géol. de la Suisse, fasc. 14, 25, 32 e segg.; Ad. Jenny-Trümpy, Geschichte des Handels und der Industrie im Kanton Glarus, 1899.

Vedi anche
Huldreich Zwingli Zwingli ‹zvìṅli›, Huldreich (o Huldrych; it. Ulrico Zuìnglio). - Riformatore religioso della Svizzera (Wildhaus, Toggenburg, 1484 - Kappel 1531), fondatore della Chiesa propriamente detta riformata, l'espansione e il rafforzamento della quale si devono invece all'opera di Calvino. Di preparazione umanistica ... Svizzera Svizzera (ted. Schweiz; fr. Suisse; romancio Svizra) Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria e il Liechtenstein, a S con l’Italia e a O e ... Schwyz (it. Svitto) Cittadina della Svizzera (14.183 ab. nel 2009), capitale del cantone omonimo, situata in posizione panoramica in un’ampia valle, a 517 m s.l.m. Attività economiche legate al turismo e alle produzioni meccaniche e tessili. Schwyz possiede numerose case antiche, il municipio del 17° sec. ... Tschudi ‹čùudi› (o Tschudy). - Famiglia svizzera nota dal 1289. Si divise (sec. 16º) con Ludwig senior e Ulrich in due rami, cattolico l'uno, protestante l'altro. Il primo fornì al cantone di Glarona più d'un landamano e da esso derivano: Leonhard Ludwig (1701-1779) e Josef Anton (1703-1770), e infine Cajetan ...
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