GLAMORGANSHIRE (A.T., 47-48)
Contea marittima del Galles meridionale il cui centro è situato a 51°35′ lat. N. e a 3°40′ long. O. Ha una superficie di 2106 kmq., ed è limitata a sud dal Canale di Bristol e a ovest dal fiume Loughor, mentre il Rhymney, quasi dalla sorgente alla foce, la separa dal Monmouthshire. Il Glamorgan è diviso in tre parti ineguali dai corsi dei fiumi Neath, che scorre verso SO. e sbocca nella Baia di Swansea, e Cynon, che si scarica nel Taff e prosegue verso Cardiff. Tutte e tre le regioni hanno la stessa caratteristica orografica: montagne al nord e pianure al sud. Di gran lunga più vasta è la regione centrale che culmina nel Craig-y-Llyn (600 m.): da queste alture settentrionali scendono dei fiumi, che nel corso inferiore traversano la fertile Valle di Glamorgan. La regione occidentale è percorsa dal Tawe, che sfocia nel mare a Swansea; a questa regione appartiene il Gower e l'omonima penisola. La Valle di Glamorgan è scavata nel calcare e nelle marne cenozoiche; il resto del paese è costituito da depositi carboniferi, che rappresentano una buona metà dei giacimenti carboniferi del Galles meridionale. A ovest si estrae antracite, a est carbone bituminoso: il recente sviluppo del Glamorgan è in gran parte dovuto allo sfruttamento di questo minerale. In passato la contea era nota per i prodotti agricoli della Valle e per gli allevamenti di pecore; poi si cominciarono a utilizzare le miniere soprattutto presso Merthyr Tydfil; ma soltanto dopo che il carbone minerale fu adoperato nell'industria metallurgica ebbe inizio la floridezza del Glamorgan. Vi sono una dozzina di centri, quasi tutti costieri, che lavorano il ferro e non soltanto quello d'estrazione locale, ma anche minerale importato. Inoltre vi sono fonderie di rame, oro, argento, nichel e piombo: Swansea merita bene il suo soprannome di capitale metallurgica del mondo. Nel 1840 il primo carico di carbone partì da Cardiff ed era con ciò assicurato lo straordinario sviluppo della città. Nel 1850 s'iniziò lo sfruttamento della valle di Aberdare, e nel 1865 quello della valle di Ogmore. Nel 1801 la contea aveva in totale 70.879 abitanti; nel 1931 la cifra è giunta a 1.225.713; e sono le industrie del carbone la causa di così densa popolazione (582 ab. per kmq.). La città più grande è Cardiff (223.648 ab. nel 1931), la seconda Swansea (164.825 abitanti). Altre città degne di nota sono: Barry (39.000 ab.), importante per i docks: la città non esisteva ancora nel 1860; Caerphilly (37.000 ab.), mercato importante; Gelligaer (43.100 abitanti), vive specialmente dell'industria del carbone; Llantrisant (22.000 abitanti), mercato; Maesteg (29.000 ab.), in altri tempi viveva dell'industria del ferro, ora del carbone; Merthyr Tydfil (81.000 abitanti), ferro e carbone; Mountain Ash (43.300 ab.), carbone; Pontypridd (47.200 ab.), mercato e industria del carbone. Inoltre esistono molti stabilimenti industriali nelle vallate di Rhondda e di Swansea.
Storia. - I Romani vi conquistarono le terre delle tribù dei Silures fra i fiumi Neath e Wye verso il 50 a. C. e vi s'impiantarono saldamente. Convertita la regione al cristianesimo, vi sorsero importanti case monastiche a Llancarvan, Llandough e Llanilltyd Fawr nel sec. VI, e Llandaff divenne sede episcopale: i primi vescovi furono S. Dubricio e S. Teilo. Dopo l'abbandono dei Romani il Glamorgan fu invaso dai Sassoni e poi dai Danesi. I Normanni sotto Robert Fitzhamon, signore di Gloucester, occuparono il Glamorgan alla fine del sec. XI, mentre però le leggi e istituzioni normanne erano applicate nelle terre basse, dette la Valle, gl'indigeni, sparsi nelle zone montuose, si mantennero quasi indipendenti coi loro usi. Il Glamorgan fu tenuto dai signori di Gloucester e poi da altre famiglie, finché passò alla corona inglese. Edoardo VI lo cedette a Herbert, primo conte di Pembroke, i cui discendenti, i marchesi di Bute, vi posseggono tuttora vaste terre. Lacerato da molte ribellioni degl'indigeni gallesi contro il dominio inglese, nella guerra civile parteggiò prima per il re, poi per il parlamento.