GLADIATORE BORGHESE
Celebrata statua marmorea di guerriero (m 1,55) erroneamente interpretata come un gladiatore, rinvenuta presso Anzio sotto il pontificato di Paolo V (1605-1621), già appartenente alla Collezione Borghese e ora conservata al Museo del Louvre. La statua, che reca la firma di Agasias (v. agasias, 1°), figlio di Dositheos, scultore nativo di Efeso, rappresenta un combattente che imbraccia lo scudo con la sinistra e probabilinente doveva impugnare la spada nella destra. Si tratta di un'opera databile intorno al 100 a. C. e inquadrabile in una fase classicistica dell'ellenismo ove gli estremi portati degli amministramenti lisippei sono rivissuti secondo moduli virtuosistici. Per alcuni (Della Seta) risalirebbe invece a un originale bronzeo del III-II sec. a. C. e Agasias non ne sarebbe l'autore bensì il copista. Tipico per la impostazione critica del suo tempo l'elogio che ne fa il Milizia: "qui non si ha voglia di morire...Vi si vede la morbidezza della carne e la fluidità del sangue... Questo importa, e non che Agasias ne sia l'autore".
Bibl.: F. Milizia, Dell'arte di vedere nelle Belle Arti del Disegno secondo i principi di Sulzer e di Mengs (1781), in Opere complete, Bologna 1826, p. 181; A. Della Seta, Il nudo nell'arte, Milano-Roma 1930, pp. 577-584; J. Charbonneaux, La sculpture grecque au Musée du Louvre, Parigi s. d., tav. 48; M. Bieber, The Sculpture of Hellenistic Age, New York 1955, p. 162.