GIUSTO Menabuoi da Padova
Pittore fiorentino così chiamato perché lavorò prevalentemente a Padova, dove morì prima del 30 aprile 1393. La sua prima opera nota è (1363) una Madonna in trono con santi (Pisa, coll. Schiff), che dimostra chiari influssi di Giovanni da Milano. Del 1367, e dipinto "in Archà", è un trittico della National Gallery di Londra; a quel tempo G. era probabilmente il pittore protetto dai Carraresi, e particolarmente da Fina Buzzacarina moglie di Francesco il Vecchio, che aveva terre in Arquà. Del 1370 erano, in una cappella degli Eremitani, gli affreschi rappresentanti le Virtù (di cui si conservano frammenti), che sembra fossero considerati il capolavoro di G., e furono quelli che gli valsero la cittadinanza padovana. Nel 1376 il pittore aveva ultimato la decorazione del battistero di Padova, ordinatagli da Fina Buzzacarina (morta nel 1378). Infine, prima del 1382, erano compiuti i dipinti per la cappella del Beato Luca Belludi al Santo: ultimo lavoro del maestro, almeno tra quelli databili con sicurezza.
Tra altre opere ricordiamo due Madonne, affrescate nell'abside della Cappella degli Scrovegni; l'Incoronazione della Vergine nella lunetta sulla tomba di Federico di Lavellongo presso il chiostro del Capitolo del Santo e una cupoletta affrescata, nella chiesetta antoniana di Curtarola presso Padova. Nelle opere padovane di G. eseguite dopo il 1375 (cioè in tutte, escluse quelle degli Eremitani) le influenze preponderanti sono quelle dei veronesi Altichiero e Avanzo.
Bibl.: R. van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, IV, L'Aia 1924, p. 162 segg.; M. C. Lorenzetti, Di uno scomparso polittico di G. Padovano, in L'Arte, XXX (1927), pp. 49-61; R. Longhi, Frammenti di G. di P., in Pinacotheca, I (1928-29), pp. 137-52; S. Bettini, Una Madonna di G. de' Menabuoi nella bibl. capitolare di Padova, in Boll. d'arte, n. s., X (1930-31), pp. 70-75; A. Moschetti, in Boll. del Museo civ. di Padova, n. s., IV (1928), pp. 131-38; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lex., XXIV, Lipsia 1930 (s. v. Menabuoi, Giusto di Giovanni de'); V. Lazzarini, in Arch. ven., VIII (1930), p. 78 segg.; U. Tergolina, in Le Venezie francescane, marzo 1932.