FEGIZ, Giusto
Nacque a Trieste l'11 apr. 1899 da Giuseppe Luzzatto Fegiz e da Alice Fegiz (il cognome diventa Fegiz nel 1938 o '39). Superati gli studi secondari, nel 1917 si trasferi a Vienna per seguire il corso di laurea in medicina e chirurgia che, finita la guerra, continuò poi nell'università di Bologna e concluse in quella di Roma, ove nel 1923 si laureò a pieni voti e con lode. Attratto dai complessi problemi clinici e soprattutto terapeutici della tubercolosi, che allora mieteva ogni anno numerose vittime, si recò in Svizzera, a Davos, presso i famosi sanatori di Schatzalp e di Guardaval, ove poté acquisire una preziosa esperienza e arricchire le sue conoscenze scientifiche e cliniche riguardanti la tubercolosi polmonare.
Rientrato a Roma nel 1927, prestò servizio nel sanatorio Cesare Battisti della Croce rossa italiana, quindi fu chiamato da E. Morelli, che ne era direttore, nell'istituto universitario di tisiologia. Stabilita la sede di tale istituto nel sanatorio Carlo Forlanini, che presto acquisi fama internazionale, nel 1934 il Morelli affidò al F., che nel '32 aveva conseguito la libera docenza in pneumotisiologia, il primariato di un reparto clinico. Successivamente il F. ebbe l'incarico dell'insegnamento della semeiotica dell'apparato respiratorio nella scuola di specializzazione in tisiologia e malattie dell'apparato respiratorio annessa al Forlanini, frequentata da numerosi medici italiani, da borsisti stranieri e da medici inviati dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Il F. divenne direttore vicario del Forlanini nel 1952, e successivamente, nel 1959, quando venne separata la cattedra di tisiologia e malattie dell'apparato respiratorio dall'Istituto della previdenza sociale, fu nominato direttore sanitario dell'Istituto Forlanini. Lasciato l'incarico nel 1964 per limiti di età, proseguì attivamente la sua vita professionale e la sua partecipazione alla comunità scientifica nazionale e internazionale.
Gli interessi clinici e scientifici del F. si dovettero scontrare con problemi di difficoltà e di interesse eccezionali (diagnostici, terapeutici, fisio-patologici, sociali), che costituivano però affascinanti campi di indagine.
Grazie alla formazione compiuta in Italia e all'estero, il F. affrontò numerosi argomenti clinici e scientifici inerenti la tisiologia: la tubercolosi laringea, con osservazioni condotte nella clinica otorinolaringoiatrica dell'università di Roma; lo studio e l'isolamento di micobatteri tubercolari con particolari caratteristiche, che portò a compimento nell'istituto di igiene dell'università di Roma, il rilievo dei segni e dei sintomi che consentono di pervenire alla diagnosi della tubercolosi, argomento delle sue lezioni di semeiotica e di una sua fortunata pubblicazione. Importanti furono inoltre i suoi contributi terapeutici. Autore di 181 pubblicazioni scientifiche, il F. fu anche relatore a numerosi congressi nazionali e internazionali su argomenti di grande interesse: su un metodo di biopsia epatica attraverso lo sfondato pleurico da lui ideato con A. Monaco, sulla collassoterapia, sugli interventi sul frenico, sulla sezione endopleurica delle aderenze, ecc. Tra i suoi scritti si ricordano: Ist Kelkapftuberkulose eine Kontroindikation für Hochgebirgskuren?, in Beiträge z. Klinik d. Tuberkulose, LXVI (1927), p. 773; Semeiotica dell'apparato respiratorio, Roma 1938, e, in successive edizioni, ibid. 1946, 1952, 1961; Errori diagnostici in tisiologia. Elementi di diagnostica differenziale, ibid. 1948; Semeiologia e clinica della tubercolosi bronchiale, in Riv. d. tubercolosi e d. malattie d. app. respiratorio, I (1953), pp. 31-62; La fibrosi interstiziale diffusa evolutiva del polmone (morbo di Hamman e Rich), ibid., pp. 712-724; Il pneumotorace intrapleurico ieri e oggi: rilievi statistici e osservazioni critiche sul materiale dell'Istituto C. Forlanini, Roma 1955, con M. Lucchesi; Semeiotica generale e fisica, in Trattato ital. di medicina interna, V, 11, Venezia-Roma 1962, pp. 43-86; I problemi patogenetici e clinico-terapeutici della tubercolosi urogenitale visti dal tisiologo, in Riv. d. tubercolosi e d. malattie d. app. respiratorio, XII (1965), pp. 423-429.
Umanista, poliglotta, il F. fu inoltre amante della musica e buon pianista: di lui si ricorda anche lo scritto Genio e malattie: i grandi infermi del mondo della musica, in Il Mondo della musica, III (1965), 3, pp. 41-53.
Morì a Roma il 26 dic. 1986.
Fonti e Bibl.: Curriculum vitae, inedito, conservato presso la Biblioteca dell'Istituto delle malattie respiratorie e tisiologia dell'Università di Roma "La Sapienza" (ospedale C. Forlanini); Necrologio, in Lotta contro la tubercolosi e le malattie polmonari sociali, LVII (1987), pp. 401-05; G. Fegiz, Commemor., in Atti della Accademia Lancisiana di Roma, n. s., XXXII (1988), 1, pp. 43 s.