CATTANI, Giuseppina
Nata a Imola il 26 maggio 1859 da Tullio e da Teresa Baratta, si laureò in medicina e chirurgia presso l’università di Bologna nel 1884. Subito dopo la laurea cominciò a lavorare nell’istituto di patologia generale di quell'ateneo, diretto da G. Tizzoni, dapprima come allieva, poi, negli anni accademici 1885-86 e 1886-87, usufruendo di un posto di perfezionamento per l’interno messo a disposizione dal governo. Divenuta assistente del Tizzoni, conservò il titolo fino al 1895. Nel 1886 partecipò al concorso per professore ordinario di patologia generale dell’università di Parma, e fu giudicata idonea; l’anno successivo ottenne per titoli l’abilitazione alla libera docenza in tale disciplina presso l’università di Torino. Sempre nel 1887, la C., vinta una borsa di studio, si recò a Zurigo, ove frequentò l’istituto universitario di patologia generale diretto da T. A. E. Klebs. Nel 1889 ottenne con decreto ministeriale il trasferimento della libera docenza dall’università di Torino a quella di Bologna, ove subito iniziò un regolare corso di lezioni. Alcuni anni più tardi, tuttavia, le non buone condizioni di salute la costrinsero a sospendere l’attività didattica e a lasciare l’ateneo bolognese. Il 18 giugno 1889 fu aggregata alla Società medico-chirurgica di Bologna, divenendone socio corrispondente due anni più tardi: la C. fu così la prima donna a far parte di quella società.
Durante gli anni trascorsi in qualità di assistente del Tizzoni, la C. si dedicò con passione a ricerche di patologia generale con speciale riguardo al settore della microbiologia, allora in pieno sviluppo e in costante progresso. In tale campo di indagini si segnalò per una serie di lavori che, in collaborazione con il suo maestro, eseguì sul bacillo del tetano e che le consentirono di legare il suo nome al primo isolamento in coltura pura del microrganismo e alle prime esperienze di sieroterapia della malattia da questo causata.
La natura infettiva del tetano era stata dimostrata sperimentalmente nel 1884 da A. Nicolaier, che provocò la malattia in animali da laboratorio ai quali aveva inoculato terra (Ueber infektiösen Tetanus, in Deutsche med. Wochenschr., X [1884], pp. 842-844), e dagli italiani A. Carle e G. Rattone, che riuscirono a riprodurla in conigli ai quali avevano inoculato materiale infetto prelevato da un uomo malato (si v. in Diz. biogr. degli Ital., XX, sub voce Carle Antonio). La priorità dell’allestimento di colture pure del bacillo di Nicolaier è generalmente attribuita a S. Kitasato, che ne dette la comunicazione nel maggio del 1889 (Ueber den Tetanusbacillus, in Zeitschrift für Infektionskrankh., VII [1889], pp. 225-234); tuttavia, già nell’aprile dello stesso anno il Tizzoni e la C. avevano annunciato all’Accademia medica di Torino di essere riusciti a isolare il bacillo da colonie di colture anaerobiche in piastra (Ricerche batteriologiche sul tetano, in Riforma medica, V [1889], 1, pp. 512 s.).
La possibilità di isolare e coltivare il bacillo del tetano costituì la premessa a tutta una serie di studi e di ricerche che consentirono di acquisire conoscenze preziose sulle caratteristiche biologiche del microrganismo, la cui importanza doveva poi ampiamente manifestarsi nella pratica medica. Numerose furono le pubblicazioni della C. su tale argomento, frutto di numerose sperimentazioni e osservazioni delle quali si ricordano qui: Sui caratteri morfologici del bacillo di Rosenbach e Nicolaier, ibid., pp. 752 s., con G. Tizzoni; Bakteriologische Untersuchungen über den Tetanus, in Beitr. zur pathol. Anat. und zur allgem. Pathol., VII (1889), pp. 567-612, con G. Tizzoni ed E. Baquis; Ueber das Tetanusgift, in Zentralbl. für Bakteriol. und Parasitenkunde, VIII (1890), pp. 69-71, con G. Tizzoni. A questi studi riguardanti essenzialmente le caratteristiche morfologiche e biologiche del bacillo fecero seguito quelli sull’immunologia del tetano, condotti con accurate sperimentazioni sugli animali; a E. A. von Behring e a S. Kitasato spetta il merito della scoperta dell’antitossina tetanica (Ueber das Zustandekommen der Diphterie-Immunität und der Tetanus-Immunität bei Thieren, in Deutsche med. Wochenschr., XVI [1890], pp. 1113 s.), fondamento della sieroterapia, ma non meno importante e preziosa fu l’instancabile attività della ricercatrice italiana che, in collaborazione col Tizzoni, riuscì a immunizzare gli animali e a preparare un efficace siero antitetanico. I due studiosi denominarono antitossina la sostanza cui il siero di animali resi immuni contro il tetano deve il suo potere di rendere innocui il bacillo e il veleno da questo prodotto e prepararono e impiegarono con successo il siero antitetanico; dimostrarono la possibilità di conservare alle colture del bacillo, mediante ripetuti passaggi negli animali, un altissimo grado di virulenza; riuscirono a mantenere una vivace risposta immunitaria nel cavallo vaccinato e salassato lasciandolo riposare e sottoponendolo poi a inoculazione di rinforzo (Ueber die Art, einem Thiere die Immunität gegen Tetanus zu übertragen, in Zentrabl. für Bakteriol. und. Parasitenkunde, IX [1891], pp. 189-192; Ueber die Eigenschaften des Tetanus-Antitoxins, ibid., pp. 685-689; Sul modo di conferire ad alcuni animali l’immunità contro il tetano, in Riforma medica, VII [1891], 1, pp. 112 s.; Sulle proprietà dell’antitossina del tetano, ibid., 2, pp. 315-318; Ulteriori ricerche sull’antitossina del tetano, ibid., pp. 601-605; L’immunità contro il tetano, studiata negli animali molto recettivi per questa infezione [cavia, coniglio, topo], ibid., 3, pp. 385-390; L’ematoterapia nel tetano, ibid., VIII [1892], 2, pp. 769-773; Ancora sull’ematoterapia del tetano, in Gazzetta degli ospitali, XIII [1892], pp. 1118-1121; Esperienze sulla vaccinazione del cavallo contro il tetano, in Riforma medica, IX [1893], 2, pp. 661-665; Ulteriori ricerche sperimentali sulla immunità contro il tetano, ibid., 4, pp. 289-295; Weitere experimentelle Untersuchungen über die Immunitat gegen Tetanus, in Berliner klinischen Wochenschr., XXX [1893], pp. 1185-1189, 1215-1219, 1245-1247; XXXI [1894], pp. 64-67; Neue Untersuchungen über die Vaccination des Pferdes gegen Tetanus, ibid., pp. 732 ss.; Nuove esperienze sulla vaccinazione del cavallo contro il tetano, in Gazzetta degli ospedali e delle cliniche, XV [1894], pp. 505 ss.).
Non mancarono discussioni tra gli studiosi sull’efficacia delle antitossine preparate nei vari laboratori, e la C. e il Tizzoni parteciparono a tali dispute con scritti chiaramente polemici (Erwiderung auf die Arbeit von Dr. Hübner über das Tizzoni’sche Tetanusantitoxin, in Deutsche med. Wochenschr., XX [1894], pp. 772 s., con G. Tizzoni; Risposta all’articolo del dott. Huebner sulla nostra antitossina del tetano, in Gazzetta degli ospedali e delle cliniche, XV [1894], pp. 1165 ss.). Oggi le opinioni in proposito sono discordi: il Parish, ad esempio, ritiene che la guarigione registrata in Italia della maggior parte dei malati di tetano trattati con l’antitossina di Tizzoni fu principalmente il risultato di una oculata selezione dei casi, scelti tra quelli caratterizzati da un più lungo periodo di incubazione e, quindi, da un decorso notoriamente meno tumultuoso. Tuttavia, una critica serena non consente di attribuire meriti precisi all’uno o all’altro di quel primi ricercatori: è bensì vero che dal loro lavoro ebbero origine le prime metodiche che consentirono poi la preparazione industriale di sieri di grande efficacia. I risultati furono sensazionali: in breve divenne possibile curare una malattia il cui indice di mortalità era, prima dell’avvento della sieroterapia, dell’85%; la grande, tragica esperienza del primo conflitto mondiale mise in luce il prezioso contributo che quelle brillanti ricerche dell’epoca d’oro della batteriologia avevano offerto alla medicina.
Nel 1897 la C. si trasferì a Imola e ottenne l’incarico di medico-dissettore della Congregazione di carità, con l’obbligo di prestare la sua opera nel laboratorio dell’ospedale. Morì a Imola il 9 dic. 1914.
Fonti e Bibl.: Necr. in Bull. delle scienze mediche, s. 9, LXXXVI (1915), pp. 123-128. Sulla storia della scoperta della natura infettiva del tetano e della sieroterapia, si veda: G. Vernoni, Trattato di patologia gener., I, Firenze 1954, coll. 1092 s.; H. J. Parish, A history of immunization, Edinburgh-London 1965, pp. 166 s.