DAMONTE, Giuseppina Albina (in arte Alba)
Nacque a Casale Monferrato il 26 genn. 1899 da Dionigi e da Giuseppina Testa. Giovanissima si dedicò alla musica e gli studi da lei compiuti si realizzarono sotto i migliori auspici, poiché tra i nomi dei suoi insegnanti spicca quello di Bice Adami Corradetti, alla quale subentrarono in seguito P. Cesari (con il quale la giovane D. ebbe modo di perfezionarsi nella dizione e nel gesto scenico) e Adelina Stehle.
Il debutto avvenne, secondo il Berutto, il 26 giugno 1921 al politeama Boglione di Bra nel Rigoletto di Verdi; il ruolo di Gilda da lei sostenuto con autorità e sicurezza delineò immediatamente le caratteristiche vocali del giovane soprano e la sua Gilda fu giudicata, dalla critica del tempo, espressiva e di bella voce, rivelando altresì la vocazione giovanile della D. per i ruoli di soprano leggero. Una vocazione poi ancor meglio confermata con le successive acquisizioni, che saranno infatti Sonnambula di V. Bellini a Monza, Linda di Chamounix di G. Donizetti e Barbiere di Siviglia di G. Rossini, allora quasi esclusivo retaggio dei soprani leggeri, a Sanremo. Il 30 dic. 1922 si esibì al teatro Verdi di Padova in una splendida rappresentazione de I Puritani di V. Bellini, con una valida compagnia che comprendeva fra gli altri Dino Borgioli, direttore Piero Fabroni. Il successo di Sonnambula fu bissato a Udine, così come l'interpretazione della parte di Gilda in Rigoletto, ove apparve accanto a Carlo Galeffi. Finalmente nel 1925 cantò alla Fenice di Venezia in una compagnia di cui facevano parte Linda Canneti e Manfredi Polverosi. Il suo naturale talento le consentì di imporsi nella Rondine di Giacomo Puccini, ove diede ampio rilievo al ruolo di Lisetta. Ancora Sonnambula al teatro Carcano di Milano con ottimo risultato e poi, dopo qualche momento di riflessione, un ruolo lirico: la voce si era infatti irrobustita ed il tirocinio come soprano leggero le consentì di affrontare il difficilissimo ruolo della Traviata al Morlacchi di Perugia, al Civico di Merano e al Coccia di Novara. Una terna di teatri di classe per un debutto ed una evoluzione, che non conobbe soluzioni di continuità. Cantò infatti subito dopo a Nizza nel ruolo di Musetta nella pucciniana Bohème; lo studio serio della parte e l'innata sensibilità le permisero di essere interprete accuratissima di vari ruoli in cui la delicatezza e la sensibilità dovevano risaltare; fu quindi ottima Lucieta nei Quattrorusteghi di E. Wolf Ferrari e soprattutto malinconica Liù nella Turandot di Puccini, eseguita a Cremona poco dopo la prima assoluta al teatro alla Scala di Milano, avvenuta il 25 apr. 1926, sotto la direzione di Franco Ghione.
Finalmente alla Scala di Milano, nell'ultima stagione preparata da Arturo Toscanini, cantò in ruoli ben inferiori ai suoi mezzi: fu comunque ottima come Monello e Piccina nella Luisa di G. Charpentier (27 febbr. 1929) diretta da Ettore Panizza e partecipò alla prima assoluta de Le preziose ridicole di Felice Lattuada (9 febbr. 1929), creando il ruolo di Morrette e ben figurando come ottima comprimaria in una compagnia che comprendeva M. Favero, E. Stignani, J. Kiepura, S. Baccaloni. Seguirono nuovi successi nell'ormai collaudato ruolo della protagonista in Traviata (23 dic. 1929) al teatro alla Pergola di Firenze, direttore F. Del Cupolo, e nella Manon di J. Massenet al teatro Dal Verme di Milano (24 ott. 1930). Confermata primo soprano per la stagione 1929-30, cantò ancora in L'elisir d'amore di G. Donizetti (11 genn. 1930) con F. Peruzzi ed E. Vannuccini, direttore Mario Rossini. Apparve poi sulle scene del teatro S. Carlo di Napoli in Hänsel und Gretel di E. Humperdinck (8 febbr. 1931) dando così inizio ad una fruttuosa collaborazione con il massimo teatro partenopeo; infatti nel 1936 subentrò a Toti Dal Monte in Traviata ottenendo un tale successo da essere subito riconfermata: cantò infatti nel ruolo di Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi di V. Bellini (20 marzo 1935) sotto la direzione di Franco Capuana. Sempre al S. Carlo fu presente con tredici recite in Morenita di Mario Persico (28 genn. 1936) in una compagnia di cui facevano parte Maria Zamboni e Leonida Bellon, direttore F. Capuana.
Non cospicuo fu il numero delle presenze all'estero, ma comunque sempre all'altezza della propria fama e in ruoli assai impegnativi come quello di Violetta in Traviata all'Opera di Stato di Berna. La carriera della D. si concluse praticamente nel 1938, anno in cui scomparve dalle scene per ritirarsi a vita privata.
Artista delicata e sensibile, la D. fu grande comprimaria in un'epoca in cui il comprimariato era più effetto della sorte che dei mezzi vocali; le sue qualità vocali e l'innato talento scenico non le impedirono comunque di emergere anche in ruoli di protagonista; il Berutto sottolineò le sue doti artistiche soprattutto in occasione di una rappresentazione del Falstaff di Verdi al teatro Civico di Cagliari, dove nel 1932, a fianco di Mariano Stabile "seppe mostrarsi una Nannetta superiore ad ogni elogio" (Berutto, p. 88).
Morì a Milano il 17 genn. 1959.
Bibl.: Annuario del teatro lirico ital., Milano 1940, p. 583; C. Gatti, Il Teatro alla Scala nella storia e nell'arte, II, Cronologia, Milano 1963, pp. 333 s.: G. Berutto, I cantanti piemontesi, Torino 1972, pp. 87 s.; E. Santoro, Il teatro di Cremona, Cremona 1972, p. 89.