ZURLO, Giuseppe
Nato a Baranello del Molise il 6 novembre 1757, morto a Napoli il 10 novembre 1828. Venuto a Napoli dal Molise, educato alla scuola di Gaetano Filangieri; fu inviato, nel 1783, in missione nelle Calabrie devastate dal terremoto, e incominciò a partecipare alla vita pubblica del regno, divenendo, da giudice della Gran Corte della Vicaria, avvocato fiscale del Real Patrimonio. Nel 1790 pubblicò un'opera sulla Sila nella quale spiegò le ragioni che rendevano passivo questo vasto territorio della Corona. Direttore delle Finanze, nel 1798, corse il rischio, nella rivoluzione del 1799, di essere trucidato dalla plebe. Alla restaurazione, resse il Ministero delle finanze fino al 1803. Durante il decennio francese, fu dapprima consigliere di stato (1808) poi ministro della Giustizia (1809) e infine ministro dell'Interno fino al 1815. Esiliato al ritorno di Ferdinando IV, fu poi riammesso nel regno, ma tenuto in disparte fino al 1820 quando, in quel breve e vivace periodo di vita costituzionale, fu nominato ministro dell'Interno. Accusato di avversione alla costituzione, quantunque prosciolto dall'accusa, si ritirò a vita privata e attese a studî di economia.
Uomo di larghe vedute, fu giudicato severamente da contemporanei e da posteri, per una certa sua mancanza di direttive politiche, ma anche gli avversarî ne riconoscono i meriti come economista.
Opere: Stato della r. Sila, Napoli 1862-67, voll. 3; Rapporto generale sulla situazione del regno di Napoli per gli anni 1806-11, Napoli 1813; Rapporto al Parlamento nazionale, ivi 1820; Note alle odi di Anacreonte, Venezia 1817.
Bibl.: Anonimo, Notizie sulla condotta politica del conte G. Z., Napoli 1820; E. Dirchie, Apologia di Z., ivi 1820; G. Capone, Elogio del conte G. Z., ivi 1832; L. A. Trotta, Vita di G. Z., Torino 1870; L. Garofalo, G. Z., Napoli 1932.