VINER, Giuseppe
Pittore, nato a Seravezza il 18 aprile 1875, morto ivi il 30 settembre 1924. Iniziati gli studi all'accademia di Pietrasanta, li proseguì alla scuola d'arte decorativa di Firenze collaborando alle decorazioni murali del suo maestro Giacomo Lolli, frequentando Fattori e Signorini. Poi interruppe gli studî, si ritirò in Versilia a lavorare, e nel 1896 espose alla Promotrice di Firenze La poesia del tramonto; poi nel 1901, a Venezia, Sinfonie crepuscolari: quadri che rivelavano in lui, ancora nella tradizione postmacchiaiola, tendenze all'interpretazione lirica del paesaggio. Intanto dopo un breve soggiorno a Firenze, dove fu a contatto coi leonardiani e cominciò a trattare la silografia, si stabiliva nel Senese (prima a Pienza e poi a Lucignano) e si convertiva al divisionismo, esponendo a Firenze, nel 1904, varî paesaggi, e poi a Milano, nel 1906, Terra madre: un trittico con una vasta e solenne visione della terra senese. Tornato nella sua Versilia - dove fu anche ispettore onorario dei monumenti - si diede a raffigurare quei luoghi, cercando di interpretarne la maestosa grandiosità, ed espose a Venezia Blocchi di marmo (1907), L'oro delle Apuane (1922), La mina (1924); l'ultima opera, nella quale tentò di fermare sulla tela l'attimo di uno spettacolo prodigioso. Ma ormai uno sconforto indicibile lo aveva preso e lo portava al suicidio. Opere sue conservano le gallerie di Roma, Firenze, Budapest e Düsseldorf; e il gabinetto delle stampe e disegni agli Uffizi.
Bibl.: La Primaverile fiorentina, Firenze 1922, p. 230; N. Tarchiani, Il pittore delle Apuane, in Corriere della sera, 1° settembre 1924; L'Eroica, XIV (1924), quaderno 92 dedicato a G. V.; A. M. Comanducci, Pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934, p. 727.