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UNGARETTI, Giuseppe

di Giuseppe Antonio Camerino - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
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UNGARETTI, Giuseppe (XXXIV, p. 673)

Giuseppe Antonio Camerino

Poeta, morto a Milano nella notte tra l'i e il 2 giugno 1970. Le poesie che confluiscono ne Il dolore (1947) sono state composte tra il 1937 e il 1946, in anni che comprendono eventi drammatici per U. (la morte del fratello e del figlio Antonietto; il nuovo conflitto mondiale), per il quale la realtà non è più decifrabile attraverso metafore o mediazioni letterarie, ma va registrata "giorno per giorno" (così s'intitola la seconda sezione de Il dolore), come in un diario di sofferenza grande e tuttavia contenuta, pur nei momenti culminanti dell'amarezza, dello sfogo, del "continuo schianto", per riprendere un'espressione del poeta. Soprattutto a contatto con la guerra (si veda la sezione Roma occupata [1943-1944]) l'angoscia privata tende a identificarsi con una più ampia e corale meditazione religiosa sulla sofferenza e sulla redenzione intese in senso cristiano. Nel 1945 appare la fondamentale edizione di Poesie disperse con l'apparato critico delle varianti di tutte le poesie e uno studio di G. De Robertis che segna una data importante nella critica ungarettiana, mentre nel 1949 vede la luce il volume di prose Il povero nella città. Preceduta dai frammenti per la Terra Promessa (1945), nel 1950, in 275 esemplari numerati, appare La Terra Promessa, dedicata a De Robertis, che tre anni dopo nell'edizione definitiva si arricchisce di altre liriche o "frammenti". La struttura frammentaria, sottolineata sin dal sottotitolo (Frammenti 1935-1953), indica anche che in un primo tempo la raccolta era stata concepita come un melodramma (si pensi al regolare andamento strofico). Ne La Terra Promessa tornano, non senza influssi leopardiani, i motivi della morte e del nulla. Tale raccolta presenta motivi simili a Il Dolore e a Un grido e paesaggi e denota soprattutto l'estremo, coerente sforzo del poeta per conferire alla sua parola, anche attraverso la tecnica dell'iterazione, un valore definitivo e sempre meno personale, un ordine assoluto, edenico, contrapposto alle precarietà naturali e storiche (esemplari a questo proposito i Cori descrittivi di stati d'animo di Didone). Nel 1951 vede la luce, isolatamente, Gridasti: soffoco..., una nuova lirica per il figlio morto che, nel 1952 in edizione numerata e nel 1954 in edizione normale, viene inserita in Un grido e paesaggi, minuscola raccolta in cui l'evocazione del silenzio non comunica più stupore o smarrimento ma quasi un'atemporale, apocalittica solitudine. In Un grido e paesaggi un cenno a parte merita Monologhetto, quasi un piccolo poema a sé, dove il paesaggio non ha niente di naturalistico ma è elemento connaturato alla ricapitolazione che il poeta tenta dei motivi centrali della sua esperienza biografica e spirituale ("Il ricordare è di vecchiaia il segno, / Ed oggi alcune soste ho ricordato / Del mio lungo soggiorno sulla terra, / Successe di Febbraio, [...]"). Dell'ultima fase ungarettiana sono almeno da rilevare le prose di viaggio e i saggi de Il deserto e dopo (vi tornano i temi del nomadismo e del deserto), Il Taccuino del Vecchio (1960), Apocalissi (1963), Dialogo [Bruna Bianco - G. U.] (1968). Nel 1969 appare l'edizione mondadoriana di Vita d'un uomo. Tutte le poesie (a cura di L. Piccioni) e, postumo (1974), sempre presso Mondadori, il volume Vita d'un uomo. Saggi e interventi (a cura di M. Diacono e L. Rebay, con pref. di C. Bo) che comprende un'ampia raccolta di scritti e contributi critici ungarettiani. Della lunga e impegnativa attività di traduttore di U. bisogna soprattutto ricordare le versioni dai sonetti di Shakespeare; ma un cenno a parte meritano anche quelle da Góngora e Mallarmé, da Racine (Fedra e Andromaca) e da Blake. Nel 1972, inoltre, è apparso il volume Lettere a un fènomenologo, e di recente (1978) le Lettere dal fronte a Gherardo Marone.

Bibl.: E. Bonora, in Letteratura, maggio-giugno 1947; G. Pampaloni, in Belfagor, marzo 1948; M. Luzi, in A-L, genn.-febbr. 1950; P. Bigongiari, in Il senso della lirica italiana, Firenze 1952; L. Piccioni, in Lettura leopardiana e altri saggi, ivi 1952; M. Petrucciani, in La poetica dell'ermetismo italiano, Torino 1955; H. Friedrich, in Die Struktur der modern Lyrik, Amburgo 1956 (trad. it., Milano 1958); O. Macrì, in Caratteri e figure della poesia italiana contemporanea, Firenze 1956; L. Piccioni, in Sui contemporanei, Milano 1956; M. Petrucciani, in Poesia pura e poesia esistenziale, Torino 1957; G. Cavalli, Ungaretti, Milano 1958; Letteratura, n. 35-36, 1958 (dedicato a Ungaretti); A. Zanzotto, in Comunità, ott. 1958; I. Gutia, Lingauggio di Ungaretti, Firenze 1959; L. Anceschi, in Barocco e Novecento, Milano 1960; G. Bàrberi-Squarotti, in Astrazione e realtà, ivi 1960; P. Bigongiari, in Poesia italiana del Novecento, ivi 1960; E. Falqui, in Novcento letterario, vol. II, Firenze 1960; L. Anceschi, in Lirica del Novecento, ivi 1961; id., in Le poetiche del Novecento in Italia, Milano 1962; P. Bigongiari, in L'Approdo letterario, n. 19, 1962; L. Rebay, Le origini della poesia di Ungaretti, Roma 1962; L. Piccioni, in Lavagna bianca, Firenze 1964; G. Pozzi, in La poesia italiana del Novecento, Torino 1965; P. Spezzani, in Ricerche sulla lingua poetica contemporanea (vol. miscell.), Padova 1966; F. Portinari, Ungaretti, Torino 1967; Galleria, num. spec. dedicato a Ungaretti, 1968; O. Macrì, in Realtà del simbolo. Poeti e critici del Novecento italiano, Firenze 1968; L'Herne, quaderno dedicato a Ungaretti, 1969; Books abroad, n. 44, 1970 (dedicato a Ungaretti); L. Piccioni, Vita di un poeta, Giuseppe Ungaretti, Milano 1970; A. Zanzotto, in Paragone, n. 254, 1971; A homage to Ungaretti, in Forum italicum, n. 2, 1972; G. Contini, in Altri esercizi, Torino 1972; G. Luti, in Le frontiere di Recanati, Firenze 1972; Omaggio a Ungaretti, a cura di M. Luzi, in L'Approdo letterario, n. 57, 1972; A. Zanzotto, in Dizionario critico della letteratura italiana, vol. III, Torino 1973; G. Luti, Invito alla lettura di Ungaretti, Milano 1974; C. Ossola, Giuseppe Ungaretti, ivi 1975; C. Cambon, La poesia di Ungaretti, Torino 1976; F. Signoretti, Tempo e male. Ungaretti su Leopardi, Urbino 1977; G. Bàrberi-Squarotti, in Poesia e narrativa del secondo Novecento, Milano 1978 (2° ed. accr.); G. Baroni, Giuseppe Ungaretti, Firenze 1980.

Vedi anche
ermetismo Corrente letteraria fiorita in Italia, con epicentro a Firenze, intorno al 1930 e notevole soprattutto nel campo della poesia e della critica, anche se non mancarono significative influenze sul lavoro dei narratori.  ● L’importante ruolo giocato dalla critica, e in particolare dalle riviste Frontespizio ... Andrea Zanzòtto Zanzòtto ‹ƷanƷ-›, Andrea. - Poeta italiano (Pieve di Soligo 1921 - Conegliano 2011). La poesia di Zanzotto, Andrea s'inscrive nelle tracce e memorie del suo paese di nascita: "qui non resta che cingersi intorno il paesaggio", contemplato in Filò. Laureato in lettere a Padova nel 1942, e a lungo insegnante ... Luciano Ancèschi Critico letterario italiano (Milano 1911 - Bologna 1995). Fondatore della rivista Il Verri , ha insegnato estetica all'università di Bologna; si è dedicato in prevalenza a studi di poetica, di cui è stato profondissimo interprete, scrivendo numerosi saggi. Vita. Formatosi alla scuola di A. Banfi, è stato ... Carlo Òssola Critico letterario italiano (n. Torino 1946); professore di Letteratura italiana nelle università di Ginevra (1976-82), Padova (1982-88) e Torino (1988-1999). Dal 2000 è professore al Collège de France di Parigi, cattedra di Letterature moderne dell’Europa neolatina. Condirettore delle riviste «Lettere ...
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