SORIO, Giuseppe
– Nacque a Vicenza il 9 aprile 1663 da Lodovico e da Maria Pace Pasini.
Ricevette un’educazione adeguata alle condizioni agiate della sua famiglia, di nobile origine fiorentina, che lo indirizzò agli studi classici corredati anche da spiccati interessi per la matematica, l’archeologia, la numismatica e lo studio delle lingue (imparò anche l’arabo).
Il suo temperamento esuberante e la sua sete di conoscenza lo indussero ben presto a intraprendere la lunga serie di viaggi che caratterizzò la sua esistenza, a cominciare da quelli che lo portarono prima a Parigi e poi a Londra, dove però finì in carcere per ordine del re Guglielmo III non si sa «se per qualche parola imprudentemente sfuggitagli, ovvero per essersi mostrato a oltranza del partito francese» (Giuseppe Sorio viaggiatore..., 1881, p. VIII). Fu liberato dopo la morte del sovrano, avvenuta l’8 marzo 1702, grazie anche all’intervento dell’ambasciatore veneto.
Pochi mesi dopo il suo ritorno in patria ripartì alla volta dell’Olanda, della Germania e dell’Austria, visitando chiese, musei e biblioteche di numerose città (Amsterdam, Berlino, Dresda, Praga e Vienna fra le più importanti) e prendendo nota con cura e precisione di qualsiasi cosa gli sembrasse degna di attenzione, fino alla sua ultima tappa, Vienna. Anche in quel caso, dopo una breve sosta, approfittò della partenza dell’ambasciatore straordinario presso il governo turco, Carlo Ruzzini, che lo accolse a bordo della nave da guerra San Lorenzo Giustiniano, scortata dall’Aurora, salpata da Venezia il 17 settembre 1705. La spedizione fu costretta a fermarsi per effettuare alcune provviste nel porto di Sebenico, da dove il 10 ottobre ripartì per giungere il 16 novembre in vista di Troia, allora in preda alla peste, e poi a Costantinopoli, proseguendo alla volta della Palestina. Sorio visitò Gerusalemme, i santuari della Giudea, Acri, Nazaret, Tripoli, Alessandria d’Egitto, Rosetta e Il Cairo, dove fu accompagnato da un dragomanno, un giannizzero, un vetturino e una persona di servizio.
Una delle escursioni più significative da lui compiute in quella circostanza fu quella del 1707 alle piramidi, nel corso della quale si fece calare all’interno di una mastaba (costruzione funeraria utilizzata dai primi faraoni e successivamente destinata a ministri e a funzionari statali). Si recò anche nella pianura delle mummie a circa venti miglia dal Cairo, probabilmente nella zona di Dahshur.
Le testimonianze tramesse da Sorio a proposito dell’Oriente, ricche di numerose disgressioni e citazioni latine che evidenziano una profonda conoscenza dei testi classici, risultano piene di notizie, non solo sulle città visitate, ma anche sulle zone circostanti, gli itinerari fluviali, la navigazione costiera, l’indicazione delle distanze fra le diverse località con particolare attenzione ai porti e alle diverse forme di insediamento e alle potenzialità economiche dei territori. I suoi interessi spaziano in svariate direzioni, come la musica ebraica, le probabili cause dell’elevata temperatura del Cairo, i sistemi di irrigazione delle zone limitrofe del Cairo, la provenienza clandestina dei bellissimi cavalli reali.
Le annotazioni più importanti di Sorio riguardano il Nilo e le piramidi. Del fiume si soffermò a descrivere il tipo di imbarcazioni che solcavano quelle acque, ovvero i mas, utilizzati per il trasporto promiscuo di passeggeri e di merci, illustrando anche come le sue acque venivano raccolte e distribuite in canali per irrigare i campi di grano con una macchina fatta girare da due buoi o tramite canestri di legno di palma. Delle piramidi annotò minuziosamente le diverse misure e le differenze esistenti tra quelle di ‘Mummia’ e quelle di ‘Zise’: mentre nelle prime era necessario entrare supini per la loro apertura molto stretta, nelle seconde, scendendo da una larga scala si giungeva in una stanza alle cui pareti c’erano antichi geroglifici.
Sorio si fermò in Oriente fino all’inizio del 1707 per ripartire dal Cairo alla volta di Malta e visitare successivamente numerose città italiane (Messina, Siracusa, Catania, Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Venezia e Vicenza) prima di rientrare il 14 aprile 1709 a Venezia, dove morì nel 1742.
Nell’ultimo periodo della sua esistenza frequentò assiduamente eminenti personalità come Carlo Ruzzini e Tommaso Carrer, ma soprattutto Giovanni Checozzi, amico carissimo che gli fu molto vicino dopo la morte dei suoi due fratelli.
Opere. Della sua esperienza in Medio Oriente e in Egitto sono giunte undici lettere-resoconto scritte al conte Gaetano Chiericati, suo coetaneo e concittadino, relative al periodo compreso tra il 27 settembre 1705 – quando inviò da Galata la prima di queste missive – e il 16 febbraio 1707, conservate dalla Biblioteca Bertoliniana di Vicenza (Mss., 2227, L-I) che ne è entrata in possesso il 23 giugno 1924, sotto il titolo Viaggi d’Oriente del Signor Giuseppe Sorio, nobile vicentino, fedelmente trascritti dal manoscritto originale di Fabio Arnaldo dottore, per un totale di 227 carte corredate da un indice. Alcune di queste lettere furono pubblicate come dono di nozze in tempi diversi: Descrizione di Costantinopoli, Vicenza 1854; Viaggio da Costantinopoli a Gerusalemme, Vicenza 1863; Visita ai santi luoghi, Vicenza 1863; Descrizione della città d’Alessandria d’Egitto, Vicenza 1864; Lettera dall’Egitto, Rovigo 1864; Viaggio da Alessandria a Rosetto, Rovigo 1865.
Altri scritti di Sorio: Il cimitero: carme, Vicenza 1853; Olimpia: tragedia in due atti con prologo, Venezia 1878; Orbecche: scena tragica in un atto con prologo, Venezia 1878; Garibaldi a Cosenza nel 1860 dei fratelli Bandiera e compagni visita le tombe: canto, Venezia 1879; Nemmeno il cuoco infallibile: commedia in 2 atti, Venezia 1879; Due altri canti del Garibaldi colle lor cause finali: le trombe del giudizio universale e il passaggio del ponte, Venezia 1880.
Fonti e Bibl.: G. S. viaggiatore vicentino, a cura di A. Capparozzo, Vicenza 1881 (volume edito in occasione delle nozze Malveni - Piovene, contenente tre importanti lettere-relazioni inedite di Sorio, corredate dalle tavole dei disegni delle piramidi, relative ai viaggi da lui compiuti al Cairo e nei territori circostanti per osservare e descrivere le piramidi e le mummie); R. Rumor, Scritti veneti, in Miscellanea di storia veneta, 1908, vol. 3, t. 11; S. Saccone, G. S. e i suoi “Viaggi d’Oriente”. Dai suoi racconti inediti (1705-1707), in Miscellanea di Storia delle esplorazioni, XXI (1996), pp. 241-252.