Siccardi, Giuseppe
Giurista e politico (Verzuolo, Cuneo, 1802-Torino 1857). Magistrato (1829) e membro della Corte di cassazione (1847), senatore del regno e guardasigilli dal 1849, presentò alla Camera le leggi che da lui prendono nome; dimessosi da ministro nel 1851, tornò alla Cassazione.
Presentate nel febbr. 1850, furono approvate a grande maggioranza dalla Camera subalpina e poi, dopo vivi contrasti, dal Senato. Sanzionate dal re in aprile, esse stabilirono, tra le altre cose, l’abolizione del foro e delle immunità ecclesiastiche, la limitazione delle pene per l’inosservanza delle feste religiose e l’interdizione alle manimorte laicali ed ecclesiastiche dell’acquisto di beni stabili per donazione o per testamento senza il parere favorevole del re e del Consiglio di Stato.