GIUSEPPE Scoto (Josephus Scottus)
Discepolo di Alcuino, col quale, nel 781, lasciò la nativa Inghilterra per la Francia. Per suggerimento del maestro compilò, poco dopo il 790, un'abbreviazione in 18 libri del commento di S. Girolamo a Isaia, con prologo rimato. Scrisse parecchi carmina (ed. Dümmler, in Mon. Germ. hist., Poetae Lat., I, p. 150 segg.), notevoli per quell'epoca. A lui Alcuino indirizzava due lettere, pervenuteci. E poiché da un'altra lettera s'intende che il maestro sopravvisse al discepolo, la sua morte va posta prima dell'804.
Bibl.: M. Manitius, Geschichte der latein. Lit. des Mittel., I, Monaco 1911, pp. 547-49.