ROVELLI, Giuseppe
– Nacque a Como il 18 marzo 1739 da Carlo Camillo (che aveva acquisito il titolo marchionale per concessione di Carlo VI d’Asburgo nel 1736) e da Maria Cigalini.
Dopo i primi studi dai gesuiti frequentò i corsi di diritto istituiti, fin dal XVII secolo, presso il collegio dei giurisperiti di Como. Ancora prima della laurea in diritto, conseguita presso l’Università di Pavia nel settembre del 1762, il giovane Rovelli discusse nel collegio, e poi diede alle stampe, un progetto di sistema giuridico (Universi juridici systematis ideam, Mediolani gennaio 1762) che dedicò al conte Carlo Giuseppe di Firmian, da pochi anni approdato a Milano (1758).
Dopo la laurea soggiornò per alcuni anni a Milano, dove si formò professionalmente sotto la guida di Gabriele Verri, per il quale, tra l’altro, raccolse gran parte del materiale che servì all’anziano senatore per redigere l’imponente prospetto storico e statistico della Lombardia condotto a termine per Maria Teresa d’Asburgo nel 1767. In quella circostanza si manifestarono quell’interesse e quelle capacità di analisi storica che, insieme alla sterminata raccolta di documentazione (atti pubblici milanesi e comaschi, iscrizioni, opere di cronachisti e storici anteriori e contemporanei ecc.) perseguita per decenni, avrebbero avuto sbocco nella redazione della sua opera maggiore dall’evidente influsso muratoriano.
Tornato a Como a metà degli anni Sessanta iniziò un’intensa attività corrispondente al rango, alla preparazione e a una marcata inclinazione per il servizio pubblico come impegno, anche morale, nei confronti della comunità di appartenenza. I verbali delle istituzioni locali danno conto, nel successivo quarto di secolo circa, non solo delle investiture formali, ma anche della minuta attività di Rovelli nei vari organi. Ammesso al collegio dei giurisperiti il 25 marzo 1765, dal 1766 fu tra i deputati della congregazione direttiva dell’ospedale S. Anna, nel 1767 fu eletto giudice di palazzo e nel 1768 tra i decurioni del Comune. In questo incarico si occupò di tematiche varie di interesse impellente per la comunità (progetto di navigazione dell’Adda, indagini e provvedimenti sulle manifatture e il commercio tessili, assistenza ai poveri). Nel 1785 fu nominato conservatore del Patrimonio.
Intanto, nel 1755 si era sposato con la nobile milanese Angela Bossi, dalla quale ebbe cinque figli tra maschi e femmine. Già dal 1773 aveva avanzato la candidatura come rappresentante (‘oratore’) della Comunità comasca presso il governo milanese, ma fu solo nel 1791 che ebbe l’incarico di primo assessore (nuovo titolo della carica di rappresentanza dopo la restaurazione postgiuseppina di Leopoldo II), che mantenne, risiedendo a Milano, fino all’arrivo dei francesi nella tarda primavera del 1796.
Anche per questo incarico di coordinamento e di proposta emergono, dall’ampia documentazione superstite, quegli aspetti di dedizione al bene pubblico, di intelligenza dei problemi e di pragmatica moderazione che costituirono i tratti distintivi migliori dell’Illuminismo lombardo. Nonostante il giovanile interesse per alcuni aspetti dell’Illuminismo francese, Rovelli fu un politico e un intellettuale tradizionalista avverso (come spesso i rappresentanti del suo ceto) alle riforme più estreme imposte da Giuseppe II.
L’arrivo dei francesi con il seguito di cambiamenti istituzionali e agitazioni politiche e sociali non poté che trovarlo su posizioni critiche. Tornò a Como e si ritirò quasi completamente dalla vita pubblica, dedicandosi intensamente agli studi storici che aveva coltivato fin dalla giovinezza.
Austero, schivo e religiosissimo, travagliato da problemi di salute, trascorse gli ultimi anni circondato dai familiari nei suoi possedimenti, dedito al completamento della sua opera maggiore, ancora oggi imprescindibile documento della storia comasca.
Morì a Como il 25 maggio 1813.
La monumentale Storia di Como uscì in tre volumi: la Prima Parte (1789), che copre il periodo dalle origini alla fine del regno longobardo, e la Seconda Parte (1794), da Carlomagno ad Azzone Visconti, furono pubblicate a Milano per i tipi di Giuseppe Galeazzi. La Terza Parte (tomo I, 1802; tomi II-III, 1803) uscì a Como presso Carl’Antonio Ostinelli, arrestandosi la narrazione all’anno 1796, punto conclusivo di un secolare processo che, pur nella diversità delle dominazioni, aveva mantenuto una sorta di coerenza. Nel 1808 Rovelli pubblicò presso Ostinelli un volume supplementare: Storia degli avvenimenti seguiti in Lombardia e specialmente in Como dall’anno 1796 al 1802.
L’importanza e la modernità del lavoro storiografico di Rovelli sono state riconosciute, pur nella diversità di valutazioni nel corso del tempo, da tutti gli studiosi che se ne sono occupati, a partire da Cesare Cantù. Pur nei limiti di una visione storiografica incondizionatamente sottomessa ai dettami della morale cristiana fortemente radicati nella sua personalità, la Storia di Rovelli è frutto di un lavoro minuzioso, sistematico, critico e attento alla documentazione del quale danno conto, con precisione ed esattezza, le numerose note. Apprezzabile ancora oggi per lo stile chiaro e pacato, la narrazione supera i limiti delle storie municipalistiche di fine Settecento e Ottocento collegando, per gradi successivi, gli eventi della città con quelli del territorio lariano e dello Stato milanese. Né la Storia si limita all’esposizione degli eventi politici: l’interesse per la storia e il funzionamento delle istituzioni locali e centrali vi occupa molta parte, così come vi è grande interesse per l’economia manifatturiera e il commercio, soprattutto del settore tradizionale del tessile, per agricoltura, demografia, stato del territorio, condizioni delle popolazioni. Tutti temi affrontati con ampia e sempre precisa documentazione anche di carattere statistico.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Como, Arch. storico civico, Registro di Stato civile per l’anno 1813, n. 859; voll. 32 (verbali del decurionato), 36 (atti del Consiglio generale della città); 56 (atti del collegio dei giurisperiti); 104 (progetto di navigazione dell’Adda); scatole 30 (amministrazione, carte varie); 104 (autografi); 366-370 (carteggio da/per G. Rovelli, primo assessore di Como a Milano); Ospedale S. Anna, Libro delle ordinazioni dal 1750 al 1766, voll. 3063-3064; Prefettura, Censo, b. 28/499; Archivio Notarile, b. 4534; Notaio Antonio Perti, bb. 4780, 4781 (testamento olografo e gli atti relativi); Archivio di Stato di Milano, Censo, p.a., Luoghi pii p.a., Uffici regi p.a. (documenti sparsi, relativi all’attività pubblica di Rovelli); Como, Archivio diocesano, Archivio Rovelli, Carteggio b. 4b (matrimonio); Archivio parrocchiale di S. Donnino, Liber baptizatorum ab anno 1726 ad annum 1779; Registro dei morti 1811-69; Biblioteca comunale, Mss., 6.1.1,1-26 (minute, sunti e annotazioni per la Storia di Como); 6.1.28 (copie autografe e annotate di atti della Congregazione generale dello Stato).
G.B. Giovio, Gli uomini della comasca diocesi antichi e moderni nelle arti e nelle lettere illustri. Dizionario ragionato, Modena 1784, pp. 448-450; A. Della Porta, Elogio del fu signore G. R., Como 1813; G.B. Giovio, Notizia di G. R., Como 1813; A. Cerati, Elogio di G. R., Parma 1815; Biblioteca italiana o sia Giornale di letteratura scienze e arti, LX (1830), pp. 145-167 e passim; C. Cantù, G. R., in Biografia degli italiani illustri nelle scienze lettere e arti, a cura di E. de Tipaldo, I, Venezia 1834, pp. 423-427; A. Bertolini, G. R., in Almanacco manuale della Provincia di Como, LIX (1896), pp. 110-119; [S. Monti], Centenario dello storico G. R., in Periodico della Società storica comense, XX (1913), 79, pp. 117-176; L. Rovelli, Gli storici locali comaschi nel tempo in cui vissero e nel pensiero che li animò, Como 1959, pp. 47-85 e passim; P. Gini, Storiografi comaschi del Settecento e dell’Ottocento, in Larius: la città e il lago di Como nelle descrizioni e nelle immagini dall’antichità classica all’età romantica, a cura di P. Gini - G. Miglio, II, 1, Milano 1966, pp. 349-351; F. Venturi, Settecento riformatore, V, L’Italia dei lumi (1764-1796), 1, Torino 1987, ad ind.; M. Bignamini, La letteratura comasca da Volta all’Unità, in Storia di Como. Dall’età di Volta all’epoca contemporanea (1750-1950), a cura di G. Rumi, V, 2, Como 2004, ad ind.; A. Mita, Economia e istituzioni a Como sotto gli Asburgo: il ruolo di Giambattista Giovio, tesi di dottorato, Università degli studi dell’Insubria, Varese, 2012, passim.