RECCO, Giuseppe
Pittore, nato a Napoli nel 1634, morto nel 1695. Nella prima giovinezza fu a Milano, e qui apprese, secondo i biografi, il gusto della natura morta. Per questo si allogò, non appena tornato a Napoli, presso Paolo Porpora, mediocre pittore locale che si dilettava fra l'altro di dipingere tele di quel soggetto. Il R. si dedicò esclusivamente a questo genere di pittura - cacciagioni, uccellami, pesci - e la rinomanza che vi acquistò fu tale da essere chiamato, prima da Filippo IV e poi da Carlo II, in Spagna, dove rimase a lungo con Luca Giordano, eseguendo un gran numero di opere.
Predilesse dipingere la fauna marina, dalla veste irta e scabra, con un tocco spiritoso e frizzante, e un colore acceso e vivacissimo. Fra le molte opere che eseguì per case patrizie di Napoli (Tarsia, Avellino, Maddaloni, ecc.), ricordiamo quelle che ora si trovano nella Pinacoteca di Napoli e nella raccolta Gualtieri (Napoli) raffiguranti pesci e crostacei.
Due dei suoi più bei quadri di pesci sono esposti agli Uffizî; varî sono custoditi nei depositi della stessa galleria, e altri si trovano nella Galleria Corsini di Roma e in collezioni private. Una delle migliori sue opere è quella del Museo Naturale di Stoccolma (firmata e datata 1653), che raffigura, su un fondo unito, alghe e frutti di mare; mentre nel primo piano, in uno sprizzare vivace di azzurri e di argenti, sono rappresentati alcuni pesci. Qui e altrove appare il temperamento schietto e immediato del Recco, che dipinge senza alcuna preoccupazione decorativa, abbandonandosi ad una pura gioia pittorica.
Dalla moglie Francesca di Simone ebbe dodici figli; di questi, Elena fu pittrice assai nota al suo tempo, e chiamata in Spagna da Carlo II. Nessuna opera le è attribuita con sicurezza.
Bibl.: L. Lanzi, Storia pittorica in Italia, Bassano 1809, II, p. 345; B. De Dominici, Vite di pittori, scultori e architetti napoletani, Napoli 1844, III, p. 559 segg.; M. Marangoni, Arte barocca, Firenze 1927, p. 37; U. Ojetti, L. Dami e N. Tarchiani, La pittura italiana del '600 e '700 alla mostra di palazzo Pitti, Milano s. a., p. 77; G. Delogu, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con bibl.).