POMBA, Giuseppe
Libraio, editore e stampatore, nato a Torino il 4 febbraio 1795, ivi morto il 3 novembre 1876. Appena decenne dové lasciare gli studî per impratichirsi del commercio librario al quale l'eredità di una modesta azienda paterna lo aveva destinato. Nel 1810 assunse la gestione della ditta sotto la nuova impresa "Vedova Pomba e Figlio". Nel 1814 acquistò, e subito trasferì a Torino, una piccola tipografia di Savigliano nella quale, per qualche anno, stampò soltanto opere scolastiche e religiose. Soltanto nel 1820-22, con la collezione dei Classici Latini, s'inizia la grande attività editoriale del P., attività che cessa nel 1849, di nome se non di fatto, per essere proseguita dalla ditta "Cugini Pomba" (S. P. Zecchini, Luigi e Cesare Pomba), dalla cui fusione, avvenuta cinque anni dopo, con la "Tipografia Sociale degli Artisti di Andrea Pons e C." (P. Barberis, C. Camandona, G. Baglione e G. Pasquero) e con la "Tipografia del Progresso" (F. Denino, Martin e Trub), doveva nascere l'"Unione Tipografico-Editrice Torinese" (v. editore, XIII, p. 474).
Spirito intraprendente e organizzatore, il P. merita la larga fama raggiunta, anche se artisticamente la sua attività tipografica non ha rilievo particolare. Oltre alla citata collezione dei Classici Latini, condotta con l'assistenza di C. Boucheron e completata nel 1834 in 108 volumi, vanno ricordate la Biblioteca Popolare, primo tentativo organico del genere; la Storia Universale, affidata a Cesare Cantù e più volte ristampata dal 1838; l'Enciclopedia Popolare, compiuta in sette anni dal 1842. Il P. fu uno dei primi stampatori al servizio della causa nazionale e il 24 dicembre 1836, per aver introdotte da Parigi copie dell'Assedio di Firenze, subì una perquisizione che, per quanto negativa, gli costò l'arresto e un mese di carcere nella cittadella di Alessandria. Sollecito del benessere dei suoi compagni di lavoro, sacrificò nel 1831 la sua libreria per ingrandire la tipografia e costituire una Società degli artisti tipografi, alla quale tutti gli operai avrebbero potuto partecipare. Nel 1848 fu chiamato a far parte del consiglio comunale della sua città, dove nel 1855 istituì la Biblioteca civica.
Bibl.: A. Brofferio, Cenni storici intorno all'arte tipografica e sui progressi in Piemonte, ecc., Milano 1876; D. Sassi, Parole dette inaugurandosi... il busto del comm. G. P., Torino 1877; J. Bernardi, J. Svigo, A. Manuzio, G. P., Milano 1877; C. Rinaudo, Commemorazione di G. P., Torino 1895; G. D. A., G. P., in L'Ape letteraria, Firenze 1917.