PIETRIBONI, Giuseppe
Attore, nato a Venezia il 21 dicembre 1846, morto a Bologna nell'agosto del 1907. Studiò legge a Padova ed esordì in teatro come autore di un dramma in cinque atti, Antonio dal Ponte. Innamoratosi di un'attrice della compagnia Boldini-Peracchi, si fece accettare come "amoroso", ottenendo lieti successi che confermò attraverso varie compagnie, specie al Fiorentini di Napoli (1868), dove rimase per cinque anni sostenendo le parti di primo attor giovane. Con Silvia Fantechi, che poi sposò, fece compagnia insieme con F. Coltellini, con le parti di primo attore per sé e di prima attrice per Silvia. Intelligente e valente, diventò presto un capocomico e un direttore veramente d'eccezione.
La sua compagnia, per anni, fu ritenuta la compagnia modello per l'affiatamento e per la cura della messinscena. Si formò un repertorio suo acquistando e riesumando commedie italiane e straniere. Rimasero tradizionali le interpretazioni del Torquato Tasso di Goldoni, dei Fourchambault di Augier, ecc. Sebbene fosse un attore modesto, fu ottimo come maestro: alla sua scuola si formarono Rasi, Novelli, la Glech, Talli, ecc. Dopo la morte della moglie, lasciò il capocomicato e assunse la direzione delle compagnie di Pia Marchi, Teresa Mariani, Virginia Reiter, ecc.
La moglie Silvia Fantechi-Pietriboni nacque a Firenze nel 1845 e morì nel 1888.
Allieva della R. Scuola di recitazione, entrò in compagnia Mazzola, passò poi con la Sadowsky, diretta da C. Rossi, e poi prima attrice col marito. Non fu grande artista, ma attrice deliziosa, specie nei caratteri soffusi di grazia, come in Prime armi di Richelieu, Cantico dei Cantici, Il bicchier d'acqua, I nostri buoni villici, ecc.