ORSOLATO, Giuseppe
– Nacque a Padova il 2 febbraio 1812, figlio di Giovanni e di Chiara Garzoni.
Studiò medicina all'Università di Padova, dove si laureò il 22 febbraio 1835. Conseguito il titolo dottorale, si specializzò in chirurgia presso il Kaiserliche-königliche chirurgische Operateur Institut di Vienna. Nel 1836 iniziò la carriera all’ospedale civile di Padova come assistente nella divisione medica diretta da Francesco Saverio Festler. Nello stesso anno pubblicò alcune osservazioni intorno al caso Di un encefaloide alla pleura nei Comentarii di medicina diretti da Giovanni Filippo Spongia. Questo suo primo lavoro scientifico, in cui dimostrò una precoce confidenza con lo stetoscopio e con i vantaggi derivanti dall'utilizzo di tale strumento, gli valse probabilmente la nomina a socio corrispondente dell’Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, il 10 maggio 1836. Nel 1840, fallito il tentativo di concorrere alla cattedra universitaria di clinica medica per chirurghi, trovò impiego come medico chirurgo della delegazione provinciale di Vicenza. Due anni più tardi, tenendosi a Padova la quarta Riunione degli scienziati italiani, vi intervenne come membro della commissione preposta a esaminare la questione dell’igiene nelle carceri.
Il soggiorno in territorio vicentino, che si protrasse fino al 1846, destò il suo interesse nei confronti di due illustri scienziati che operarono in quella provincia fra Sette e Ottocento: il nobile Domenico Thiene (Sulla vita e sulle opere del medico Domenico Thiene, Venezia 1845) e il medico legale Giuseppe Tortosa (Della vita e delle opere di Giuseppe Tortosa, Vicenza 1843). Furono proprio la figura e l’esempio di quest’ultimo, uno dei precursori veneti della medicina legale, a suggerirgli la stesura di un trattato di Medicina legale delle ferite, che uscì a Milano nel 1845. Data allo stesso anno la sua collaborazione agli Annali delle scienze del Regno Lombardo Veneto, dove pubblicò uno studio Sopra alcuni getti di luce provenienti dai calici del Tropeolum majus (vol. XIV, pp. 35-39) e una memoria Intorno la presenza di un insetto rinvenuto nella migliare, e lo sviluppo di un vegetabile fungiforme: osservazioni (ibid., pp. 40-43).
Nel 1846 fu trasferito a Padova come medico chirurgo provinciale. In questa città, nel 1848, si unì in matrimonio con Annetta Fava. Grazie alla cognata Teresa, che nel 1853 andò in sposa con il conte Nicolò de Lazara, Orsolato strinse parentela con una delle famiglie aristocratiche più antiche e culturalmente più vivaci del luogo. Dal cognato, che già ne faceva parte, venne introdotto nella piccola ma operosa Accademia dei Concordi di Bovolenta, in cui giunse a ricoprire, tra il 1855 e il 1859, la carica di segretario per le scienze. Sempre per merito di Nicolò de Lazara ebbe modo di esplorare un gruppo di lettere, scritte da Antonio Canova all’architetto Gian Antonio Selva, appartenute al collezionista e mecenate Giovanni de Lazara. Poté così ricostruire la complessa vicenda legata all’ideazione e all’esecuzione della canoviana stele Giustiniani, collocata dal 1821 nella chiesetta dell’Ospedale civile di Padova (Per le faustissime nozze Papafava - Cittadella. Notizie storiche e lettere di Antonio Canova sopra il bassorilievo collocato nella chiesetta dello spedale di Padova, Padova 1859).
Nel 1851 Orsolato ottenne il posto di direttore dell’Ospedale civile di Padova e ricevette la promozione a socio straordinario dell’Accademia di scienze lettere e arti. Salito a membro ordinario nel 1854, gli fu immediatamente assegnato l’incarico di redattore della Rivista periodica, compito cui attese con estrema diligenza per quasi trent’anni. Dal 1857 al 1882 svolse pure la funzione di archivista-bibliotecario. Alle adunanze accademiche presentò un buon numero di contributi inerenti a diversi settori della medicina: dall’ostetricia all’anatomia patologica, dall’igiene pubblica alla parassitologia, dalla statistica medica alla storia stessa della disciplina. In questa estesa produzione scientifica spicca il saggio Sulla prima fondazione di una clinica in Padova e sul monumento a G.B. Da Monte, recitato in Accademia il 20 aprile 1873 e pubblicato nella Rivista periodica del relativo anno accademico (XXIII , pp. 127-152). Orsolato vi confutò la tesi avanzata da Giovanni Rasori nella prolusione Sul metodo degli studj medici, pronunciata il 14 luglio 1808 al corso di clinica medica presso l’Ospedale militare di Milano (e ripresa da autori successivi) secondo cui sarebbe spettato all’ospedale padovano di S. Francesco e al medico veronese Giambattista Da Monte (1489-1551) il primato europeo dell’istituzione di una vera e propria scuola clinica, cioè della prassi di fare lezione agli allievi presso il letto dell’infermo. Orsolato, grazie a un’attenta lettura dei testi e ad accurate ricerche presso l’archivio di S. Francesco, riuscì invece a provare che Rasori aveva dato un'errata interpretazione di alcune testimonianze rese dagli assistenti del Da Monte.
Cessata nel 1866 la funzione di direttore d’ospedale, egli continuò a collaborare con le amministrazioni locali come responsabile provinciale delle vaccinazioni e come amministratore della Casa degli esposti. Dal 1871 al 1878 ricoprì anche la carica di sindaco di Ponte San Nicolò, un piccolo Comune della provincia padovana dov’era titolare di alcune proprietà. L’8 gennaio 1882 fu eletto presidente dell’Accademia di Padova. Nel 1884 gli fu conferita l’onorificenza di cavaliere della Corona d’Italia e quattro anni dopo ricevette in premio un attestato ufficiale di benemerenza per aver preso parte, ultrasettantenne, alla campagna sanitaria contro l’epidemia di colera del 1886.
Morì a Padova il 5 febbraio 1902.
Dopo i funerali, celebrati il 7 febbraio nella chiesa di S. Francesco, fu sepolto nella cappella di famiglia presso il cimitero maggiore di Padova.
Fonti e Bibl.: Padova, Archivio di stato civile del Comune, cartellino anagrafico di Giuseppe Orsolato(1812-1902); Padova, Università degli Studi, Archivio generale di Ateneo, Archivio dell’Ottocento, Facoltà di medicina, Indice degli studenti di medicina dall’anno 1817-18 al 1866-67, ad vocem; ibid., Lauree 1835, f. O.; Archivio di Stato di Padova, Archivi notarili, Atti del notaio Giuseppe Antonio Berti, n. 4091(23 maggio 1863); A. Zugno, Elogio funebre del co. Nicolò de Lazara, Padova 1861, p. 16; G.B. Fava, La contessa Teresa Fava de Lazara, Padova 1874, p. 6; A. Antonelli, Cenni storici sull’origine e sulle vicende dello Spedale civile di Padova e rendiconto morale-economico per gli anni 1872-1883, Padova 1885, p. 167; A. Sacerdoti, Parole in commemorazione del socio emerito G.O., in Atti e memorie dell’Accademia di scienze lettere ed arti in Padova, XVIII (1901-02), p. 55; A. Maggiolo, I soci dell’Accademia Patavina: dalla sua fondazione, 1599, Padova 1983, p. 226; G. Ongaro, L’insegnamento clinico di Giovan Battista Da Monte (1489-1551): una revisione critica, in Physis, n. s., XXXI (1994), pp. 357-369; J. Birkhoff - S. Zeroli, La medicina legale delle ferite di G.O. (1845), in Rivista di storia della medicina, XII (2002), 1-2, pp. 123-136; G. Ongaro, Il preteso insegnamento clinico di Giovan Battista da Monte, in Padova e il suo territorio, XIX (2004), 109, pp. 33-36; G. Armocida, Il primo insegnamento italiano di medicina legale e polizia medica. Uno sguardo su duecento anni di storia della scuola medico legale di Pavia, Pavia 2003, pp. 97, 124 s.; G. Berti, L’Università di Padova dal 1814 al 1850, Treviso 2011, p. 233; G. Ongaro, La riforma della didattica clinica e dell’assistenza ospedaliera a Padova tra Settecento e Ottocento, in Sanità, amministrazione e cura. La ricerca della salute a Padova tra pubblico e privato (sec. XV-XX), a cura di C. Maddalena - M. Rippa Bonati - G. Silvano, Milano, 2013, p. 277 s.