Silografo (secondo quarto del sec. 16º), seguace di Ugo da Carpi, alla cui maniera si avvicinò più degli altri, bene intendendo e rendendo gli effetti pittorico-luministici della nuova arte. Interpretò composizioni di Raffaello e dei suoi allievi Maturino e Polidoro, e specialmente del Parmigianino.