MUSSI, Giuseppe
Uomo politico, nato a Milano il 2 gennaio 1836, morto a Baveno il 18 agosto 1904. Laureatosi in legge a Pavia, fu seguace del federalismo repubblicano di C. Cattaneo e delle idee democratiche di G. Ferrari. Tipico rappresentante della democrazia lombarda, fu consigliere comunale a Milano e, dopo due successivi annullamenti di elezione per insufficienza d'età, deputato di Abbiategrasso dalla 9ª legislatura alla 14ª (1866-1882) e di Milano dalla 15ª alla 20ª (1899). In parlamento sedette all'estrema sinistra, dove fece mostra di buone qualità oratorie, d'ingegno brillante anche se un poco paradossale e di cultura (collaborò anche a diversi giornali e riviste), intervenendo al fianco dei maggiori esponenti democratici nella lotta per il ribasso del prezzo del sale, per il risanamento della circolazione, contro la tassa sul macinato, favorendo la politica di raccostamento alla Francia, ecc. Vicepresidente della camera, quando cadde l'amministrazione comunale moderata, il M., che aveva l'anno prima perduto in un conflitto a Pavia il figlio Muzio, divenne sindaco dalla coalizione democratica di Milano (1899-1903). La naturale bonarietà e la sostanziale formazione borghese gl'impedirono eccessi troppo accentuatamente partigiani, pur essendo considerato come la personalità storicamente più rilevante del radicalismo lombardo. Il 21 aprile 1901 fu nominato senatore del regno.