MONTANI, Giuseppe
Nato a Cremona nel 1789, morto a Firenze il 19 febbraio 1833. Entrato nell'ordine dei barnabiti, ne uscì nel 1810 in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose, restando semplice prete. In gioventù si era dedicato all'insegnamento e aveva coltivato la poesia (da ricordare ventiquattro canzonette su I fiori, Lodi 1817; Imola 1818), entrando così in rapporto coi maggiori letterati del suo tempo. Divisò di fondare un giornale letterario; ma non poté mandare a effetto il proposito. Intanto era sorto Il Conciliatore, del quale avrebbe dovuto diventare collaboratore quando il periodico fu soppresso; ed egli venne così a perdere l'unica speranza di guadagno. Nel 1821, durante un viaggio in Toscana, ebbe occasione di conoscere il Vieusseux, che lo impegnò a collaborare all'Antologia. Tornato a Milano, fu arrestato e processato per aver avuto corrispondenza con carbonari; assolto, gli fu imposto l'obbligo di ritirarsi a Cremona. Nel 1824, per mezzo del Vieusseux, poté ottenere un passaporto e stabilirsi a Firenze, dove diventò uno dei più autorevoli e costanti collaboratori dell'Antologia, rappresentandovi la corrente romantica e trattando gli argomenti più svariati di letteratura, di morale, di arte, di politica.
Bibl.: A. Ottolini, G. M. Lettere e ricordi inediti, in Archivio storico lombardo, 1915, fasc. 4°, pp. 645-668.