MONTALENTI, Giuseppe
(App. III, II, p. 157)
Biologo italiano, morto a Roma il 2 luglio 1990. Professore di Genetica all'università di Roma dal 1960, dal 1975 fu professore emerito. M. avviò con lungimiranza in Italia lo sviluppo di discipline nuove; tra queste l'ecologia, di cui ebbe l'incarico d'insegnamento dal 1962 al 1968. A Napoli prima, e in seguito a Roma, organizzò e diresse l'istituto di Genetica, formando una numerosa schiera di allievi che hanno promosso lo sviluppo della nuova disciplina in Italia.
Dal 1953 al 1958 fu segretario generale e dal 1958 al 1961 presidente dell'Unione internazionale delle scienze biologiche e uno dei promotori del Programma biologico internazionale. Nel 1970 successe ad A. Ghigi quale presidente, fino al 1980, della commissione CNR per la conservazione della natura e delle sue risorse. Socio di numerose associazioni scientifiche nazionali (Accademia dei XL, Accademia Pontaniana di Napoli, Società di scienze lettere ed arti di Napoli, Istituto lombardo di scienze e lettere) e internazionali (Società reale delle scienze di Svezia, Linnean Society di Londra, New York Academy of Science, American Society of Zoology), fu tra i fondatori e presidente dell'Associazione genetica italiana, della Società italiana di ecologia e della Società italiana di biologia marina. Ricevette numerosi premi, tra cui il premio nazionale dell'Accademia dei Lincei per la botanica e la zoologia nel 1959. Dal 1981 al 1985 fu presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Collaborò a lungo con l'Istituto della Enciclopedia Italiana, di cui fu responsabile della redazione di Biologia e in seguito membro del Consiglio scientifico.
Importanti i risultati dei suoi studi sugli equilibri genetici in popolazioni umane sottoposte a differenti condizioni ambientali e sulla malaria quale agente selettivo. Del 1971 è l'Introduzione alla genetica, ristampato più volte. Molto importante per la biologia italiana è stata la sua revisione critica delle teorie di Lysenko, così come l'impulso dato alla biologia evoluzionistica e alla genetica evoluzionistica in particolare, confrontandosi con un ambiente accademico dichiaratamente antievoluzionistico. Oltre che sul piano della ricerca scientifica militante, i suoi interessi si sono diretti, con efficacia e rilievo critico, alla storia della scienza, che coltivò fin da giovane. Di questa attività ricordiamo, fra i tanti e importanti lavori, la Storia della biologia e della medicina (1962) e L'evoluzione (19723), nonché numerosissimi articoli sulla storia delle teorie dell'evoluzione e i più recenti saggi su F. Cesi (1982 e 1985).
Bibl.: Giuseppe Montalenti, in Società Italiana di Ecologia, Notizie, 11, 4-5-6 (1990), pp. 116-34; Ricordo di Giuseppe Montalenti, in Sapere, novembre 1990, p. 49; P. Omodeo, Uno stile e una scelta culturale, ibid., pp. 53-54; L. Bullini, Giuseppe Montalenti, in Atti, Società Italiana di Ecologia, 12 (1990), pp. 1716-19.