Editore, libraio e bibliotecario (Firenze 1772 - ivi 1856). Ereditò dal padre Giuseppe un'azienda libraria a Firenze; ottimo libraio, assicurò all'Italia preziosi cimelî. Fu anche editore (dal 1820) e dalla sua tipografia denominata "All'insegna di Dante" uscirono opere importanti e tecnicamente perfette, fra cui particolarmente notevole la Biblioteca portatile italiana. Nominato nel 1827 bibliotecario palatino, cedette la tipografia e affidò la libreria al figlio Luigi, ma la cattiva amministrazione di questo costrinse nel 1834 M. ad abbandonare la biblioteca (da lui nel frattempo arricchita di numerosi manoscritti) per riprendere il suo posto nella libreria. Ha lasciato varî scritti, soprattutto di carattere bibliografico, e la descrizione di alcuni manoscritti italiani della Bibl. Palatina (1833).