MAZZATINTI, Giuseppe
– Nacque a Gubbio il 22 sett. 1855 da Francesco, perito agrimensore, e da Maddalena Filippetti, in una famiglia di condizione agiata che possedeva diverse proprietà nel Comune di Gubbio.
Dopo aver iniziato gli studi classici nella sua città natale, dalla fine del 1872 frequentò il liceo Annibale Mariotti di Perugia, dove venne a contatto con un ambiente vivace e di più ampi orizzonti culturali rispetto a quello eugubino. Il M. completò poi gli studi secondari presso il liceo Petrarca di Arezzo, diplomandosi nel 1876.
Il M. rivelò ben presto, oltre a una marcata predisposizione per le materie letterarie, l’arte e la storia, una spiccata familiarità con la pratica filologica. Si iscrisse perciò all’Università di Pisa, dove nel 1880 conseguì la laurea in lettere e filosofia e nel medesimo anno l’abilitazione all’insegnamento presso la Scuola normale superiore.
L’esperienza universitaria pisana incise fortemente sui suoi orientamenti culturali. Il M. venne infatti a contatto con professori di grande levatura quali F. Novati, P. Villari e G. Mazzoni che ebbero grande influenza nella sua formazione, anche se il suo più importante maestro fu A. D’Ancona, con il quale si laureò e intrattenne poi una stretta e intensa relazione epistolare.
Nel 1880 venne incaricato dell’insegnamento di materie umanistiche nel ginnasio di Gubbio, ma già nel novembre dell’anno successivo dette le dimissioni a motivo del rapporto difficile con la città natale e con alcuni dei suoi cenacoli culturali: tra l’altro uno studio del M. sull’epicureismo aveva messo in subbuglio l’ambiente cattolico, tanto da indurre il vescovo a prendere una dura posizione nei suoi confronti in una missiva indirizzata ai parroci (pur senza fare espressamente il suo nome). Inoltre il M. aveva dato vita a una polemica sulla stampa locale criticando apertamente la direzione della Biblioteca Sperelliana. Accettò quindi di trasferirsi a insegnare nel liceo di Foggia e dal 1883 in quello di Alba; qui rimase fino all’ottobre del 1887, quando fu destinato alla cattedra di storia presso il liceo-ginnasio G.B. Morgagni di Forlì, città in cui trascorse il resto della vita.
G. Pascoli, dopo una visita ispettiva effettuata nel 1903 nel liceo di Forlì, nella relazione redatta per il ministero lodava la «benemerita attività nel campo pubblico e cospicuo delle scienze» del M. e osservava come egli fosse «un ottimo insegnante, fervido ed efficace, […] un educatore di anime». Pascoli esprimeva quindi «il desiderio di vederlo in qualche grande biblioteca attendere riposatamente alle indagini storiche in cui [era] già così benemerito ed illustre» (Luzio, p. 25).
Il M. si inserì subito bene nella nuova città dove, oltre all’insegnamento, ebbe dal 1888 l’incarico di direttore della Biblioteca comunale, intitolata ad A. Saffi, il cui ricco patrimonio di opere e documenti dell’età risorgimentale contribuì ad alimentare la sua passione democratica e la fede nel mazzinianesimo.
Dal 1882 al 1887 si recò più volte a Parigi per conto del ministero della Pubblica Istruzione con l’incarico di censire e catalogare i codici italiani conservati nelle biblioteche francesi, ricerca il cui esito fu l’Inventario dei manoscritti italiani delle biblioteche di Francia, opera in tre volumi da lui redatta che si pubblicò a Firenze tra il 1886 e il 1888.
Insegnante e bibliotecario per professione, il M. fu per passione filologo e storico (aderì alla cosiddetta «scuola del metodo storico», che nella seconda metà dell’Ottocento si caratterizzò per il rigore filologico nello studio e nella trascrizione delle fonti documentarie). La delicata salute non fu mai di ostacolo alla sua frenetica attività, ai continui spostamenti e alla sua formidabile capacità di lavoro, che si tradusse in una produzione letteraria di oltre centocinquanta titoli.
Il suo impegno scientifico si concretizzò, tra l’altro, nell’ideazione e fondazione di alcune riviste. Due, in particolar modo, vanno segnalate: l’Archivio storico per le Marche e per l’Umbria nel 1884 e l’Archivio storico del Risorgimento umbro, nel 1905, con G. Degli Azzi Vitelleschi e C. Fani, che costituì uno dei suoi ultimi impegni.
Ma sicuramente la parte fondamentale del suo lavoro di ricerca fu rappresentata dallo studio dei beni documentari conservati negli archivi e biblioteche e dalla loro divulgazione attraverso la compilazione di inventari e regesti. Tale erudita passione, che nasceva dalla sua attiva esperienza di bibliotecario, si concretizzò in lavori di grande impegno, dei quali il più apprezzato fu sicuramente la serie degli Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia, opera monumentale destinata a larga fortuna e strumento d’indagine ancor oggi utilizzato.
La collana prese l’avvio nel 1891 (anche se nel frontespizio riporta la data 1890) con una pionieristica attività di compilazione di uno strumento di ricerca fondamentale, che inizialmente presentò qualche limite nella scientificità della catalogazione per una disomogeneità dei criteri di lavoro adottati dai numerosi collaboratori. Il M. curò personalmente la pubblicazione dei primi 13 volumi (Forlì 1891-1908) – di cui l’ultimo uscì postumo – e in seguito l’opera fu ripresa nel 1909 sotto la direzione di A. Sorbelli.
Ebbe vita più breve la collana «Gli archivi della storia d’Italia», sempre da lui ideata e diretta, e alla quale dedicò molti anni di lavoro. I primi quattro volumi furono pubblicati a Rocca San Casciano tra il 1897 e il 1904, e dopo la morte del M. la collana fu proseguita da G. Degli Azzi Vitelleschi, archivista dell’Archivio di Stato di Firenze, per poi concludersi definitivamente nel 1915.
I suo saggi più apprezzati in campo bibliografico rimangono La biblioteca dei re d’Aragona in Napoli (Rocca San Casciano 1897) e la cura delle Cronache forlivesi dal 1476 al 1517 di A. Bernardi detto il Novacula (Bologna 1895). Gli ultimi anni della sua esistenza furono dedicati in particolar modo alla raccolta di epistolari: quelli di V. Monti, V. Alfieri e G. Rossini furono pubblicati (Lettere inedite e sparse di V. Monti, raccolte, ordinate e illustrate da A. Bertoldi - G. Mazzatinti, I-II, Torino-Roma 1896; Lettere edite ed inedite di V. Alfieri, a cura di G. Mazzatinti, ibid. 1890; Lettere inedite e rare di G. Rossini, a cura di G. Mazzatinti, Imola 1892; Lettere di G. Rossini, raccolte e annotate a cura di G. Mazzatinti - F. Manis - G. Manis, Firenze 1902); quelli di G. Garibaldi, G. Verdi e G. Mazzini rimasero invece inediti.
Rimase incompleta anche la Bibliografia leopardiana, redatta dal M. in collaborazione con M. Menghini fino al 1898, che fu in seguito continuata da G. Natali e pubblicata nel 1931 a Firenze. Coerentemente con i suoi ideali laici e con la sua fede nei valori risorgimentali, il M. aderì alla massoneria, cui fu iniziato intorno al 1893; fu poi membro di una loggia di Forlì.
Il M. morì a Forlì il 15 apr. 1906, nel periodo in cui era intento a raccogliere la documentazione necessaria per la pubblicazione del carteggio di Garibaldi nel centenario della nascita.
Fonti e Bibl.: Subito dopo la morte furono pubblicate varie bibliografie dei suoi scritti, la più completa delle quali, redatta da Fanny Manis, bibliotecaria della Biblioteca nazionale di Firenze e amica del M., uscì a corredo del saggio di A. Luzio, In memoriam G. M., Forlì 1906, pp. 25, 27-46. Si vedano inoltre G. Degli Azzi Vitelleschi, Biografia e bibliogr. di G. M., in Arch. stor. del Risorgimento umbro, II (1906), 2, pp. IV-XXII; A. Sorbelli, Gli inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia 1890-1941, in La Bibliofilia, XLIII (1941), 3-6, pp. 65-85; S. Mottironi, G. M. nel centenario della nascita (1855-1955), in Almanacco dei bibliotecari italiani, Roma 1955, pp. 61-64; U. Bistoni - P. Monacchia, Due secoli di massoneria a Perugia e in Umbria (1775-1875), Perugia 1975, ad ind.; P. Castelli, À rebours 1988-1898, G. M. e l’archivio di Mastro Giorgio, Pisa 1988; G. M. (1855-1906) tra storia e filologia. Atti del Convegno…, Gubbio… 1987, a cura di P. Castelli - E. Menestò - G. Pellegrini, Perugia-Firenze 1990; In memoria di G. M.: studi immagini repertori, a cura di M. Squadroni, Perugia 2006; C. Frati, Diz. bio-bibliogr. dei bibliotecari e bibliofili italiani dal sec. XIV al XIX, raccolto e pubbl. da A. Sorbelli, Firenze 1933, s.v.; U. Renda - P. Operti, Diz. stor. della letteratura italiana (Paravia), Torino 1957, s.v.; G. De Gregori - S. Buttò, Per una storia dei bibliotecari del XX secolo. Diz. bio-bibliogr. 1900-1990, Roma 1999, s.v.; F. Cece, Eugubini illustri dal XIV al XIX secolo, III, Gubbio 2004, sub voce.