Fossati, Giuseppe Luigi
Letterato (Venezia 1759 - ivi 1811), autore di versioni poetiche da Thomson, Haller, di libere imitazioni dalla Bibbia. Nel giovanile Elogio di D. (Venezia 1783) pubblicato dal Rubbi nel tomo XI degli Elogi italiani, a dispetto della critica dei suoi tempi legata al giudizio del Bettinelli, timorosa quasi " del pronunziare in Italia il nome di D. ", intraprese con entusiasmo a dimostrare la grandezza del poeta.
D. si erge per lui come il vigoroso simbolo dell'età eroica sullo sfondo di un Trecento vichianamente configurato come età barbarica. " Era assai l'aver concepito il solo disegno " della Commedia, ma D. perfezionò " l'imperfetto strumento di una lingua fanciulla ", che egli, " creando i colori e inventando i suoni ", seppe far simile alla greca e alla latina. L'Elogio continua con un'analisi delle metafore, similitudini, sentenze, armonie imitative, volte a provare che la bellezza del poema non si può limitare a pochi episodi " obliandone tali altri spesso più brevi, ma non però meno grandi ". L'Elogio non piacque naturalmente al Bettinelli, che giudicò il F. " lodatore troppo idolatra "; e il F. ne scriveva più tardi una difesa nella Lettera sopra D. a I. Pindemonte (Venezia 1801) dove, se riconfermava la superiorità di D. su Omero e Virgilio, finiva col lodare lo spirito filosofico del suo tempo che riduceva il poeta dentro più giusti limiti. Per il Vallone il F. può considerarsi il primo esponente di una vera e propria scuola vichiana; in effetti è un esempio tipico di quella critica settecentesca, che non seppe evitare censure a D. neppure mentre intendeva difenderlo dalle accuse bettinelliane.
Bibl. - G.B. Giovio, Lettera sopra D. di Poliante Lariano, in " Il Giornale Lett. di Milano " XII (1786) 37-49; F. Sarappa, La critica di D. nel sec. XVIII, Nola 1901, 149-155; A. Zardo, La censura e la difesa di D. nel sec. XIX, in " Giorn. d. " XIV (1906) 145-167; A. Vallone, La critica dantesca nel Settecento, Firenze 1961, 30.