PASINI, Giuseppe Luca
PASINI, Giuseppe Luca. – Nacque il 18 ottobre 1687 a Padova; non sono noti i nomi dei genitori. Compì la sua istruzione presso il seminario della sua città natale. Terminati qui gli studi teologici, il vescovo Gregorio Barbarigo lo volle, a soli ventinove anni, come professore prima di umane lettere e poi di lingue orientali nello stesso seminario. Venne nominato nel 1718 canonico teologale della collegiata di Este, nomina che quattro anni dopo permutò con la cappellania dei Ss. Benedetto e Cesario del duomo di Padova, cedutagli dal di lui maestro Jacopo Facciolati. Ebbe, poi, la prepositura di S. Maria del Mont-Cenis.
Nel 1720 il re Vittorio Amedeo II lo nominò professore di Sacra Scrittura e lingue a essa pertinenti nell’Ateneo torinese, con lo stipendio di duemilacinquecento lire piemontesi. In occasione della presa di servizio, tenne un’orazione inaugurale nella quale espose l’importanza dello studio delle lingue orientali. Essa venne segnalata nel tomo XXXIV del Giornale de’ letterati.
Con la formazione della stamperia reale in Torino nel 1740, Pasini vi venne accolto in via eccezionale come azionista. Con decreto del 5 luglio 1745, il re Carlo Emanuele lo elesse prefetto della Biblioteca universitaria nonché consigliere di Stato. Nello stesso anno, cessò di tenere lezioni nell’Ateneo.
Morì a Torino nel 1770.
Con il suo testamento volle beneficare i poveri di Pernumia, ove aveva luogo la sua cappellania, legando loro cinquanta ducati, e l’ospedale di S. Giovanni in Torino con mille lire piemontesi. Nominò altresì suo erede universale il giovanissimo pronipote Antonio, figlio del nipote Francesco. Le spoglie furono tumulate, dietro sua disposizione, nella chiesa di S. Maria degli Angeli.
Pasini sottolineò l’importanza della conoscenza dell’ebraico per lo studio delle Sacre Scritture anzitutto in De praecipuis SS. Bibliorum linguis et versionibus polemica dissertatio, Padova 1716, opera che venne segnalata nel Giornale de’ letterati (XVI, 1716).
L’altro scritto apologetico per la conoscenza delle lingue è costituito dall’orazione inaugurale tenuta presso l’Università di Torino in occasione della presa di servizio: Iosephi Pasini Oratio ad S. Scripturam, & linguas orientales. L’Oratio fu stampata in appendice alla grammatica ebraica approntata da Pasini stesso nel 1720: Diqdua lešon ha-qodeš (Hoc est Grammatica linguae sanctae institutio, cum vocum omnium anomalarum indice, & explicatione, Padova), della quale furono fatte successive edizioni negli anni 1739, 1756, 1790.
Seguirono le Decem dissertationes selectae in Pentateuchum (Torino 1722; cfr. Delpiano, 1997, pp. 152 ss.). La pubblicazione fu preceduta dalle Praelectiones in Sacram Scripturam, esposte da Pasini nelle sue lezioni e rimaste in forma manoscritta. Esse furono parzialmente pubblicate proprio nelle Dissertationes.
Propugnando l’importanza della lettura dell’Antico Testamento nelle lingue originali onde meglio comprendere il Vangelo, Pasini affermò nelle Decem dissertationes l’infallibilità delle Sacre Scritture a fianco della necessità di analizzarle per mezzo delle discipline storiche e filosofiche. Un bersaglio evidente di Pasini è la ricerca storico-critica sulle fonti bibliche che diede luogo all’eresia spinoziana poiché, proprio partendo dai passi contraddittori dell’Antico Testamento, essa negò che Mosè fosse stato l’autore del Pentateuco. Pasini vi vide un pericolo anche per la veridicità del Nuovo Testamento: da qui la necessità di una riaffermazione dell’attendibilità di tutte le Scritture, mentre i luoghi oscuri che ivi si riscontrano sarebbero da ascrivere alle corruzioni subite dai codici nel corso delle vicissitudini storiche, come la distruzione del tempio in età romana. Per il resto, la veridicità storica rimaneva a suo avviso inoppugnabile.
Nel contesto dell’adempimento di riordino dei corsi di latinità, umanità e retorica voluto da Vittorio Amedeo II, Pasini venne incaricato di redigere un buon dizionario di latino utile per gli studenti. L’incarico a Pasini decorse dal 1729 – anno della promulgazione del regolamento scolastico – e fu condiviso con Giuseppe Antonio Badia, prima lettore di medicina teorica e poi cattedratico di medicina pratica a Torino. Entrambi si valsero anche dell’aiuto di Giambattista Quarelli. Videro così la luce i Vocabula latina et italica in due tomi (II: Vocabolario italiano e latino per uso delle regie scuole di Torino) per le voci dal latino all’italiano e viceversa. La prima edizione del dizionario uscì a Torino nel 1731, presso Pietro Giuseppe Zappata, ma ne vennero fatte numerosissime altre edizioni, anche a Venezia.
Con l’assunzione dell’incarico di prefetto della Biblioteca universitaria nel 1745, Pasini intraprese, con l’ausilio degli assistenti bibliotecari Francesco Berta e Antonio Rivautella, l’opera di censimento e catalogazione dei manoscritti ivi posseduti. Il catalogo vide la luce nel 1749, in due volumi in-folio: Codices manuscripti Bibliothecæ Regii taurinensis Athenæi per linguas digesti, & binas in partes distributi (Torino 1749); il primo volume riguarda i manoscritti ebraici e greci, il secondo quelli latini, italiani e francesi.
La Storia del Nuovo Testamento con alcune brevi riflessioni morali, ed osservazioni istoriche, ad uso dell’uomo cristiano ebbe la sua prima edizione in Torino, presso la stamperia reale, nel 1746, senza il nome dell’autore; successive edizioni si ebbero a Venezia nel 1751 e di nuovo a Torino, nel 1767. In quest’opera, Pasini riprese la sua posizione critica nei confronti dello spinozismo, propugnando piuttosto la necessità, per il vero cristiano, di ricercare direttamente nel Vangelo – documento peraltro storico degno di fede – e attraverso le parole di Gesù i principi della fede.
Risulta adespoto il Dizionario delle favole per uso delle scuole d’Italia (l’attribuzione di quest’opera a Pasini si ricava da G. Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani o come che sia aventi relazione all’Italia, I, Milano 1848, p. 327), stampato primieramente a Venezia nel 1737, con successive edizioni in altri luoghi di stampa. Si tratta di un dizionarietto di nomi e di cose nell’ambito della mitologia: Pasini affermò di essersi basato, per la stesura, sull’autorità di Omero, di Ovidio e di Virgilio.
Oltre alle Praelectiones in Sacram Scripturam, altre opere di Pasini sono rimaste in forma manoscritta. Anzitutto, una Storia della SS. Sindone di Torino, redatta negli anni, ove nella ricostruzione storica relativa alla reliquia si vuol stabilire un legame con la dinastia sabauda. Un epitalamio per le nozze del principe Carlo Emanuele (il nome dell’autore è scritto a penna sul frontespizio): Per le reali nozze di Carlo Emanuele principe di Piemonte con Anna Cristina Lodovica principessa palatina di Sultzbach, Torino s.d. (ma 1722, anno del matrimonio, cfr. Delpiano, 1997, p. 117 e n.). Conservate in 19 quaderni sono rimaste le Memorie storiche del regno di Carlo Emanuele terzo di questo nome, duca di Savoia, re di Sardegna, che costituì una fonte per la Storia del re di Sardegna Carlo Emmanuele il Grande di Giovanni Battista Semeria.
Fonti e Bibl.: L.M. Chaudon, Nuovo dizionario istorico..., XIV, Bassano 1796, p. 176; B. Gamba, Galleria dei letterati ed artisti illustri delle Provincie Veneziane nel secolo decimottavo, Venezia 1822-24, pp. 60-62; A. Lombardi, Storia della letteratura italiana nel secolo XVIII, t. V, l. III, Venezia 1832, p. 301; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, e de’ contemporanei compilata da letterati italiani di ogni provincia, V, Venezia 1837, pp. 362-365; T. Vallauri, Storia delle Università degli Studi del Piemonte, III, Torino 1845, passim; G. Vedova, Biografia degli scrittori padovani, II, Bologna 1967 (rist. anast. dell’ediz. Padova 1836), pp. 59-62; D. Rebaudengo, Torino racconta. Diario manoscritto di Francesco Ludovico Soleri dal 22 marzo 1682 al 27 febbraio 1721 e il suo giornale dell’assedio del 1706. Trascrizione completa e commento, Torino 1969, pp. 457-459; G. Gallo-Orsi, Un professore padovano alla corte di Torino: l’abate G.L. P., in Padova e la sua provincia, XX (1970), 11-12, pp. 3-8; P. Delpiano, Il trono e la cattedra. Istruzione e formazione dell’élite nel Piemonte del Settecento, Torino 1997, passim; A. Lupano, La scuola canonistica dell’Università di Torino dal Settecento al periodo liberale, in Annali di storia delle università italiane, 2001, n. 5, pp. 67-82.