LIPPARINI, Giuseppe
Scrittore, nato il 2 settembre 1877 a Bologna, dove insegna storia dell'arte nell'Accademia di belle arti. Collaborò al Marzocco fin dai primi numeri, e, per lunghi anni, all'Illustrazione italiana, al Resto del Carlino e al Corriere della sera. Attualmente scrive sul Messaggero di Roma.
Ha raccolto gran parte dei suoi articoli di varia cultura in Passeggiate (Firenze 1923), in Divertimenti (Milano 1930), in Convito (ivi 1939), ecc. È anche autore di numerose pubblicazioni scolastiche, e di monografie d'intento divulgativo, tra cui: Boccaccio (Firenze 1928); Oriani (Torino 1937); Pascoli (Milano 1938). Un posto a parte meritano le sue poesie, di gusto "bizantino" e parnassiano, sorte sul tronco dell'arte dannunziana seppur atteggiate classicamente, colme di sensuale musicalità. Ricordiamo soprattutto: Sogni (Bologna 1898); Canti di Mèlitta (ivi 1910); Stati d'animo (ivi 1918). Ma le doti più genuine del L. sono da cercare, meglio che nelle liriche e nei romanzi, in certe pagine di prosa narrativa e bozzettistica, specie nei Racconti di Cutigliano (Milano 1930), dove circola una mite e sognante aria di paese "lirico", secondo la migliore tradizione del descrittivismo toscano dell'Ottocento.
Bibl.: E. Cecchi, Studi critici, Ancona 1912; L. Russo, I narratori, Roma 1923; A. Bocelli, in L'Italia letteraria, 27 aprile 1930; E. Allodoli, in Pègaso, marzo 1931.