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GIUSEPPE l'Innografo

di Silvio Giuseppe Mercati - Enciclopedia Italiana (1933)
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GIUSEPPE l'Innografo

Silvio Giuseppe Mercati

Nato in Sicilia circa l'anno 816, si sottrasse alle incursioni dei Saraceni riparando nel Peloponneso con la famiglia, che presto abbandonò per entrare in un monastero di Salonicco. Condotto a Costantinopoli da San Gregorio Decapolita, durante la persecuzione iconoclastica di Teofilo, fu incaricato di una missione a Roma presso la S. Sede. Ma catturato in viaggio da pirati arabi, fu tradotto schiavo a Creta. Riscattato da pie persone, rientrò a Bisanzio (11 marzo 843). Verso l'850 costruì per i suoi seguaci un monastero e una chiesa dedicata a S. Bartolomeo e a S. Gregorio Decapolita, ove depose le reliquie dell'apostolo e del suo maestro. Coinvolto nella disgrazia di S. Ignazio Patriarca, fu esiliato nel Chersoneso, donde, richiamato, fu nominato custode dei vasi sacri di S. Sofia. Morto Ignazio, riconobbe il successore Fozio, col quale visse poi in buoni rapporti.

Morì il 3 aprile 886.

Si meritò il nome di Innografo per il numero stragrande di canoni liturgici da lui composti, specialmente in onore di santi. Egli ordinò la Paracletica (Παρακλητική), che oltre all'Ottoeco di S. Giovanni Damasceno contiene anche gli uffici di tutti i giorni, i cui canoni sono dovuti appunto a G., e non a S. Giuseppe di Tessalonica (morto il 15 aprile 832), fratello di S. Teodoro Studita.

Ediz.: I Canoni oltre che nei libri liturgici, in Migne, Patrol. Graeca, CV, coll. 983-1426; Christ-Paranikas, Anthol. graecacarminum christianor., Lipsia 1871, XLVII, p. 242 segg. La Vita scritta da Giovanni diacono in Migne, Patrol. Graeca, loc. cit. La Vita scritta da Teofane monaco, in A. Papadopulos-Kerameus, Monumenta ad historiam Photii pertinentia, II (Pietroburgo 1901). L'Encomio di Teodoro Pediasimo in M. Treu, Theodori Pediasimi quae exstant, Potsdam 1899.

Bibl.: M. Théarvic, in Échos d'Orient, VII (1904); P. Van de Vorst, in Analecta Bollandiana, XXXVIII (1920).

Vedi anche
santo Teodòro Studita Teodòro Studita, santo. - Monaco (Costantinopoli 759 circa - Acrita, Bitinia, 826); riformò il monastero di Stùdion, di cui era egumeno. Scrisse poesie sacre, trattati contro l'iconoclastia, catechesi, lettere. Festa, 11 novembre. Urbano II papa, beato Ottone di Lagery (n. presso Châtillon-sur-Marne 1042 - m. Roma 1099). Fu eletto papa nel 1088 a Terracina, in quanto Roma era nelle mani dell'antipapa Clemente III. Riprese il programma politico di Gregorio VII e continuò la lotta contro l'imperatore Enrico IV per la questione delle investiture. Nel ... Giovanni Crisòstomo, santo Giovanni Crisòstomo (gr. Χρυσόστομος "bocca d'oro"), santo. - Padre della Chiesa, il più celebre degli oratori sacri (Antiochia fra il 344 e il 354 - Comana, Cappadocia, 407). Educato con gran cura presso il retore Libanio e nella religione cristiana dal vescovo Melezio e da Diodoro di Tarso, condusse ... Gregòrio I papa, detto Magno, santo Gregòrio I papa, detto Magno, santo. - Di nobile famiglia (Roma 540 circa - ivi 604), nella sua giovinezza ebbe preparazione culturale, relativamente ai suoi tempi, assai buona, arricchita in seguito da studî biblici e patristici molto vasti, avvertendo profondo l'influsso specialmente di s. Agostino. ...
Altri risultati per GIUSEPPE l'Innografo
  • Giusèppe l'Innografo, santo
    Enciclopedia on line
    Poeta liturgico bizantino (n. in Sicilia 815 circa - m. 886), autore di numerosissimi canoni in onore di santi. Ordinò e compose in gran parte la paracletica o grande ottoeco, libro liturgico contenente, oltre l'ottoeco di s. Giovanni Damasceno, gli uffici di tutti i giorni della settimana.
Vocabolario
innògrafo
innografo innògrafo s. m. [dal gr. tardo ὑμνογράϕος, comp. di ὕμνος «inno» e -γράϕος «-grafo»]. – Scrittore di inni religiosi.
innogràfico
innografico innogràfico agg. [der. di innografo, innografia] (pl. m. -ci). – Che concerne la composizione e produzione di inni, soprattutto religiosi: tecnica i.; il patrimonio i. della Chiesa ortodossa.
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