FORNI, Giuseppe Gherardo
Nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) da Francesco Giovanni, notaio, e da Giuseppina Lodini il 6 febbr. 1885, compì gli studi liceali a Bologna, quindi si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia di quell'università ove fu allievo di P. Albertoni, A. Murri, A. Codivilla, G. Tizzoni, G. Ruggi. Durante il primo anno dei corsi universitari (dicembre 1904-novembre 1905) prestò servizio militare di leva quale "surrogato" del fratello Gino e fu congedato col grado di sergente.
Ancora studente, cominciò a frequentare come interno l'istituto di anatomia patologica dell'università di Bologna, diretto da G. Martinotti, e il reparto chirurgico dell'ospedale Maggiore della città, del quale era primario B. Nigrisoli: poté così acquisire un'ottima preparazione in anatomia e istologia patologica, disciplina per la quale si sentiva particolarmente attratto, e una altrettanto valida conoscenza e abilità pratica in medicina operatoria. La frequenza nell'ospedale Maggiore gli fornì anche l'occasione di apprendere i principî fondamentali della diagnostica radiologica, allora ai suoi albori, presso il gabinetto radiologico impiantatovi e diretto da A. Busi, il primo in funzione a Bologna. Si dedicò molto presto alla ricerca scientifica, clinica e sperimentale, tanto che lesse la sua prima comunicazione alla Società medico-chirurgica di Bologna due giorni prima di laurearsi, l'8 luglio 1910 (Le alterazioni anatomiche ed istologiche nella esclusione sperimentale del tenue. Nota preventiva, in Bull. delle scienze mediche, LXXXI [1910], pp. 437-439).
Laureatosi col massimo dei voti e la lode, divenne subito assistente volontario presso l'Istituto di anatomia patologica dell'università fino all'anno accademico 1913-14. Contemporaneamente prestava la propria opera presso l'ospedale Maggiore: pro-assistente nel 1910, nel dicembre dello stesso anno si classificò primo al concorso di medico-chirurgo assistente effettivo per il triennio 1911-1913. Nel 1914 divenne assistente effettivo presso l'istituto di anatomia patologica dell'università di Bologna, ove svolse anche il corso di tecnica delle autopsie negli anni accademici 1914-15 e 1918-19. Chiamato alla direzione del laboratorio della Poliambulanza felsinea nel 1914 e ivi nominato dirigente del gabinetto di analisi l'anno successivo, allo scoppio del conflitto mondiale venne arruolato e inviato in zona di operazioni dapprima nell'ospedale da campo 238, poi dal maggio 1917 al giugno 1918 nell'ambulanza di armata n. 6 (le ambulanze di armata erano unità perfettamente attrezzate per prestare il primo soccorso ai feriti), infine nell'ospedale da campo 119. Nei periodi gennaio-maggio 1916 e novembre 1916-marzo 1917 fu aiuto alla cattedra di anatomia patologica dell'università castrense di S. Giorgio di Nogaro, diretta dal patologo A. Dionisi, ove svolse corsi di diagnostica anatomopatologica. Venne decorato con la medaglia di bronzo al valor militare e insignito della croce di guerra.
Conseguita la libera docenza in anatomia e istologia patologica nel 1917, nel 1919 vinse il concorso per comprimario chirurgo negli ospedali bolognesi, quindi nel dicembre dello stesso anno lasciò la cattedra di anatomia patologica e si trasferì come assistente presso quella di clinica chirurgica della stessa università di Bologna, della quale era divenuto direttore il Nigrisoli. Tra il 1919 e il 1933 il F. fu incaricato dell'insegnamento di vari corsi: di medicina operatoria, di patologia speciale chirurgica, di anatomia chirurgica, di clinica chirurgica. Nel 1923 conseguì l'abilitazione alla libera docenza in clinica chirurgica e medicina operatoria. Nel luglio 1932, succedendo a D. Giordano, assunse la direzione del reparto chirurgico dell'ospedale civile di Venezia; proseguì, tuttavia, l'attività didattica, svolgendo corsi di chirurgia presso la scuola postuniversitaria fondata in quella città da A. Minich. Ternato al concorso per la cattedra di clinica chirurgica dell'università di Cagliari nel 1937, vi fu chiamato all'insegnamento della disciplina in qualità di professore straordinario. Nel 1938 fu chiamato all'università di Bologna a insegnarvi la clinica chirurgica, dapprima come professore straordinario, poi dal 1940 come ordinario. Resse la cattedra fino al 1955, quando fu collocato a riposo per limiti di età. Nei cinque anni fuori ruolo mantenne la direzione delle scuole di specializzazione in chirurgia generale, in urologia e in anestesiologia. Nell'ateneo bolognese il F. fu anche preside di facoltà dal 1947 al 1956 e rettore magnifico dal 1956 al 1962.
Dotato di un'ottima preparazione anatomopatologica e formatosi alla scuola chirurgica del Nigrisoli, il F. fu un brillante operatore, autore di una serie di lavori scientifici interessanti praticamente tutti i settori della patologia e della clinica chirurgica.
Importanti e originali furono i suoi contributi sperimentali soprattutto concernenti la patologia del digerente: L'esclusione del tenue; ricerche sperimentali ed anatomo-patologiche, in La Clinica chirurgica, XIX (1911), pp. 516-536; Nota sul comportamento della cistifellea in seguito a legatura del coledoco ed a colecisto-duodenostomia. Ricerche sperimentali, in Arch. ital. di chirurgia, III (1921), pp. 275-284; Ricerche sperimentali sull'inversione parziale e subtotale dell'intestino tenue del cane. Prima nota, in Il Policlinico, sezione chirurgica, XXXIV (1927), pp. 275-279. Di rilievo fu anche la sua produzione nel campo dell'anatomia patologica: Resoconto delle autopsie eseguite durante il corso di anatomia patologica tenuto dal prof. A. Dionisi…, in Riv. ospedaliera, sezione scientifica, VII (1917), pp. 517-540; Resoconto anatomo-patologico dal dicembre 1916 al marzo 1917, in Bull. delle scienze mediche, LXXXIX (1918), pp. 54-70. Un particolare interesse suscitano anche le descrizioni di casi di individuazione e rimozione di corpi estranei sotto controllo radiologico, una novità assoluta per quei tempi: Estrazione di corpi estranei (aghi, scheggie metalliche, proiettili, etc.) eseguita sotto il controllo dell'esame radioscopico, in Gazzetta internaz. di medicina, chirurgia, igiene, interessi professionali, XIII (1910), pp. 1175 s.; Corpi estranei nell'albero respiratorio svelati e localizzati coi raggi X, in Atti del I Congr. ital. di radiologia medica (Milano… 1913), Pavia 1914, pp. 178 s.; Sulla tolleranza dei bronchi ai corpi estranei. Singolare reperto roentgenologico in un caso di cancro dell'esofago allo stretto superiore, in La Radiologia medica, I (1914), pp. 241-247; Corpo estraneo (ago) nel duodeno, ibid., pp. 538-546.
Nel vasto campo della patologia e della clinica chirurgica, i contributi del F. spaziarono dalla chirurgia del canale alimentare (Contributo allo studio della linite plastica, in Bull. delle scienze mediche, LXXXIII [1912], pp. 513-528; Contributo allo studio del sarcoma primitivo dello stomaco, in La Riforma medica, XXX [1914], pp. 624-633; Sulla chirurgia delle vie biliari. Osservazioni cliniche ed anatomo-patologiche, in Arch. ital. di chirurgia, XIII [1925], pp. 387-411; Invaginazione cronica remittente del digiuno da lipoma intraparietale. Enterectomia. Guarigione (Contributo allo studio dei lipomi dell'intestino), in Annali italiani di chirurgia, IX [1930], pp. 556-574; Sulla terapia chirurgica dell'ulcera gastrica e duodenale (Osservazioni sopra 108 resezioni e 39 G. E. eseguite dal settembre 1932 all'aprile 1934), in Giorn. veneto di scienze mediche, VIII [1934], pp. 707-722; Sigmoidite diverticolare cronica stenosante (Resezione secondo Mikulicz. Guarigione), ibid., XI [1937], pp. 1-8; Risultati clinici immediati e tardivi sopra 451 operati per ulcera duodenale e gastrica dal 1933 al 1936, in Arch. ed atti della Soc. ital. di chirurgia, XLIII [1938], pp. 676-680; Sul megaesofago. Contributo alla sua cura secondo il metodo Grégoire, in Boll. e mem. della Soc. tosco-umbra di chirurgia, IV [1938], pp. 99-123; Diverticoli dell'esofago, in L'Ateneo parmense, XXIII [1952], pp. 1126-1144) a quella urologica (Sul decorso della tubercolosi in un rene dopo l'asportazione del rene opposto. Studio sperimentale, in Arch. ital. di chirurgia, I [1919-20], pp. 85-150; Sulle modificazioni di un rene nella tubercolosi sperimentale dell'altro rene, in Bull. delle scienze mediche, XC [1919], pp. 371-380; Nefrectomia per rene policistico. Nota clinica, ibid., XCV [1923], pp. 65-72; Sulla patogenesi della idronefrosi remittente con vasi anomali, in Giorn. veneto di scienze mediche, VII [1933], pp. 854-878; Risultati a distanza della cura chirurgica della calcolosi urinaria, in Arch. ed atti della Soc. ital. di chirurgia, XLIII [1938], pp. 631-635; Tumore misto semplice connettivale del rene, in Urologia, XXI [1954], pp. 165-168), all'ortopedia (Dell'artrite deformante. Studio clinico e anatomo-patogico di quattordici casi, in La Chirurgia degli organi di movimento, VIII [1924], pp. 87-171; Lussazione completa esposta traumatica del polso, ibid., pp. 483-495; Sull'igroma cronico tubercolare secondario a trauma [borsa ischiatica posteriore e borsa trocanterica profonda], ibid., X [1926], pp. 554-568; Il trapianto autoplastico massivo nella cura delle fratture patologiche da cisti ossea, in Arch. di ortopedia, XLVII [1931], pp. 165-182; Generalità sulla tubercolosi osteo-articolare, in La tubercolosi extrapolmonare, II, Milano 1938, pp. 521-558), alla neurochirurgia (Asportazione di glioma primitivo del nervo ottico sinistro, nel suo tratto orbitale, con conservazione del globo oculare, in Arch. ed atti della Soc. ital. di chirurgia, XXXVI [1930], pp. 772-777; Osservazioni di traumi cranio-cerebrali, ibid., XXXVII [1931], pp. 567-575; Meningioma del lobo frontale sinistro. Asportazione e guarigione, in Rass. internaz. di clinica e terapia, XX [1939], pp. 787-793; Meningiomi dei lobi frontali e della piccola ala dello sfenoide, in Mem. della R. Accad. delle scienze dell'Istituto di Bologna, classe di scienze fisiche, sez. di medicina e chirurgia, s. 9, VIII [1940-41], pp. 119-125; Patogenesi e terapia del meningoencefalocele, in Boll. e mem. della Soc. tosco-umbra di chirurgia, XI [1950], pp. 196-224), alla chirurgia dei tumori (Osservazioni sopra cento tumori, in Bull. delle scienze mediche, LXXXV [1914], pp. 445-498; I tumori primitivi del pericardio, in Tumori, IV (1914-15), pp. 523-558; L'endotelioma e il peritelioma della mammella, in Arch. ital. di chirurgia, X [1924], pp. 140-169; Sull'adenosarcoma o nefroma maligno embrionale dell'infanzia, ibid., XXIII [1929], pp. 411-428; Chirurgia e tumori maligni. Prelezione al corso Minich tenuta il 3 novembre 1934, in Giorn. veneto di scienze mediche, VIII [1934], pp. 1177-1197; I tumori primitivi del polmone, in Arch. ed atti della Soc. ital. di chirurgia, XLII [1936], pp. 70-233).
Un cenno particolare meritano le accurate descrizioni di casi di chirurgia di guerra: La chirurgia in un ospedale da campo di seconda linea. Note ed osservazioni cliniche ed operative sopra 5200 feriti, Bologna 1918; Ferite del capo e dell'addome in un'ambulanza chirurgica d'armata. Con 98 osservazioni personali e 58 figure, ibid. 1919; Rendiconto statistico di oltre mille operazioni chirurgiche eseguite in zona di guerra dal luglio 1915 al marzo 1919, ibid. 1919.
Oltre ai lavori vanno ancora ricordati la apprezzata monografia Le cisti delle ossa lunghe, Milano 1931, tema della sua relazione al XXII congresso della Società italiana di ortopedia del 1931, e il trattato Patologia chirurgica generale e speciale (Bologna 1943; 2ª ediz., ibid. 1949).
L'attività del F. come rettore fu particolarmente importante, soprattutto per le realizzazioni edilizie: curò l'approvazione dei progetti, assicurò il finanziamento e dette l'avvio all'inizio dei lavori per la costruzione dell'edificio destinato ad accogliere gli istituti di otorinolaringoiatria e delle patologie speciali, nel policlinico S. Orsola; si adoperò attivamente per la costruzione dei laboratori di ingegneria nucleare a Montecuccolino; impostò il decentramento degli istituti universitari, avviando le trattative per l'acquisizione delle aree di Orzano Emilia; realizzò interventi migliorativi a favore del rettorato, creando una raccolta di quadri e sistemando la biblioteca.
Alla direzione del suo istituto, il F. ne curò la riorganizzazione, creò i nuovi reparti di urologia e di chirurgia infantile, potenziò la scuola di specializzazione in chirurgia generale.
Il F. fu molto legato a Bologna, alla sua storia e alle sue istituzioni. Dopo la guerra si adoperò per la ricostruzione dell'Archiginnasio, gravemente danneggiato da un bombardamento aereo, e fu tra i fondatori della Società amici dell'Archiginnasio della quale fu anche presidente. Dedicò una serie di studi storici allo Studio bolognese e ad alcuni illustri medici che vi insegnarono (A.M. Valsalva, M. Malpighi, L. Galvani, A. Murri, P. Loreta, B. Nigrisoli), raccolti nel volume Horae subsecivae, Bologna 1960. Nel 1948 aveva pubblicato, a Bologna, L'insegnamento della chirurgia nello Studio di Bologna dalle origini a tutto il secolo XIX.
Il F. fu una figura molto nota negli ambienti scientifici: dottore honoris causa del Rockefeller Institute di New York, presidente della Società medico-chirurgica di Bologna, ebbe la medaglia d'oro di benemerito della scuola, delle scienze e delle arti e quella di benemerito della sanità; nel 1962 fu nominato professore emerito. Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, fondatore dell'Associazione medica dell'amicizia italo-svizzera, della quale fu presidente, nel 1948 fu chiamato a presiedere il L congresso della Società italiana di chirurgia, che si tenne a Bologna.
Morì a Bologna il 12 ott. 1966 e fu sepolto a S. Giovanni in Persiceto.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Il Resto del carlino, 13 ott. 1966, p. 6; Archivio ed atti della Società italiana di chirurgia, LVIII Congresso (Roma 19-21 ott. 1966), 2, Roma s.d., pp. 46-48; Università di Bologna, Annuario dell'anno accademico 1965-66, Bologna 1968, pp. 61-64; V. Busacchi, G.G. F. (6 febbr. 1885-12 ott. 1966), in Minerva medica, LX (1969), pp. 415-419; M. Gandini, G.G. F. scienziato ed umanista. Cronaca biografica e bibliografia degli scritti, San Giovanni in Persiceto 1976 (estratto da Strada maestra, Quaderni della Biblioteca comunale G.C. Croce di San Giovanni in Persiceto, n. 9, 1976: contiene l'elenco completo delle pubblicazioni del Forni).