GALLI, Giuseppe
Nacque a Rovato, in provincia di Brescia, il 21 giugno 1892 da Angelo e da Angela Vezzoli, e, rimasto orfano del padre in tenera età, si trasferì a Chiari ove completò i primi studi.
Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Modena, partecipò al primo conflitto mondiale, e riprese gli studi nel 1918 divenendo allievo interno presso la clinica chirurgica della stessa Università diretta da M. Donati. Laureatosi il 20 luglio 1920, ottenne subito il titolo di aiuto presso l'ospedale di Chiari, quindi, nel 1921, entrò come assistente volontario nella clinica chirurgica dell'Università di Modena. Divenuto assistente di ruolo, seguì il suo maestro Donati negli spostamenti in varie sedi universitarie: nel 1922 a Padova, nel 1928 a Torino, ove fu nominato aiuto, nel 1933 a Milano. Aveva intanto conseguito la libera docenza in patologia speciale chirurgica, con abilitazione del 17 febbr. 1930, e in clinica chirurgica e medicina operatoria, con abilitazione del 29 dic. 1931; nel 1934, inoltre, divenne primo aiuto del Donati presso la clinica chirurgica milanese.
Iniziava allora la carriera didattica del G.: chiamato nel 1936 a Cagliari con l'incarico di dirigere l'istituto di patologia speciale chirurgica e propedeutica clinica, l'anno successivo gli fu affidato lo stesso incarico presso l'Università di Modena. In questa sede, inoltre, fu anche incaricato dell'insegnamento della clinica ortopedica negli anni accademici 1939-40 e dal 1941-42 al 1944-45. Richiamato in servizio durante la guerra, fu dapprima capitano medico presso il reparto chirurgico dell'ospedale di Milano, quindi, ottenuto il congedo l'11 marzo 1944, prese parte alla lotta partigiana tra i combattenti della 2ª divisione Modena fino al 22 apr. 1945. Terminate le ostilità, riprese l'insegnamento nell'Ateneo modenese, ove il 28 febbr. 1949 fu immesso in ruolo e il 28 febbr. 1952 divenne ordinario. Nominato membro del consiglio di amministrazione e membro effettivo del comitato permanente per la storia dell'Università di Modena nell'anno accademico 1951-52 - cariche che mantenne fino al 1962 - nel 1955-56 fu chiamato a dirigere l'istituto di clinica chirurgica generale e terapia chirurgica della stessa Università. Eletto al senato accademico il 20 febbr. 1957, da questa stessa data al 1959 fu preside di facoltà. A Modena fu anche direttore delle scuole di specializzazione in chirurgia generale e in anestesiologia e titolare di numerosi insegnamenti: di chirurgia infantile presso la scuola per specialisti in pediatria, di urologia applicata nella scuola per specialisti in clinica ostetrica e ginecologica, di radiodiagnostica neurologica e neurochirurgia nella scuola per specialisti in clinica neuropsichiatrica. Eletto rettore dell'Università di Modena il 1° nov. 1961, rimase in carica fino al 31 ott. 1967. Lasciato l'insegnamento della clinica chirurgica nel 1962 per raggiunti limiti di età, e posto fuori ruolo nel 1965, conservò tuttavia la direzione della scuola di specializzazione in chirurgia generale e la titolarità, in tale ambito, dell'insegnamento dell'anatomia topografica. Nel 1968 fu nominato professore emerito dell'Ateneo modenese.
Molto attivo nella direzione della clinica chirurgica modenese, il G. ne potenziò i reparti di degenza aumentandone i posti letto. Allievo del Donati, si distinse in particolare nella chirurgia addominale, urologica, vascolare e toracica.
Fu anche autore di alcuni studi di interesse chirurgico scientifico e clinico. Nel 1923 riferì al XXX Congresso della Società italiana di chirurgia sull'efficacia dell'azione sterilizzante dei raggi ultravioletti su materiale infetto e su strumenti chirurgici. Pubblicò inoltre vari lavori scientifici, tra i quali si ricordano alcuni a carattere sperimentale (Ricerche sperimentali sull'innesto di parete addominale (muscolo-peritoneale) fissata, in Arch. ital. di chirurgia, XII [1925], pp. 47-62; Fisiopatologia gastrica sperimentale in rapporto coll'apparato nervoso, ibid., XXII [1928], pp. 269-298, in collab. con E. Polacco) e clinico-scientifico (La funzionalità pancreatica negli ulcerosi gastro-duodenali, ibid., XX [1928], pp. 680-710, in collab. con R. Pecco - E. Polacco; Idronefrosi gigante, in Boll. e mem. della società piemontese di chirurgia, II [1932], pp. 1231-1246; Torsione intravaginale del funicolo spermatico, ibid., pp. 1629-1640; I tumori mesenchimali maligni del testicolo; considerazioni sudue casi di reticulo-sarcoma del testicolo ed in generale sulle neoplasie del cosiddetto S.R.E. (mesenchima attivo), in Clinica [Bologna], XIII [1951-52], pp. 294-306).
Socio corrispondente dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, membro dell'Ateneo di Brescia e presidente della Società medico-chirurgica di Modena (negli anni 1950-53 e 1956-59), fu decorato della croce al merito di guerra e del nastrino per le campagne 1915-18 e 1940-43, e ricevette numerosi riconoscimenti per la sua opera nella scuola e nella sanità.
Il G. morì a Modena il 2 genn. 1977.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dal servizio demografico del Comune di Rovato; necr. in Ann. della Univ. di Modena per gli a.a. 1975-76 e 1976-77, Modena 1979, pp. 727 s.; in Boll. della società medico-chirurgica di Modena, LXXVII (1977), p. 1; in La Gazzetta di Modena, 4 e 5 genn. 1977; La Società ital. di chirurgia nei suoi primi 30 congressi (1883-1923)…, a cura di G. Lusena, Roma 1930, pp. 34 s., 323; C.G. Mor - P. Di Pietro, Storia dell'Università di Modena, I, Firenze 1975, pp. 192, 194, 251; A. Fappani, Enc. bresciana, V, Brescia 1982, ad vocem.