FURNIO (Fumio, Fumi), Giuseppe
Fumio, Fumi), Figlio di Giovanni Battista nacque nella prima metà del XVI secolo probabilmente a San Vito al Tagliamento e fu attivo come pittore nel Friuli occidentale e in Carnia nella seconda metà del Cinquecento. Poche sono le notizie certe sul F. ricordato anche come G. Fumio (Gortani, 1924; Quai, 1973, p. 53). Si formò a San Vito al Tagliamento, presso la scuola di pittura creata verso la metà del XVI secolo dal maestro Pomponio Amalteo. Il 26 maggio 1566 il F. assistette come testimone all'atto con cui i rappresentanti della chiesa di Guarzo presso Cividale si impegnavano a pagare all'Amalteo il compenso per un gonfalone dipinto; il 16 agosto 1570 stimò la pala eseguita dall'Amalteo per la chiesa di San Giacomo di Savorgnano; il 13 marzo del 1589 fu in lite con gli eredi dell'Amalteo per un terreno (Bampo, 1962, pp. 104, 106, 110).
Guidato da questo pittore, il F. raggiunse un discreto livello artistico che lo fece divenire, insieme con gli altri pittori della scuola di San Vito, un tramite per l'importazione della pittura veneta in Carnia e nel Sanvitese dove realizzò numerose opere a lui attribuite sulla base di documenti pubblicati dal Bampo (1962).
Lo studioso ricorda i pagamenti e le commissioni per la pala nella chiesa di S. Andrea di Tajedo, nel distretto di San Vito, del 1563; per quella nella chiesa di S. Vito a San Vidotto, nel distretto di Codroipo, del 1565; per il gonfalone della villa di Forgaria del 1566; per la pala nella chiesa di S. Marco della villa di Gajo, nel distretto di Spilimbergo, sempre del 1566; per lo stendardo nella chiesa di S. Giorgio di Latisana del 1567; per il vessillo della Confraternita del Santissimo a Bagnarola, nel distretto di San Vito, del 1569; per il gonfalone della Confraternita di S. Antonio a Bagnarola, nello stesso distretto, del 1582; per il gonfalone e altre pitture dipinte per la chiesa di S. Michele di Canussio, nel distretto di Codroipo, dello stesso anno.
Unica superstite tra queste opere è la pala per S. Andrea di Tajedo, che raffigura la Madonna col Bambino tra i ss. Andrea e Pietroe un angelo musicante, nell'abside della chiesa.
Il Gortani (1924) per primo ha inoltre ascritto al catalogo del F. la pala nella Pieve di Gorto, nel distretto di Ovaro, che raffigura la Vergine tra i ss. Pietro e Giovanni, firmata "Joseph Fumius [Furnius] de Sancto Vito. 1567". Sono legati al nome del F. anche gli affreschi del coro e delle pareti nella chiesa di S. Elena a Luincis, sempre nel distretto di Ovaro, con il Padre Eterno, i Dottori della Chiesa, Scene della vita di s. Elena e Storie tratte dal Nuovo Testamento (Gortani, 1924, p. 520; Bergamini, 1990, p. 246), e gli affreschi della prima cappella a destra nella chiesa di S. Maria di Paluzza che raffigurano il Padre Eterno, gli Evangelisti e le Storie della vita della Vergine, di cui restano documenti datati al 1555 (Bergamini, 1972). Ancora al F. sono attribuiti gli affreschi con storie della santa nell'abside della chiesa di S. Petronilla a Savorgnano nei pressi di San Vito al Tagliamento (Bergamini, 1990, p. 365).
Non si conosce l'esatta data di morte del F. che nel 1603 era sicuramente già morto se il figlio Girolamo, in un documento del 17 giugno di quell'anno, è detto "quondam Ser Josephi" (Bampo, 1962, p. 110).
Il fratello Giovanni Maria, di cui non si conoscono gli estremi anagrafici, fu ugualmente attivo nella seconda metà del Cinquecento in Friuli. Nato probabilmente anche lui a San Vito fu indoratore, oltre che pittore; egli viene però ricordato come "pittore di Spilimbergo" nei documenti del 1600 relativi alla perduta pala dell'altare maggiore della chiesa di Morsano. Il pittore cominciò a restaurarla e a indorarla poi, non potendo proseguire il lavoro per problemi di salute, chiese l'aiuto del nipote Girolamo, figlio di Giuseppe. Nel 1600, quindi, Giovanni Maria si era sicuramente trasferito nella zona di Spilimbergo, dopo aver abitato, oltre che a San Vito, a San Daniele del Friuli e aver lavorato in quella zona (Altan - Bergamini - Tracanelli, 1988, pp. 392, 415).
Anche per Giovanni Maria è documentata la diretta conoscenza del pittore Amalteo. Il 30 genn. 1572 egli fu infatti testimone, proprio nella casa dell'Amalteo, dell'atto con cui il pittore consegnò parte della dote alla figlia Elisabetta (Bampo, 1962, p. 98).
Per quanto riguarda le opere sicuramente attribuibili a Giovanni Maria si ricorda il gonfalone per la chiesa di S. Pietro di Dignano nel distretto di San Daniele, del 1577 (Bampo, 1962, p. 99; Zoratti, 1973, pp. 46 s.). Inoltre sono legati al suo nome i perduti dipinti con i Ss. Giovanni Battista e Paolo nella chiesa di S. Tomaso a Majano del 1567 (Bergamini, 1990, p. 200) e le pale - anch'esse perdute - per S. Pietro di Ragogna e per la parrocchiale di Pozzalis, entrambe del 1574 (Altan - Bergamini - Tracanelli, 1988, p. 415).
Fonti e Bibl.: V. Joppi, Nuovo contributo alla storia dell'arte nel Friuli ed alla vita dei pittori e intagliatori friulani, Venezia 1887, p. 48; Guida della Carnia e del canal del Ferro, a cura di M. Gortani, Tolmezzo 1924, p. 520; R. Zotti, Scuole di pittura a San Vito, in Ce Fastu?, XXXIII (1937), 5, p. 198; G. Bampo, Contributo quinto alla storia dell'arte in Friuli ed alla vita dei pittori, indoratori, intagliatori e scultori friulani dal XIV al XVII secolo, Udine 1962, pp. 98-110; G. Bergamini, Problemi di scultura in Friuli: l'altare ligneo del Tirani nella chiesa di S. Maria di Paluzza, in Memorie storiche forogiuliesi, LII (1972), pp. 67 s.; F. Quai, Alla scuola di Pomponio Amalteo, in I Quaderni della Face, 1973, n. 42, pp. 53-55; V. Zoratti, Dignano al Tagliamento. Note storiche della Pieve e filiali, Udine 1973, pp. 46 s.; Guida del Friuli. Prealpi Carniche, Udine 1986, p. 212; Morson al Tiliment, a cura di G.B. Altan - G. Bergamini - N. Tracanelli, Udine 1988, pp. 392, 414 s.; G. Bergamini - P. Goi, Arte religiosa in diocesi di Concordia fra Trecento e Cinquecento, in La Chiesa Concordiese 389-1989. La diocesi di Concordia-Pordenone, Fiume Veneto 1989, pp. 162, 180; G. Bergamini - F. Quai, Documenti per lo studio dell'arte in Friuli, in Sot la nape, XLI (1989), 4, p. 39; Friuli Venezia Giulia. Guida artistica, a cura di G. Bergamini, Udine 1990, pp. 200, 245 s., 255, 365; G. Bergamini - S. Tavano, Storia dell'arte nel Friuli Venezia Giulia, Udine 1991, pp. 353 s.; U. Thieme - F. Becker, Künsterlexikon, XII, p. 600; Diz. biogr. friulano, a cura di G. Nazzi, Udine 1992, p. 235.