FERRARI CUPILLI, Giuseppe
Nacque a Zara il 4 giugno i 809. Lavorò alla Gazzetta di Zara, nella redazione dell'Appendice, dall'ottobre 1846 all'aprile 1848; scrisse la biografia di M. Caraman contenuta nell'opera di P. D. Fabianich, Patrioti illustri zaratini (Venezia 1846), e vari articoli pubblicati sull'Osservatoredalmata. Fu autore di alcune traduzioni in italiano di testi latini, nonché di due lunari: il Rammentatore zaratino (Zara 1844-1853) ed IlMorlacco, lunario dalmatico cattolico e greco corredato di varie piacevoli ed utili notizie (ibid. 1846-1850). Per tali attività nel 1846 fu premiato dall'imperatore Francesco Giuseppe con la medaglia d'oro al merito.
Nel febbraio del 1856 indirizzava al conte G. Dandolo un'accorata lettera in difesa dell'operato della Repubblica veneta nel lungo periodo del suo dominio sulla Dalmazia. Il testo fu inserito dal Dandolo nell'opera La caduta della Repubblica di Venezia (Venezia 1859), insieme con lo scritto Informazione sui mezzi dinsegnamento e sugli uomini più distinti avuti dalla Dalmazia e Albania venete nella seconda metà del secolo XVIII (II, pp. 261-348). Nel 1857, a Zara, pubblicò due studi: Delle virtù e dei meriti di mons. G. Bercich zaratino, vescovo di Sebenico e Il bano Berislavich, ed un tributo ad A. Paravia in occasione della inaugurazione della Biblioteca comunale di Zara a lui intitolata e della quale il F. fu tra i direttori. Suoi scritti apparvero in Annuario dalmatico e Rivista dalmata, settimanale letterario nato come estremo tentativo di impostare un discorso unitario tra Slavi ed Italiani di Dalmazia, costretto a chiudere alla fine del 1859 dopo soli nove mesi di vita.
L'amministrazione asburgica cominciava infatti allora a colpire la minoranza italiana, maggioritaria nelle città della costa, nel timore che ad essa si estendessero gli ideali del Risorgimento. Contemporaneamente, a partire dal 1848, si erano sviluppati tra le popolazioni slave movimenti nazionalistici, tra cui quello degli annessionisti che reclamavano l'unione della Dalmazia con la Croazia come primo passo verso la creazione di uno Stato nazionale. A tale idea gli Italiani opponevano la visione di un popolo dalmata, slavo ed italiano, come realtà autoctona destinata ad uno sviluppo economico e culturale autonomo all'interno dell'Impero, soluzione che non avrebbe precluso la possibilità di riunirsi un giorno all'Italia.
Nel giugno del 1860 il F. fondò con C. de Begna la Voce dalmata, che ereditò i collaboratori, di varia fede politica, della Rivista dalmata, cui si proponeva di succedere solo dando più spazio ai temi storici ed economici. L'iniziale clima di tolleranza si ruppe però a partire dal decimo numero: nel novembre del 1861 il de Begna lasciò la redazione e l'anno seguente, sotto la direzione di V. Duplancich, la rivista divenne organo del partito autonomista, sino alla sospensione delle pubblicazioni nel 1863. Il contributo dato alla riscoperta ed alla memorìa della storia zaratina e l'amor patrio valsero al F. la stima di N. Tommaseo. Fu membro corrispondente dell'Istituto archeologico di Roma e Berlino.
Morì a Zara il 9 nov. 1865.
Altri scritti: A Dio uno trino ed alla gloriosa sua Vergine Madre nel giorno XIII di novembre MDCCCXXXVI... (sonetto), Zara 1836; Della persona, degli scritti e della biblioteca di Pier Alessandro Paravia zaratino, ibid. 1857; Memorie zaratine d'illustri soggetti della veneta patrizia famiglia Boldú, ibid. 1859; Sulla cittadinanza di Zara, ibid. 1863; Di Giulio Zaccaria canonico zaratino e di alcuni suoi scritti, ibid.
1864; I francescani del terzo Ordine e i loro conventi a Zara, ibid. 1864; La istituzione dell'arcivescovato di Zara, ibid. 1866; Sponsali Abelich-Gosetti, ibid. 1872 (lettere); Poesie in onore di s. Simeone Giusto e di Maria santissima, ibid. 1874; Biografie e necrologi d'illustri e benemeriti dalmati, ibid. 1874; La fondazione Giovino e la cittadinanza di Zara, ibid. 1875; Della vita e degli scritti di Lorenzo Fondra, ibid. 1885; Scritti storici e letterari, raccolti e pubblicati per cura del figlio, ibid. 1889; La fondazione di S. Demetrio in Zara considerata nella sua storia, ibid. s. d.
Fonti e Bibl.: Dispersioni e distruzioni di biblioteche e archivi per le vicende belliche ancora in corso nei territori della ex Iugoslavia non permettono di fornire altri dati né ulteriore bibliografa. Si segnalano quindi i seguenti titoli: Lettera di N. Tommaseo (a F. Salghetti Drioli, 19 febbr. 1861), in Arch. stor. per la Dalmazia, II (1927), 3, p. 51; Lettera di N. Tommaseo (a F. Salghetti Drioli, 7 dic. 1865), ibid., III (1928), 4, p. 260; P. Cassandrich (o Kasandric), Ilgiornalismo dalmata dal 1848 al 1860, Zara 1899, pp. 147, 153;V.Brunelli, Storia della città di Zara, Venezia 1913, p. 18; G. Valentinelli, Bibliografia della Dalmazia e del Montenegro, Zagabria 1955, pp. IV, 61, 92, 100, 110, 225, 285, 288; P. Rogulja, Grada za hrvatsku retrospektivnu bibliografiju knjiga 1835-1940 (Materiale per la bibliografia croata... 1835-1940), Zagreb 1984, pp. 194 s.; F. Semi-V. Tacconi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi, II, Dalmazia, Bologna 1992, p. 661.