ETTEL, Giuseppe
Nacque a Doccia (Firenze) nel 1747 da Michael, austriaco, attivo in qualità di modellatore di stufe e camini in maiolica all'uso tedesco presso la manifattura Ginori di Doccia (docum. tra il 1742 e il 1777; cfr. Ginori Lisci, 1963). Nella stessa manifattura di Doccia, tra il 1765 ed il 1780, l'E. lavorò come modellatore e scultore sotto la direzione di Gaspero Bruschi.
Nel 1778 firmò, insieme con altri quaranta dipendenti, un documento in cui veniva ribadita la fedeltà al marchese Lorenzo Ginori avversato dai suoi stessi familiari, in particolare dal fratello Giuseppe, che tentava di sottrargli i più validi collaboratori per impiantare una nuova fabbrica presso la villa di San Donato.
Alla morte del Bruschi, nel 1780, l'E. gli subentrò-nelle funzioni di direttore del reparto scultura. Ottenuta la prestigiosa carica, intervenne comunque nella realizzazione di tutte le maggiori opere plastiche in porcellana elaborate presso la manifattura Ginori negli ultimi due decenni del secolo XVIII.
Tra le produzioni più significative si colloca innanzitutto l'altare maggiore della chiesa di S. Romolo a Colonnata, presso Doccia. L'opera, del 1783, composta di pannelli in porcellana bianca con profili dorati, è decorata con rilievi policromi modellati a forma di girali, comucopie, elementi geometrizzanti. Per lo stesso altare furono modellati dall'E. anche quattro serie di candelieri bianchi lumeggiati in oro ed un grande Crocifisso, alto circa cm 80, circondato da quattro angeli.
Intorno al 1784 ottennero un grande successo alcuni monumentali orologi modellati dall'E., fabbricati con pareti a traforo per consentire un buon ascolto delle musiche emesse da appositi carillons.
Andati dispersi i due esemplari progettati dall'E. per il principe Michele Imperiali di Francavilla di Napoli, ricordati con enfasi da La Gazzetta toscana (cfr. Ginori Lisci, 1963, p. 92), questo modello fu utilizzato pure per l'orologio conservato nella raccolta Brivio Sforza Trivulzio di Milano, arricchito da figurine a tutto tondo e a bassorilievo (ibid., tav. LIX).
Tra le opere più importanti a cui lavorò l'E., si ricorda il centrotavola con la complessa allegoria del Trionfo della Toscana (Londra, Victoria and Albert Museum), ornato da gruppi plastici ispirati a modelli di Pietro Tacca e di Giambattista Foggini, disposti su diversi livelli. Sempre nell'ambito delle produzioni monumentali assegnate all'E. va inoltre segnalato un tavolino da giuoco "dipinto alla raffaellesca", tutto in porcellana con piede dorato, del 1791, citato nei documenti conservati negli archivi della fabbrica (Ginori Lisci, 1963).
Negli ultimi anni del secolo XVIII l'E. progettò i due grandi monumenti funebri in porcellana, dedicati alla memoria di Carlo e Lorenzo Ginori dalla vedova di quest'ultirno, la marchesa Francesca Lisci.
Tali opere, di linee semplici ed austere, inizialmente sistemate nella cappella gentilizia annessa alla manifattura, furono in seguito trasferite nella cappella della villa di Carmignanello, nelle vicinanze di Doccia.
L'E. morì a Doccia (Firenze) nel 1804 nel pieno della sua attività, svoltasi esclusivamente presso la manifattura Ginori, con un ruolo di direttore e di modellatore ancora da precisare.
Bibl.: L. Ginori Lisci, La porcellana di Doccia, Milano 1963, pp. 88, 92 s., 97; A. Mottola Molfino, L'arte della porcellana in Italia, I, Milano 1976, p. 212; K. Lankheit, Die Modellsammlung der Porzellanmanufaktur Doccia, München 1982, ad Ind.; La manifattura Richard Ginori di Doccia, Milano-Roma 1988, p. 258.