DELLE PIANE, Giuseppe
Nacque a Novi Ligure (Alessandria) il 5 luglio 1893 da Nicola e da Valentina Giacobone. Laureatosi in medicina e chirurgia presso l'università di Pavia nel 1921, conseguì nel 1928 la libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica. Allievo di E. Cova, ne divenne assistente e poi aiuto presso le cliniche ostetriche e ginecologiche di Siena e di Palermo.
Chiamato il Cova a Torino dalla facoltà medica nel 1932, lo seguì, e nel gennaio 1933 assunse. per concorso, il primariato della R. Opera di maternità di Torino, poi, dopo un solo mese, passò a dirigere la scuola ostetrica di Novara. Nel 1937 venne chiamato, quale incaricato, alla cattedra di clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Cagliari ove, vinto il concorso, rimase per un anno quale direttore straordinario.
Nel 1938, per trasferimento, venne nominato direttore della clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Parma, prima come straordinario, poi, dal 1939 al 1948, come ordinario. Cessato il Cova l'insegnamento per limiti di età, il D. lo sostituì nella direzione della clinica di Torino, ove rimase in carica fino al compimento del settantesimo anno di età. Nel 1968 divenne preside della facoltà.
Di estrema versatilità, di acuta intelligenza, di profonda cultura scientifica, il D. non solo si dedicò alla soluzione di svariati problemi tecnici e operatori inerenti al magistero clinico ma, spostando l'attenzione su campi anche abbastanza lontani, riuscì a mettere a fuoco i nuclei essenziali di nuove ricerche in materie biologiche, neonatologiche, sessuali, sociali. Purtroppo la sua irruenta capacità di afferrare ogni occasione per indagare su nuove teorie, sperimentazioni, problemi clinici, in campi diversi, nocque in parte all'approfondimento e alla continuità dell'applicazione.e della ricerca; seppe tuttavia indirizzarvi i suoi allievi.
La produzione scientifica del D. è raccolta in 334 scritti pubblicati come testi, monografie, note, interviste, su argomenti i più diversi, anche se attinenti sempre alla salute della donna e del bambino e all'armonia della coppia, oltre a quelli più propriamente tecnici di ginecologia e di ostetricia. Produzione scientifica eccezionale, se si pensa che essa venne svolta in modo più cospicuo ve" rso la fine della sua carriera, come nel 1963, anno in cui videro la luce ben trentacinque pubblicazioni. Tra i suoi studi appaiono di particolare rilievo i seguenti: Ilcancro delcorpo dell'utero, in Atti d. Soc. ital. di ostetricia eginecologia, XXXIII (1936), pp. 1-345; L'indagine cariologia nello studio e nella terapia dei tumori maligni, in Arch. ital. di anatomia e isto-patologia, XX (1947), pp. 357-381, Basi biolegiche e criteri clinici della emoterapia incampo ostetrico e ginecologico, in Atti d. Soc. ital. di ost. e ginec., XXXIX (1948), pp. 1-175; Applic. delle ricerche sul nucleo ad una più razionale tecnica diagnostica dei tumori maligni. Acidi nucleinici, proteine e differenziamento normale e patologico, Torino 1949; Ilparto senza paura, in Minerva ginecologica, II (1952), pp. 11-16; Ilproblema ostetrico dell'immaturo, in Minerva nipiologica, III (1953), pp. 53-81; La mortalità perinatale e materna (relazione), in Atti d. Soc. ital. di ost. e ginec., XI-V (1956), pp. 253-405; Consider. patogenetiche e cliniche sulla incontinenza cervicosegmentaria in gravidanza, in Minerva ginec., XIII (1962), pp.439-45 5, in coll. con P. N. Siliquini; La terapiaradiochirurgica delle affezioni neoplastiche della mammella valutata nei suoi esiti, ibid., XIV (1963), pp. 15-22.
Il D. era inoltre dinamico organizzatore, e si ricorda di lui la realizzazione di un centro per la preparazione al parto, tra i primissimi in Italia, un centro destinato allo studio e alla cura della tubercolosi genitale nel contesto dell'ospedale di S. Corona di Pietra Ligure, la fondazione di un centro per la sterilità coniugale, quello per la diagnosi precoce dei tumori maligni della sfera genitale femminile, e ancora il centro Avis per lo studio della isoimmunizzazione fetale.
Efficace e importante fu la sua collaborazione con le varie cliniche della facoltà medica, e specialmente con la clinica pediatrica. Il D. si interessò anche di vasti problemi di medicina sociale, quali la prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile, la profilassi e cura della tubercolosi in ginecologia, delle gravidanze ad alto rischio per cardiopatia o per insufficienza renale, ecc.
Tra i suoi allievi divennero direttori di cliniche universitarie P. Spoto, G. Vecchietti e A. Bocci, mentre a molti altri furono assegnati primariati anche di notevole prestigio.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, fu presidente della Società italiana di ostetricia e ginecologia nel 1965-66 ed ebbe riconoscimenti pubblici da parte dello Stato. Nel 1965-66 ricoprì anche la carica di assessore all'Igiene e alla Sanità della provincia di Torino.
Morì a Torino il 19 dic. 1973.
Bibl.: A. Bocci, Commem. del prof. G . D., in Minerva ginec., XXVI (1976), pp.VIII ss.; P. Mutti-N. Vaglio, La ginecologia in Italia, in Atti d. Soc. ital. di ost. e ginec., XLVIII (1961), Suppl. 1, pp. 782-89; T.M. Caffaratto, L'ostetricia, la ginecologia e la chirurgia in Piemonte dalle origini ai giorni nostri, Torino 1973, pp. 45, 49, 76, 80, 129, 133, 359 ss., 390.