DELL'OREFICE, Giuseppe
Nacque a Fara Filiorum Petri, (prov. di Chieti) il 22 ag. 1848 da Antonio e da Vienna De Matteis. Da uno zio, il frate Alessandro di Fara, e dai fratelli Nicola e Biagio, insegnanti l'uno di clarinetto, l'altro di tromba, fu avviato agli studi musicali e inviato a Napoli per compiervi la sua formazione. Dopo aver intrapreso per un breve periodo lo studio del flauto, si dedicò allo studio dell'armonia e poco dopo fu in grado di sostenere gli esami di ammissione alle scuole esterne del conservatorio di S. Pietro a Maiella; nel 1862, resosi vacante un posto, fu ammesso quale allievo interno e si dedicò allo studio della composizione, ormai deciso ad intraprendere la carriera di compositore.
Il severo tirocinio, compiuto nell'ambito della gloriosa istituzione partenopea, gli procurò la stima del compositore L. Vespoli, che lo volle suo allievo; tuttavia, nel 1867, attratto dal fermento delle gesta garibaldine al tempo della spedizione dell'Agro romano, fuggì di collegio e, arruolatosi, raggiunse i volontari comandati dal generale G. Nicotera (Florimo). Conclusa questa giovanile esperienza, tornò a Napoli e riprese con impegno gli studi sia di armonia sia di pianoforte, raggiungendo in brevissimo tempo eccellenti risultati. Completato il corso di armonia dimostrando di essere in possesso di una tecnica sicura, maturata alla scuola di L. Siri, iniziò lo studio del contrappunto sotto la guida di G. Miceli, che lo avviò al metodo di L. Cherubini.
Iniziata l'attività artistica come maestro del coro al teatro del Fondo di Napoli, gli si offrì presto l'occasione di sostituire il direttore d'orchestra e, pur del tutto inesperto in tale campo, esordì nel Rigoletto verdiano, rivelando inattese e spiccate doti di buon concertatore, tanto da essere chiamato in altri teatri napoletani e da società private per concerti sinfonici. Scritturato più volte dal teatro del Fondo, Vi diresse numerose opere, apparendo Contemporaneamente in accademie organizzate dalla Filarmonica dei nobili, in cui presentò anche sue composizioni cameristiche vocali e strumentali.
Nel 1872 gli sì offrì l'occasione di fare il suo esordio ufficiale al teatro S. Carlo, ove presentò il balletto Ifantasmi notturni; riportò un successo più che lusinghiero tanto da essere incoraggiato a proseguire nell'attività creativa. Nel 1874 compose infatti la sua prima opera teatrale, Romilda de' Bardi, rappresentata al teatro del Fondo e poi replicata in vari teatri italiani; il successo lo fece notare dall'editore Lucca di Milano, che gli commissionò un'altra opera, probabilmente il dramma Egmont, composto entro il 1875 ma rappresentato, per una serie di difficoltà organizzative, soltanto nella quaresima del 1878 al teatro S. Carlo, con la partecipazione di una compagnia di canto formata da Giuseppina de Giuli Borsi, Giuseppina Martini, Michele Medica ed Enrico Guarnieri. L'esito ottenuto anche se limitato a tre sole sere per il concludersi dalla stagione, gli aprì le porte del S. Carlo ove fu scritturato come direttore d'orchestra e riconfermato poi per vari anni.
Compose anche un'opera comica, Ilsegreto della duchessa, rappresentata con successo in vari teatri napoletani a partire dal 1879. Autore non privo di qualità e abbastanza versatile, si distinse anche per una pregevole produzione cameristica; compose anche varie canzoni napoletane, tra cui I'resto ccà su versi di R. Bracco (1883).
Della sua produzione teatrale si ricordano: Romilda de'Bardi, melodramma in tre atti (libretto di N. Faraglia, Napoli, teatro del Fondo, 23 giugno 1874, teatro Mercadante secondo il Manferrari); Egmont, dramma in tre atti (Napoli, teatro S. Carlo, 14 maggio 1878); Ilsegreto della duchessa, commedia in due atti (libretto di E. Golisciani, Napoli, Società filarmonica di Pizzofalcone nel palazzo Cassano, 16 maggio 1879); L'oasi, commedia in due atti (libretto di ignoto, Vicenza, teatro Eretenio, febbraio 1886). Il Florimo cita inoltre varie opere composte in periodi diversi, in parte conservate nell'archivio del Real Collegiq di Napoli, tra cui: Polka-Gapriccio (Società filarmonica, 1879); Ouverture per orchestra (eseguita per la prima volta per l'inaugurazione della scuola "G.B. Pergolesi", Napoli 1881); Rimembranze di Portici, album di sei pezzi per camera; Vocidell'anima, album di seì pezzi per camera; Ilgondoliero del lago, barcarola; La farfalla, stornello; Maddalena, melodia per pianoforte; Sospiri a Maria per pianoforte; le melodie per voce e pianoforte: Chi sa! e Thobaciato e altri pezzi vocali e strumentali, pubblicati in parte presso l'editorie Ricordi di Milano senza indicazione di data.
La carriera del D. si concluse precocemente per il sopraggiungere d'una malattia mentale che lo condusse alla morte, avvenuta a Napoli il 3 genn. 1889.
Compositore minore ma dotato di innato talento teatrale, rivelò giovanissimo una particolare predisposizione drammatica che si manifestò quando, ancora allievo del conservatorio napoletano, un suo saggio teatrale venne rappresentato alla presenza di R. Wagner. Apprezzato direttore, pur se la sua attività fu limitata all'ambito regionale, diede prova di grande versatilità anche nella pregevole produzione cameristica in cui, non discostandosi dalla tradizione tipicamente partenopea, mise in evidenza la naturale attitudine ad una scrittura dalla melodia fluida, scorrevole e raffinata, sempre contenuta entro i limiti d'un garbato equilibrio formale ed espressivo.
Fonti e Bibl.: F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, III, Napoli 1881, pp.442 s.; U.Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 306; V. De Mura, Encicl. della canzone napol., I, Napoli 1969, p. 252;C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 428; Encicl. della musica Ricordi, II, p. 33; La Musica, Diz., I, p. 506.