DE NINNO, Giuseppe
Nacque a Giovinazzo (Bari) il 21 luglio 1852 da Michele e Pasqua Pasculli. Le famiglie, materna e paterna, erano entrambe di tradizione liberale, e di spiriti liberali - temperati dal sacerdozio - fu anche lo zio don Vincenzo, che curò l'educazione dei nipoti dopo la morte del fratello Michele (1860).
Nel dicembre del 1871 il D., per completare gli studi, si recò a Napoli dove, attorno a Giovanni Bovio, si raccoglievano i cocci della democrazia preunitaria. Il D. frequentò le lezioni di Bovio, al quale presto lo legarono vincoli di amicizia, e fu da lui presentato per l'iscrizione all'Associazione democratica. Un ristretto gruppo di intellettuali costituiva a Napoli il policromo e inquieto partito repubblicano: reduci garibaldini (Angelo Raffaele Lacerenza, fra' Giovanni Pantaleo), irredentisti (Matteo Renato Imbriani), minuzzoli della diaspora mazziniana, internazionalisti e, su tutti, Giovanni Bovio. Anticlericalismo, irredentismo, liberalismo, mazzinianesimo, socialismo si mescidavano in un tutto variegato che il pensiero di Bovio - per la vena anarcoide che l'irrisolto problema dello Stato vi generava - non riusciva a rendere omogeneo.
Una Biografia di Niccolò Tommaseo (in La Farfalla, I [1874], 1-2) che fruttò al D. una lettera di Maurizio Quadrio, riportata da vari giornali, e la pubblica lettura di un indirizzo a Giovanni Bovio (in occasione del conferimento di una medaglia fatta coniare dagli studenti per solennizzare il suo primo anno di insegnamento accademico) lo misero in evidenza tra i giovani repubblicani della Federazione universitaria napoletana. Nella veste di leader studentesco, il D. partecipò a piazzate (contro alcuni provvedimenti di Ruggiero Bonghi, allora ministro della Pubblica Istruzione), si associò a circoli dagli improbabili programmi e collaborò a varie riviste democratiche.
Abbandonati presto gli studi giuridici - ai quali l'aveva destinato la famiglia -, per incitamento di Luigi Volpicella e di Giulio Petroni si occupò di storia regionale.
A tali ricerche si dedicò interamente dopo essere tornato (1879) a Giovinazzo ed aver abbandonato la militanza politica, pur restando fedele alle idee democratiche e, più ancora, al ricordo dei suoi amici e maestri (Bovio, Imbriani, Lacerenza). Pubblicò alcuni documenti inediti riguardanti la natia Giovinazzo (La Bucolica di Virgilio tradotta nel XVI secolo da Giovan Antonio Paglia da Giovinazzo, Napoli 1879; Cronache di Giovinazzo di messer Bisanzio Lupis, Giovinazzo 1880; una anonima Cronaca di Giovinazzo dal 1741 al 1770, ibid. 1881) e un gran numero di biografie di concittadini, più o meno "illustri", che riunì poi in un ponderoso volume (Memorie storiche degli uomini illustri di Giovinazzo, Bari 1890).
Insieme con L. Sylos, E. Rogadeo e N. Di Cagno Politi, fondò e diresse l'Archivio storico pugliese, che ebbe breve vita (1894-1896). Più che storico fu biografo e infaticabile ricercatore di documenti, che raccolse nel suo archivio. L'Archivio De Ninno si trova oggi presso la Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi di Bari, alla quale il D. lo donò nel 1921. SUIl'Archivio De Ninno cfr. G. Mazzatinti, Gli archivi della storia d'Italia, Rocca San Casciano 1897-98, pp. 260 ss.; F. Carabellese, In Terra di Bari dal 1799 al 1806, Trani 1900, pp. III s. (il volume e interamente costituito di documenti tratti dall'Archivio); Id., La Puglia nel sec. XV, II, Bari 1907, pp. XV ss. (altri documenti dell'Archivio alle pp. 209-322).
Qualche notorietà ebbero i successivi studi del D. sulle vicende del 1799 e sulla carboneria pugliese: Le "Vendite" dei carbonari della Terra di Bari nel 1820-21, Trani 1897; Dei gran maestri e dignitari delle "Vendite" dei carbonari della provincia di Terra di Bari nel 1820-21, Bari 1911; Ruolo dei framassoni di Terra di Bari affigliati alla carboneria nel 1820, ibid. 1913; I martiri e i perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, ibid. 1915.
Benché afflitto da una grave malattia, a Bari, dove si era definitivamente stabilito, continuò le sue ricerche. Il D. morì a Terlizzi (Bari) il 12 giugno nel 1930.
Della copiosa produzione del D. (più di settanta "numeri" nell'elenco dato da Teodoro Geremia nella sua biografia, pp. 289-94), oltre alle opere citate, ricordiamo: Del r. ospizio Vittorio Emanuele II in Giovinazzo. Cenno storico, Bari 1882; Memorie storiche intorno al Palco della nobiltà giovinazzese nella r. basilica di Bari, ibid., 1893; Notizie intorno alla vita di Vitantonio Dell'Erba di Castellana perseguitato politico del 1794, Trani 1905; La setta dei carbonari in Bari nel 1820-21, Bari 1911; La carboneria in Gravina nel 1820-21, ibid. 1912; Biografia di Angelo Raffaele Lacerenza maggiore garibaldino da Barletta, ibid. 1913; La carboneria in Altamura durante il Nonimestre costituzionale 1820-21, ibid. 1917; I carbonari di Cassano-Murge nel Risorgimento italiano (1814-1830), ibid.1921; Filadelfi e carbonari in Carbonara di Bari negli albori del Risorgimento italiano (1816-1821), ibid. 1922; Terlizzi nelle vicende politiche dal 1815 al 1830, ibid. 1928.
Bibl.: F. Caivano Schipani, Diz. de' soci dell'Accademia Pitagorica, Napoli 1884, pp. 53 s.; D. Giusto, Diz. bio-bibliogr. degli scrittori pugliesi viventi e dei morti nel presente secolo, Napoli 1893, pp. 76 ss.; C. Villani, Scrittori ed artisti pugliesi antichi, moderni e contemp., Trani 1904, pp. 688-92; L. Mastroviti, Note biogr. di don Vincenzo De Ninno iuniore, sacerdote di Giovinazzo, Bari 1906, pp. 15-20; D. Giusto, Della vita e degli scritti di G. D., Bari 1916; Id., Alcuni giudizi sul mio opuscolo della vita e degli scritti di G. D., Bari 1917; C. Villani, op. cit., Nuove addizioni, Napoli 1920, pp.153 ss.; T. Geremia, Della vita e degli scritti di G. D. nella storia del Risorg. pugliese e nel giudizio dei contemp., Bari 1924; V. Roppo, Di alcuni giudizi inediti su l'opera stor. di G. D., Bari 1925; D. Giusto, Diz. bio-bibliografico degli scrittori pugliesi (Dalla Rivoluzione francese alla Rivoluzione fascista), Bari [1928], pp. 60 ss.; F. Roscini, Ilmio Matteo Spinelli (Studio critico-stor. sui Diurnali), Giovinazzo 1965, ad Ind.;R. Stufano, Aggiunte al "Codice diplomatico barese". Docum. di Giovinazzo del secc. XII e XIII, in Arch. stor. pugliese, XVIII (1965), pp. 5, 41 ss.; F. Roscini, Bisanzio Lupis poeta e cronista nella Puglia cinquecentesca, Giovinazzo 1974, ad Ind.;P. Sorrenti, Repertorio bibliografico degli scrittori pugliesi contemp., Bari 1976, pp. 208 s. Per le numerose recens. degli scritti del D., si vedano le cit. biografie di D. Giusto e T. Geremia.