DALL'ACQUA, Giuseppe
Figlio minore dell'incisore Cristoforo e di Barbara Bonello, nacque a Vicenza il 14 giugno 1760 (Saccardo, 1981, p. 298). Secondo il Da Schio (cc. 668 s.), il D. fu prima allievo del padre, poi "modificò lo stile paterno nella scuola della calcografia Remondini per la quale officina lavorò molto insieme ad un numero grande d'altri incisori Bassanesi, e non fu l'ultimo". I cataloghi dei Remondini segnalano un numero cospicuo di sue incisioni e indurrebbero a pensare che, come il padre, egli abbia mantenuto rapporti di lavoro con la calcografia di Bassano anche dopo la fase dell'apprendistato. I suoi rami raffigurano scene mitologiche, quadretti di genere, vedute, paesaggi pastorali, o illustrano situazioni di romanzi (per es.; Werther che si congeda da Carlotta). Idisegni sono ricavati da dipinti di artisti per lo più settecenteschi: A. Kauffmann, T. Lawranson, C. R. Ryley, C. G. Playter, J. H. Benwell, G. B. Cipriani, J. Pillement, J. Vernet, J. Hackaert, P. H. Brinckmann, D. Teniers, J. L. Aberli.
Nel 1791 il D. venne nominato bidello dell'Accademia Olimpica, incarico questo poco redditizio ma di prestigio (Olivato, 1975, p. 83). Annota a questo punto ancora il Da Schio: "Fu in Vicenza custode del Teatro Olimpico. Fallì. Rubò la cassa dell'Accademia Olimpica, e si nascose a Milano. Ivi trovò un protettore nel libraio Sonzogno pel quale lavorò inolto". È probabile anche che egli abbia soggiornato a Verona per un certo periodo, come testimoniano due lettere da qui spedite all'architetto O. Calderari, rispettivamente nel marzo e nel maggio del 1796, in cui si fa pure un interessante riferimento a una sua attività pittorica (Saccardo, 1981, pp. 299 s.). Per F. Sonzogno il D. in particolare incise, in qualche caso anche disegnò, vedute milanesi per l'Almanaccoe guida di Milano (1812e 1819). Nel 1826 propose di istituire una associazione per pubblicare, presso il Sonzogno, le stampe dei disegni dei due teatri che Palladio aveva costruito nella basilica vicentina nel 1561, per la rappresentazione dell'Amorcostante delPiccolomini e, nell'anno successivo, per la Sofonisba del Trissino: disegni autografi che egli dichiarava di aver ritrovato nell'archivio dell'Accademia Olimpica (Magrini, 1845., pp. 43 s.) e dei quali non si trova, comunque, più traccia. Ma l'impresa non giunse in porto per il fallimento dell'editore, seguito di li a poco dal suicidio dell'artista nel capoluogo lombardo. In una memoria manoscritta del 20 sett. 1829 G. Vajenti lo dice "morto ultimamente": si può presumere sia scomparso in quell'anno.
Fonti e Bibl.: Vicenza, Bibl. Bertoliana, busta E 104, G.1.1.1. (2): due lettere autografe a O. Calderari; Ibid., mss. G.6.10.1-11, G.8.9-5-16: G. Da Schio, I memorabili, [XIX sec.], App. II (3403), cc. 668-78; Ibid., Ms. Gonzati, 26.5.4 (1949): L. Trissino, Artisti vicentini (prima metà XIX sec.), ad vocem; Ibid. ibid., 26.9.123 (3420): G. Vajenti, Elenco dei pittori... incisori... di Vicenza [1829], ad vocem; fondamentali per la ricostr. dell'attività incisoria i cataloghi dei Remondini, Venezia 1784, Bassano 1797, 1803, 1817, ad Indices; cfr. inoltre: L. De Angelis, Notizie degli intagliatori... aggiunte a G. Gori Gandellini, V, Siena 1809, pp. 10 s.; A. Magrini, Mem. intorno la vita e le opere di Andrea Palladio, Padova 1845, pp. 41-44; P. Arrigoni-A. Bertarelli, Piante e vedute della Lombardia, Milano 1931, nn. 1517, 1583, 1842, 2627, 2744, 3210 s.; 3411, 3469; A. Calabi, La gravure italienne..., Paris 1931, p. 55; L. Olivato, Ottavio Bertotti Scamozzi..., Vicenza 1975, p. 83; G. M. Sanna, Cristoforo Dall'Acqua..., tesi di laurea, Univ. di Padova, a. a. 1975-76, p. 17; M. Saccardo, Notizie d'arte..., Vicenza 1981, pp. 298 ss.; Vicenza città bellissima... (catal.), Vicenza 1983, scheda n. 127; Aligem. Künstlerlexikon, I, Leipzig 1983, pp. 263 s. (s. v. Acqua dall').