Conte, Giuseppe. - Giurista e uomo politico italiano (n. Volturara Appula, Foggia, 1964). Avvocato civilista patrocinante in Cassazione, laureato in giurisprudenza presso l'università “La Sapienza” di Roma, è stato borsista presso il CNR e ha perfezionato i suoi studi all’estero. Ha insegnato in università come quelle di Sassari, di Malta e di Roma Tre, prima di diventare docente di diritto privato presso l’università di Firenze e l’università “Luiss” di Roma. Negli anni 2010 e 2011 ha fatto parte del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e nel 2012 è stato nominato dalla Banca d’Italia componente dell’Arbitro Bancario Finanziario. Membro del Comitato scientifico della Fondazione Italiana del Notariato e di numerose associazioni scientifiche, italiane e internazionali, nel campo del diritto privato e del diritto commerciale, vicepresidente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, ha fatto parte di diverse commissioni ministeriali di riforma. Nel 2018, in una situazione politica di stallo dopo le elezioni politiche e in seguito a un accordo tra il Movimento 5 stelle e la Lega, è stato incaricato dal presidente della Repubblica S. Mattarella di formare un nuovo governo, incarico che C. ha accettato con riserva, mandato che ha rimesso il 27 maggio. Il 31 maggio gli è stato conferito un secondo mandato, accettato senza riserva, e lo stesso giorno C. ha presentato la lista dei ministri. Il 1° giugno ha assunto l’incarico di primo ministro, dando così vita al primo governo della storia repubblicana giallo-verde. L'8 marzo del 2019, dopo le dimissioni del ministro per gli Affari europei P. Savona, ha assunto le funzioni delegate al ministro, fino al 10 luglio successivo, giorno dell’insediamento di L. Fontana. Nell’agosto dello stesso anno, date le divergenze tra i due partiti di maggioranza, la Lega, forte dei consensi ottenuti alle elezioni amministrative ed europee, ha presentato una mozione di sfiducia, poi ritirata, a C., che ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto al Presidente Mattarella, il quale ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Dopo due giri di consultazioni, che hanno evidenziato una possibile intesa politica tra il M5s e il Partito democratico, in una fase delicata per il Paese, in vista di una manovra economica per contrastare l’aumento dell’IVA, e con il rallentamento dell’economia europea, il 29 agosto il Presidente Mattarella ha affidato l’incarico di formare un nuovo governo a C. che ha accettato con riserva. Il 4 settembre C. ha sciolto positivamente la riserva e ha assunto l’incarico di primo ministro il giorno successivo, dando vita al primo governo giallo-rosso, sostenuto oltre che da M5s e Pd, anche da LeU. Dopo la formazione del governo due ministre e un sottosegretario sono entrati a far parte di Italia viva. Dal 30 dicembre 2019 al 10 gennaio 2020 ha assunto ad interim la carica di ministro per l’Istruzione, l’università e la ricerca dopo le dimissioni di L. Fioramonti. Dopo le dimissioni dei componenti del governo appartenenti a Iv nel gennaio del 2021, aprendo di fatto la crisi di governo, C. ha assunto ad interim la carica di ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Posta la questione di fiducia in Parlamento il governo ha ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera ma solo quella relativa al Senato, con l'astensione di Iv. Il 26 dello stesso mese C. ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto al Presidente Mattarella, il quale si è riservato di decidere e ha invitato il governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Dopo due giri infruttuosi di consultazioni, uno effettuato dal Presidente della Repubblica e uno dal Presidente della Camera, Mattarella il 3 febbraio ha affidato a M. Draghi l'incarico di formare un nuovo governo. C. ha ricoperto l'incarico di primo ministro fino al 13 febbraio, giorno di insediamento del nuovo governo guidato da Draghi. Nell’agosto dello stesso anno dopo che l'Assemblea nazionale degli iscritti del Movimento 5 stelle ha approvato il nuovo statuto che regola le attività e definisce i ruoli e le funzioni degli organi, C. è stato eletto Presidente del Movimento. Nel febbraio del 2022 lo statuto e le nomine approvate, compresa quella di C., sono stati sospesi in via cautelare dal Tribunale di Napoli, dopo il ricorso di alcuni attivisti, a causa soprattutto dell’esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi. Il mese successivo l'Assemblea degli iscritti ha approvato di nuovo lo statuto, aggiornato con le modifiche richieste dalla Commissione di Garanzia degli Statuti, riconfermato le nomine e rieletto C. Presidente. Alle elezioni politiche tenutesi a settembre dello stesso anno il Movimento, presentatosi da solo, non in coalizione con altre forze politiche, si è attestato intorno al 15%, risultando il terzo partito nel Paese, dopo Fratelli d'Italia e Partito democratico, e C. è stato eletto alla Camera dei deputati.