CISCATO, Giuseppe
Nacque a Malo di Vicenza il 19 febbr. 1859 da Pietro e da Teresa Valdagni. Studiò dal 1882 al 1884 alla università di Padova, dove si laureò in matematica. Libero docente dal 1898 di geodesia, nel 1899 ebbe dall'Associazione geodetica internazionale, tramite la Commissione geodetica italiana, l'incarico di sistemare e dirigere l'importante stazione astronomica internazionale di Carloforte (Cagliari), dedicandosi essenzialmente allo studio delle variazioni della latitudine terrestre. Diresse la stazione fino al 1903, pur essendo stato nominato professore straordinario di geodesia teorica a Padova, a decorrere dal 1º nov. 1902, come vincitore di concorso. Nel 1903 si trasferì dunque a Padova come professore straordinario; dal 1907 fu professore ordinario di geodesia teorica, sempre all'università di Padova, fino alla sua morte, che avvenne a Malo il 14 ott. 1908.
La produzione scientifica del C. si riferisce soprattutto a questioni di tipo astronomico riguardanti sia osservazioni su nuovi pianeti, asteroidi e comete, sia determinazioni di longitudine, sia lo studio della velocità e direzione dei venti (questione interessante sia per l'astronomia sia per l'agricoltura).
Il C. pubblicò i suoi articoli su riviste sia italiane sia straniere, come le Astronomische Nachrichten. Fra le pubblicazioni più importanti: Osservazioni dei pianeti e comete fatte alla Specola di Padova nel 1895, in Atti dell'Ist. veneto di scienze,lettere ed arti, s. 7, VII (1895-96), pp. 737-52; vi si trova una lista di dati tratti dalle osservazioni eseguite nel 1895 su ventisei asteroidi e sulle comete III e IV. È interessante ricordare che tali osservazioni furono possibili perché si utilizzò uno strumento particolarmente potente e un metodo nuovo, introdotto dall'astronomo M. Wolf nel 1891, che consisteva nell'esporre alla regione di cielo da esplorare una lastra impressionabile dalla luce, collocata nel piano locale di uno speciale cannocchiale astronomico il cui moto veniva regolato sul moto diurno. Con questo strumento si ottennero per la prima volta dati su stelle fino alla tredicesima e quattordicesima grandezza.
Nella premessa a Lavelocità e la direzione del vento a Padova nel ventennio 1870-1889, in Annali dell'Ufficio centrale meteorol. e geodinamico ital., X (1888), pp. 33-593 il C. spiega come gli fu affidato dal Lorenzoni di Padova l'incarico di eseguire ricerche sulla velocità media del vento nelle otto direzioni principali, nei singoli mesi dell'anno ad intervalli biorari del giorno medio dal 1870 all'89, al fine di modificare tabelle già esistenti ma superate. A questa introduzione di carattere esplicativo sono accluse tabelle numeriche e tavole con la rappresentazione grafica per l'interpretazione delle tabelle stesse. Le tavole, specifica l'autore, sono costruite ricavando i dati dalla lettura di un anemometro posto sulla torre dell'osservatorio di Padova a 50 m dal suolo.
In Differenza di longitudine fra Padova (Specola astronomica) e Roma (Monte Mario) osservata nell'agosto 1906, pubblicato, in collaborazione con A. Antoniazzi, in Mem. d. Ist. veneto di scienze,lettere ed arti, XXVIII (1907), 1, pp. 1-60, il C., a seguito di un incarico, raccoglie misure di longitudine, latitudine ed azimut; le misurazioni furono eseguite fra il 1904 ed il 1905 dal l'osservatorio di Padova. In tali anni infatti si era deciso di scegliere l'osservatorio di Monte Mario (Roma) come origine delle coordinate geodetiche dei vertici della rete italiana. Era nata quindi la necessità di conoscere la longitudine di tale località rispetto ad altre località già connesse con la rete delle longitudini europee. A tale scopo furono scelti gli osservatori di Padova, Milano e Napoli. Per l'osservatorio di Padova si demandò il lavoro di osservazione, raccolta dati e trascrizione dei medesimi appunto al Ciscato. Bisogna inoltre ricordare dello stesso autore le seguenti pubblicazioni sempre di carattere astronomico: Osservazione di comete e di pianetini fatte a Padova nel 1894,e calcoli relativi all'orbita del pianeta (354), in Atti dell'Ist. veneto di scienze,lettere ed arti, s. 7, VI (1894-95), pp. 1116-84. Il carattere di questo articolo è analogo a quello precedentemente citato e contiene essenzialmente tabelle di dati; le Osserv. Astronomiche fatte alla Specola di Padova nel 1896, ibid., VIII (1898), pp. 519-43, è opera analoga alla precedente.
Bibl.: Necr. in Atti dell'Ist. veneto di scienze,lett. ed arti, LXVIII (1908-1909), pp. 2 s. (N. Tamassia) e 7-17 (G. Lorenzoni), con elenco delle pubblicazioni; Rend. dell'Ist. lomb. di sc. e lett., XLI (1908), p. 878; G. F. Tricomi, Mat. ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Acc. delle scienze di Torino, classe di sc. mat., fis. e nat., s. 4, I (1962), 1, p. 36; G. Boragine, Riscoperto a Malo l'astronomo C., in Vicenza, X (1968), 1, p. 26; J. C. Poggendorff, Biographischliterarisches Handwörierbuch zur Gesch. der exact. Wissensch., IV, p. 3; V, p. 225.