CIGNAROLI, Giuseppe (in religione, Felice)
Nato a Verona il 4 maggio 1726 da Leonardo e da Maddalena Vicentini, fu avviato quasi certamente alla pittura dal fratello di primo letto Giambettino. Nel 1748 però prese l'abito di novizio dei francescani. a Schio, e l'anno dopo fece la professione solenne. Trasferito a Marostica, poi di nuovo a Schio, dal 1777 al 1786 stette a, Verona. In queseanno è trasferito in qualità di vicario nel monastero di Isola della Scala, l'amo dopo in quello di Bussolerigo.
Nel 1795 il C. tornò nella città natale, nel convento di S. Bernardino, dove morì nel 1796.
Questo è quanto risulta dai documenti raccolti da D. Viana (1934). Lo Zannandreis, che dilata la biografia dei Federici, afferma che i frequenti trasferimenti del frate pittore furono dovuti al suo spirito focoso, alla necessità di allontanarlo da compagnie non convenienti e alle doglianze dei confratelli da lui messi in caricatura. Certo è che il C. non mancò d'estro se è' vero che una volta rappresentò le quattro stagioni con questa francescana sequenza: Minori osservanti nell'orto, Riformati al bucato Cappuccini invendemmia, Clarisse al focolare.
Lo Zannandreis ricorda alcune incisioni del C. compiute prima di vestir l'abito e le dice di "ottimo disegno" e "fermezza di bulino" e ricorda anche di aver visto un suo disegno, tratto da un dipinto di Giambettino, condotto a linea unica e continua per la traduzione con questa tecnica in bulino.
Per quanto si conosce dei suoi dipinti mancarono al C. cultura ed esercizio costante dell'arte, ma non disposizione e felicità inventiva. Dal famoso fratello sembra piuttosto cercar di scostarsi che imitarlo; ricercò l'esempio di Paolo Veronese, e avvertì molto la suggestione della luce e dell'intentità rappresentativa dei Piazzetta. Il C. è pittore discontinuo, ma in alcune opere raggiunge molta freschezza di colore, felicità di tratto e immediatezza nella resa.
Opere: Marostica, S. Antonio: S. Francesco riceve le stimmate, Battesimo di Cristo.;Ibid., oratorio di S. Antonio: Crocifissoe cinque santi;Mozambano, parrocchiale: Natività del Battista (1767);Rovigo, Pinacoteca dei Concordi: Adorazione dei Magi, Gesù tra i dottori;Schiavon presso Marostica, parrocchiale: S. Famiglia e s. Caterina;Thiene, santuario della Madonna dell'Olmo: Estasi di s. Filippo, Madonna col Bambino;Udine, chiesa della Pietà: Transito di s. Giuseppe (1783);Verona, Accademia Cignaroli: Autoritratto;Ibid., S. Bernardino: Quattordici stazioni della Via Crucis;Ibid., Musei civici: Cena in Emmaus (in deposito in S. Francesco al Corso), S. Anna e la Vergine, S. Elisabetta e s. Giovannino, Crocifissione (olio su carta).
Bibl.: L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, a cura di M. Capucci, II, Firenze 1970, p. 177; L: Federici, Elogistorici dei più illustri ecclesiastici veronesi, Verona 1818, I, App., p. 27; III, App., p. 37; F. Maniago, Guida di Udine, Udine 1839, p. 58; D. Zannandreis, Le vite..., Verona 1891, pp. 434-437; G. Fiocco, La pittura venez. del Seicento e del Settecento, Bologna 1929, p. 65; D. Viana, Felice C., in Le Venezie francescane, III (1934), 2, pp. 66-99; Inv. degli oggetti d'arte d'Italia, G. Matthiae, Mantova, Roma 1935, p. 119; A. Avena, Capolavori della pittura veronese (catal.), Verona 1947, pp. 115 s.; C. Donzelli, Ipittori veneti del Settecento, Firenze 1957, pp. 67 s.; C. Tellini Perina, in Mantova. Le arti, III, Mantova 1965, p. 573; R. Bassi Rathgeb, Due scene umoristithe di F. C., in Arte veneta, XXII(1968), pp. 202-208; R. Brenzoni, Diz. di artisti veneti, Firenze 1972, pp. 90 s.; L'Accademia dei Concordi di Rovigo, Vicenza 1972, p. 104; Chaucer Fine Arts Inc., 18th Cent. Venetian Paintings, London 1978, n. 16 (attr.: Pittore nel suo studio); U. Thierne-F. Becker. Künstlerlexikon, VI, p. 584.