CARMIGNANI, Giuseppe
Nacque a Parma il 15 settembre del 1871 da Aldo e da Paolina Magnani. Studiò scenografia sotto la guida del suo parente Girolamo Magnani prima e di Giuseppe Giacopelli in seguito. Nel 1893 venne chiamato alla Scala come collaboratore di G. Zuccarelli; vi rimase anche l'anno seguente insieme con V. Rota, C. Songa, M. Scala e A. Parravicini, ma nel 1896 preferì recarsi a Buenos Aires, dove probabilmente partecipò al debutto della compagnia Maria Guerrero-Fernando Díaz de Mendoza (26 maggio 1897) nel teatro Odeón con La Boba diLope de Vega.
Il C. collaborò per due anni con la celebre attrice spagnola, la cui forte personalità forse influì sull'attività artistica dello scenografo parmense. In seguito ai suoi successi la Escuela Superior de Bellas Artes di Buenos Aires nel maggio 1898 lo volle come insegnante di prospettiva, mentre l'anno seguente fu nominato titolare della cattedra di ornato e composizione decorativa alla facoltà di architettura dell'università. Mantenne queste cariche fino al 1911 quando fece ritorno a Parma.
Negli anni trascorsi a Buenos Aires il C. fu dal 1901 al 1909 scenografo ufficiale del teatro dell'Opera. In Argentina allestì le scene per numerosi spettacoli, tra l'altro per le compagnie Guerrero, Rejane e Zacconi, per il compositore A. Berutti e per i teatri Coliseo e Colón sempre di Buenos Aires. Ben conservati sono gli affreschi, firmati (1903-1904), della cupola del teatro dell'Opera (dall'anno 1912 teatro El Círculo), che rappresentano figure allegoriche e ritratti. Nel volume di C. Ricci, La scenografia italiana (Milano 1930), la tav. CLXXXIII riproduce una Città della Francia al tempo di Luigi XV, scena ideata dal C. per una kermesse a Buenos Aires; De Angelis, che certamente ebbe le informazioni dal C. stesso, scrive che in Argentina egli si occupò anche di decorazioni per alberghi, palazzi, congressi, ecc.
Tornato in Italia nel 1911, fu chiamato alla Scala per allestire la prima e l'ultima scena della prima rappresentazione italiana della Isabeau di P. Mascagni. Nel 1912 l'Istituto di Belle Arti di Parma lonominò professore di ornato, e in seguito fu direttore e insegnante della sezione scenografia. In occasione del centenario verdiano del 1913 allestì le scene per Aida e Ballo in maschera per il teatro Regio di Parma, per il quale ideò negli anni 1912, 1913, 1921, 1925, 1926 anche la decorazione e gli addobbi per i veglioni di carnevale.
In Italia eseguì scene, tra le altre, per le compagnie Novelli, Zacconi, Alda Borelli. Ma sempre parallelamente alla sua attività di scenografo, svolse quella di pittore partecipando anche ad esposizioni con paesaggi, nature morte, interni. Uno Studiodi composizione (Colorno, palazzo comunale) e Pioverà? (Parma, palazzo comunale) furono esposti a Parma nel 1895 e 1897 (e di nuovo nel 1974: Godi). Nel 1911 la Pinacoteca di Parma gli acquistava L'Arco diTito;nel novembre del 1925 esponeva nelle sale del ridotto del teatro Regio ed era impegnato nelle decorazioni dipinte e in stucco per la sala delle adunanze nel palazzo della Camera di commercio insieme a D. De Strobel, mentre progettava e dirigeva anche i lavori per il salottino della presidenza (eseguiti da E. Bonaretti) nello stesso palazzo (Copertini, 1926). Nel 1930 la Pinacoteca acquistava un suo acquarello rappresentante la Piazza della Ghiaia (A. Sorrentino, in Aurea Parma, XV [1931], p. 174, fig. 3) e nel 1936 infine partecipava con un altro acquarello, La chiesa di Pianadetto, alla seconda Mostra sindacale d'arte del paesaggio parmense (p. 59 del catal., Parma 1936).
Professionista di alta qualità, nelle sue scenografie si attenne a un'impostazione realista, esigendo fedeltà storica e precisione naturalistica; fu disegnatore accurato non privo di una personale maniera, abile soprattutto nel dosare gli effetti chiaroscurali.
Morì a Fontanellato (Parma) il 13 novembre del 1943.
Fonti e Bibl.: G. Copertini, La pittura di C. e De Strobel, in Aurea Parma, X(1926), pp. 34, 36; A. De Angelis, Scenografi ital. di ieri e di oggi, Roma 1938, pp. 64 s.; G. Godi, in Mecenatismo e collez. pubblico a Parma nella pittura dell'Ottocento (catal. d. mostra a Colorno), Parma 1974, p.122; Encicl. dello spett., coll. 55 s.