BUSATTI (Bussati, Bussatti), Giuseppe Carlo Antonio
Figlio di Angiolo Michele, nacque a Bologna nel 1694. L'unico suo biografo, l'abate Crespi, precisa le tappe di una educazione artistica iniziatasi dapprima sotto la guida del padre, pittore "dilettante e negoziante di quadri", e completatasi poi con gli insegnamenti architettonici di Francesco Bibiena e quelli paesistici del Mirandolese. Della sua produzione, che comprendeva ornamenti da altare, decorazioni funebri e quadrature ad affresco, è possibile recuperare soltanto qualche indizio relativo a quest'ultimo settore, dove collaborò di frequente con Serafino Brizzi.
Il B. è documentato infatti per alcune decorazioni nel territorio bolognese: all'abbadia di Castel de' Britti (S. Lazzaro di Savena, Bologna: molto danneggiata durante l'ultima guerra); a villa Aurelia di Viadagola (Granarolo dell'Emilia, Bologna) gli si attribuiscono nove tempere, una delle quali siglata e datata: "qui fu fatto: 1732 G. B." (di tale attribuzione però dubita la Matteucci); a villa Boncompagni di Cicogna (S. Lazzaro di Savena) dove il Malaguzzi Valeri e lo Zucchini discordano tuttavia nel localizzarne l'intervento.
L'ultima notizia è del 1739: scrivendo in quell'anno il Crespi lo indica vivente.
Bibl.: L. Crespi, Felsina pittrice, III, Roma 1769, p. 103; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 5, Parma 1820, p. 132; F. Malaguzzi Valeri, La villa Barbieri già Pepoli a S. Lazzaro, in Cronache d'arte, V (1928), pp. 109-122; G. Zucchini, Paesaggi e rovine nella pittura bolognese del Settecento, Bologna 1947, pp. 6, 13, 18, 26, tav. 13; G. Cuppini-A. M. Matteucci, Ville del Bolognese, Bologna 1967, p. 332; A. e G. Neerman, Disegni bolognesi e veneti dal XVI al XVIII sec. (catal.), Bologna 1969-70, pp. 68 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 278