BRUNI, Giuseppe
Figlio di Angelo e di Teresa Coretti, nacque a Trieste nel 1827. Le prime notizie su di lui ci sono offerte nel 1865 dal Righetti secondo il quale il B. - pur non avendo costruito ancora nulla di suo - si era mostrato così "versato... nella conoscenza e trattamento delle diverse maniere di architettura" e così "intelligente nelle discipline figurative" da dare adito alle più belle speranze su di lui. Dopo aver frequentato l'Accademia di Venezia "...passò alle difficili costruzioni civili e marittime dove ebbe vasto campo... [di impratichirsi]... tanto nei modi delle esecuzioni quanto nelle manipolazioni amministrative e tecniche" (p. 133). Fu però solo nel 1870 che poté dedicarsi, a Trieste, ad un'opera progettata da lui: il cosiddetto "palazzo Modello" (in piazza Grande n. 6), eretto fra il '70 e il '72 al posto dell'antica chiesa di San Pietro, di proprietà del comune che lo "affittò ad uso di locanda" (Generini). Di questo palazzo il B. diede due progetti: un primo che risale al gennaio del 1870 (rimangono, datati e firmati da lui, la pianta del pianterreno e la facciata) ed un secondo di cui si conservano - firmati da lui e con il visto del podestà Massimiliano d'Angeli - tutte le piante, nonché copia della lettera accompagnatoria datata 8 nov. 1870 (Archivio dell'ufficio tecnico del comune di Trieste, pt. 30). Poco dopo il "palazzo Modello" iniziò il palazzo del Municipio il cui progetto era stato approvato dal Consiglio comunale il 17 settembre del 1873 (cfr. Il Progresso). Il progetto del B. venne approvato "perché non superando la spesa preventivata avea pure il vantaggio di potersi adattare al vecchio edificio Magistraturale, di cui non era che la ricostruzione e l'ampliamento, mercé due stabili attigui di cui si avrebbe fatto l'acquisto" (Generini, p. 408). I lavori, iniziati alla fine del '73, trovano documentazione nei numerosi disegni conservati presso l'Archivio dell'ufficio tecnico del comune di Trieste (pt. 28/42 e pt. 28/43), molti dei quali datati e firmati dallo stesso Bruni. Il palazzo poteva già dirsi finito nel 1875 - come risulta da una stampa che ne rappresenta la facciata e reca la scritta "Municipio di Trieste 1875" e dalla testimonianza del Tribel (pag. 362) - però alcuni disegni di dettagli architettonici firmati dal B. e datati 1876 fanno supporre che i lavori di rifinitura si protraessero fino a quell'anno. Secondo il Tamaro (p. 582) è pure del B. il palazzo Salem in contrada del Corso, la cui costruzione venne approvata il 24 luglio 1872, come risulta da un disegno della facciata (purtroppo non firmato dal progettista, ma solo dal disegnatore D. Iesurum) conservato presso l'ufficio tecnico del comune di Trieste (pp. 4053).
Il B. morì a Trieste il 18 ag. 1877.
Il B. è uno dei più tipici rappresentanti dell'architettura triestina dell'ultimo '800. Il suo eclettismo - sostituendosi all'ormai inerte neoclassicismo - ha contribuito ad arricchire Trieste "se non di [una] encomiabile, certo di [una] appariscente e decorosa architettura" (Generini, p. 408). E difatti proprio di "appariscente" architettura sono significativi esempi tanto il "palazzo Modello" che quello del Municipio: le cui facciate (affiancandosi a quelle degli edifici neoclassici già esistenti) inquadrano come magici scenari la piazza, imprimendole un carattere inconfondibile, e per ciò stesso acquistando un singolare valore urbanistico. Questo, anche se la sistemazione degli interni rimane di gran lunga inferiore agli effetti ricercati nell'esterno.
Fonti e Bibl.: Trieste, Archivio dell'ufficio tecnico del Comune: pt. 28/42, pt. 28/43, pt. 30, pt. 4053; G. Righetti, Cenni storici biografici e critici degli artisti e ingegneri di Trieste, Trieste 1865, pp. 132 s.; Il Progresso, 18 sett. 1873; L'Indipendente, 21 ag. 1877; A. Tribel, Una passeggiata storica per Trieste, I, Trieste 1884, pp. 360 ss.; E. Generini, Trieste antica e moderna, Trieste 1884, pp. 408, 410; L. Lorenzutti, Granellini di sabbia, Trieste 1907, p. 36; A. Tamaro, Storia di Trieste, Roma 1924, p. 582; D. De Tuomi, L'antica piazza di Trieste ed i recenti scavi, in L'Illustrazione italiana, 13 giugno 1926, pp. 612 ss.; M. Walcher Casotti, G. B. e la sistemazione urbanistica di Piazza dell'Ubità a Trieste, in Quaderni dell'Ist. di st. dell'architettura, Roma 1965, pp. 59-66; C. L. V. Meeks, Italian architecture: 1750-1914, New Haven 1966, p. 324; F. Firmiani, Vicende edilizie del Municipio di Trieste. Comunicazione al XVII Congresso internazionale di Storia dell'Architettura (Friuli-Venezia Giulia), Trieste 25 sett. 1971 (in corso di pubblicazione).