BOSCHETTO, Giuseppe
Nacque a Napoli nel 1841 da una famiglia di commercianti che secondò le sue aspirazioni pittoriche e ottenne che egli fosse ammesso, giovinetto, nello studio di G. Mancinelli; seguì gli studi artistici sotto la guida di D. Morelli, del quale divenne allievo prediletto insieme con C. Miola e E. Tofano.
L'influenza del maestro, visibile nell'impostazione del suo disegno, si tempera nel B. in una scioltezza cromatica alla Meissonier e alla Fortuny. La sua pittura ci offre una documentazione del costume che è resa piacevole e illustrativa da una pennellata vivace. Il pittore mirava infatti a rendere attuale e credibile l'episodio storico presentandolo in una ricostruzione non arbitraria: L'infanzia del Petrarca, del 1863, esposto alla Promotrice di Napoli (attualmente disperso); Il cicisbeo, attualmente in sottoconsegna dal palazzo reale al palazzo della Questura di Napoli (dove figura come Conte Lara); Galileo Galilei dinnanzi al Sant'Uffizio, del 1865, esposto pure alla Promotrice di Napoli (attualmente disperso); Lucrezia Borgia che regge il papato, del 1866, al Museo di Capodimonte di Napoli (bozzetto a olio alla Galleria d'arte moderna di Milano). Clienti che visitano il patrono, del 1867, esportato in Inghilterra, appartiene a quel tipo di pittura di genere che fu pure da lui coltivato e si espresse nei Maldicenti del 1868, conservato a Napoli nel palazzo della Provincia; nel Sortilegio, esposto alla Promotrice di Napoli del 1874 (G. Fortunato, in Nuova ill. univ., I [1874], p. 130); nella Maga, esposto nel 1877 presso la stessa Promotrice (Ill. ital., 25 maggio 1877, p. 178) e nella Riva di Santa Lucia (costumi popolari) presentato all'Esposizione nazionale di Torino del 1880.
La casa Goupil di Parigi, interessatasi alla sua pittura, acquistò a più riprese varie opere del B., tra cui Un matrimonio per danaro, del 1875. Ma il grosso della sua attività riguarda sempre il filone storico che prosegue con Eleonora Pimentel condotta al patibolo, del 1868 (Napoli, palazzo della Provincia, in consegna dal Museo di Capodimonte); con la Lista dei proscritti di Silla (esposto all'Esposizione nazionale di Milano del 1871 e nel 1883 a quella Universale sempre a Milano, oltre che a Parigi e a Vienna), opera dotata di un carattere più descrittivo e di un maggiore realismo per l'analogia dell'episodio con la cronaca storica del tempo (p. Levi). All'Esposizione di Roma del 1883 il B. presentò Socrate che beve la cicuta (che non fu acquistato, contrariamente a quanto affermano alcuni contemporanei, dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma). Alla Promotrice di Napoli espose nel 1887 Agrippina che spia il Senato, già presentato, sempre a Napoli, all'Esposizione artistica del 1877 (Ill. ital., 6 maggio 1877, p. 282). Ma la serie dei suoi quadri storici continua in altri numerosi esemplari dispersi in collezioni private, come il Pro Patria Omnia, che apparteneva alla Banca Commerciale, o si evolve in sintesi impressionistiche di costumi, come nel Ballo a corte della collezione Ricci Oddi di Piacenza (Campana; Arisi) e in Figure settecentesche della raccolta del duca di San Donato (G. Miranda-E. Cecchi, La raccolta..., Milano 1930, tav. CX).
Il B. interruppe una così copiosa attività pittorica per dirigere, alla morte del fratello, un'industria nella quale era investita la dote delle sorelle nubili. Non ebbe fortuna e perdette ogni cosa, indebitandosi per giunta. Cercò allora di tornare alla pittura, ma trovò porte chiuse all'Accademia di Belle Arti che gli negò la cattedra e neanche riuscì a ottenere l'incarico alle scuole serali dell'Accademia stessa perché la prova grafica di un disegno da statua non fu giudicata sufficiente. L'amarezza del rifiuto gli ispirò la sua ultima opera: Diviserunt vestimenta mea.
Morì indigente a Napoli nel 1918.
Fonti eBibl.: Oltre ai cataloghi delle mostre e dei musei citati nel testo si veda: A. Rondani, Scritti d'arte, Parma 1874, pp. 76, 315-321; P. Levi, Il secondo Rinascimento, Roma 1883-84, pp. 108, 211, 218-221; Catal. biogr. della Mostra della pittura napoletana dell'800, Napoli 1922, pp. 50-52; E. Campana, Tre secoli di pittura napoletana..., in La cultura moderna, XLVII (1938), p. 204; [A. Schettini], Prima Mostra della Raccolta Casella (Gall. dell'Esame), Milano 1941, p. 12; L. Bénédite, La pittura italiana, Milano 1942, I, p. 225; M. Milone, G. B. pittore degli incompresi, in Il Domani d'Italia, 23 marzo 1947; C. Siviero, Pittori dell'800: G. B., in Roma (Napoli), 10 nov. 1949; Id., Gli artisti napoletani dell'800, in La libertà, 12 sett. 1950; M. Biancale, Arte Italiana 800-900, Roma 1961, p. 107; F. Arisi, Galleria …Ricci-Oddi di Piacenza, Bergamo 1968, pp. 92 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 391 (con ulter. bibl.); A. M. Comanducci, Diz. ... dei pittori ... moderni e contemporanei, Milano 1962, p. 239.