BORGATTI, Giuseppe
Nato a Cento (Ferrara) il 17 marzo 1871, di condizione umilissima, per l'interessamento del marchese A. Plattis divenne allievo di A. Busi al liceo musicale di Bologna. Compiuta la sua educazione musicale - cui contribuì anche la pianista Elena Cuccoli, in seguito sua moglie -, il B. esordì nel settembre 1892 a Castelfranco Veneto con l'opera Faust di Ch. Gounod, riportando solo un successo vocale, avendo la sua imperizia scenica suscitato ilarità.
Dopo alcuni anni di varia fortuna sui teatri di Venezia, Cotignola di Romagna, Imola, Novara, Torino, Firenze e soprattutto al Teatro Dal Verme di Milano, dove per la prima volta interpretò il Lohengrin di R. Wagner, il B. colse le sue prime autentiche affermazioni nel 1895 al Teatro Real di Madrid, con la stessa opera wagneriana e con la Gioconda di A. Ponchielli, e a Pietroburgo. Il 28 marzo 1896 tenne a battesimo al Teatro alla Scala di Milano l'Andrea Chénier di U. Giordano, in sostituzione del tenore A. Garulli, ottenendo un vero trionfo. Da Milano passò, quindi, a Genova, a Roma e a Napoli, affrontando con impeto vocale e con affinate qualità di attore opere entrate di recente in repertorio, quali Tosca di G. Puccini, Iris di P. Mascagni e Siberia di U. Giordano; infine, nel 1897, fu al Cairo, dove interpretò I Pagliacci di R. Leoncavallo, Carmen diG. Bizet e Proserpina di C. Saint-Saëns, diretta dall'autore, e nel 1898 a Buenos Aires, dove ottenne un grandissimo successo con il Mefistofele di A. Boito anche "per il suggestivo, sapiente uso della mezza-voce" (cfr. Encicl. delloSpett.). Ma onori e fortuna dovevano fruttare al B. soprattutto, le opere di R. Wagner, nelle quali, evocando i leggendari entusiasmi suscitati, vivente l'autore, dal tedesco Ludwig Schnorr von Carolsfeld, detenne un indiscusso primato, invano contesogli da un rivale valentissimo, il toscano Amedeo Bassi. Tra il 1897 e l'improvviso ritiro dalle scene nel 1915 (per sopravvenuta cecità) egli interpretò, infatti, superbamente, non solo in patria, ma anche in Europa e in America, Lohengrin e I maestri cantori (Buenos Aires, Teatro Colón, 1897), Siegfried (Milano, Teatro alla Scala, 29 dic. 1899), Tannhäuser (Buenos Aires, Teatro Colón, 1901), Tristano e Isotta (Milano, Teatro alla Scala, 29 dic. 1901), L'oro del Reno (ibid., prima esecuzione italiana, 10 dic. 1903), Il crepuscolo degliDei (Bologna, Teatro Comunale, 1909)e infine Parsifal (ibid., prima esecuzione integrale, 1º genn. 1914), spesso sotto la direzione di maestri insigni, quali G. Martucci e A. Toscanini, che lo stimò e lo ebbe amico. Nel 1904 fu chiamato a Berlino per cantare al festival wagneriano e ricevette riconoscimenti assai lusinghieri. Cosima Wagner, che ebbe occasione di ascoltarlo a Bayreuth, lo tenne carissimo; Toscanini, con un'enfasi non frequente in lui, arrivò a definirlo, riferendosi all'arte wagneriana, il "San Paolo, e il suo apostolo", spettando al B. veramente il merito della diffusione di essa, specialmente in Italia. Il B. va ricordato anche come primo interprete della Salomé di R. Strauss (Torino, Teatro Regio, 1906), e di La Semirama di O. Respighi (Bologna, Teatro Comunale, 1910). Sino agli ultimi anni di vita il B. tenne a Bologna una rinomata e frequentata scuola di canto.
Il B. morì a Reno di Leggiuno (Varese) il 18 ottobre del 1950.
Sua figlia Renata (nata a Bologna il 2 marzo 1894 e morta a Roma il 10 marzo 1964) fu eccellente pianista. Dopo aver studiato a Bologna, a Monaco di Baviera e in Svizzera, eseguì concerti in tutta l'Europa come solista e con le migliori orchestre, presentando, nel suo repertorio, l'intero ciclo delle opere per pianoforte di C. Debussy. In particolare, si specializzò nell'esecuzione integrale del Clavicembalo ben temperato di Bach, sul quale tenne un corso nel 1948 all'Accademia musicale chigiana di Siena e cinque conferenze-concerti nel 1959 a villa Maraini di Roma. Nel 1963, in qualità di senatrice del Consiglio direttivo del Centro internazionale di studi musicali, tenne un corso di perfezionamento pianistico a Taormina.
Bibl.: R. Bianchi, Ricordo di G. B. Il tenore di Wagner, in Radiocorriere, XXVII (1950), 45, p. 4;E. Gara, Fu ilSan Paolo dei wagneriani, in La Scala. Rivista dell'Opera, 15 nov. 1950, pp. 32-35;A. Della Corte, L'interpretazione musicale e gli interpreti, Torino 1951, pp. 569 s.; G. Lauri-Volpi, Voci parallele, Milano 1960, pp. 144 s.; C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, I, pp. 222 s.; Suppl., p. 114; Encicl. dello Spett., II, coll.832-834; Enc. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 296; Le grandi voci. Diz. critico-biografico dei cantanti, a cura di R. Celletti, Roma 1964, coll. 87 s. Per Renata, v. Il Messaggero, 11 marzo 1964;C. A., R.B., in Il mondo della musica, II (1964), 2, pp. 65 s.