BONAVOLONTÀ, Giuseppe
Nato a Marigliano (Napoli) il 29 genn. 1886, si diplomò giovanissimo in corno al conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli. Entrò presto nella banda municipale di Roma diretta da A. Vessella; prese parte ai Concerti sinfonici popolari promossi dall'Accademia di S. Cecilia e dal Comune di Roma, che si svolsero sotto la direzione del Vessella stesso nei teatri Argentina, Adriano e Costanzi dal 23 nov. 1905 al 26 maggio 1907. Nel 1912 il B. divenne primo corno dell'orchestra del Teatro Costanzi di Roma e dopo il trasferimento di Marsilio Ceccarelli da Roma al conservatorio di Milano, a seguito di concorso fu nominato dal 16 genn. 1925 titolare della cattedra di corno presso il conservatorio di S. Cecilia. Continuò la sua attività didattica fino al 1º ott. 1956.
Morì a Roma il 18 luglio 1957.
Il B. raggiunse notorietà come compositore di musica leggera italiana e fu uno dei più fecondi autori del periodo d'oro della canzone napoletana. La sua prima composizione O luna 'lu (versi di A. Gemise), pubblicata dalla casa editrice La Canzonetta, risale al 1910 e da allora scrisse più di un centinaio di canzoni, tra cui famose furono Lui e lei,Fiocco di neve,Salotto blu, composte per la soubrette Anna Fougez. Si ricordano ancora Arrivederci Mimì del 1932, musicata per Vittorio De Sica, allora "chansonnier", e Borgo antico per Claudio Villa. Nel 1954 il B. con 'E stelle 'eNapule (versi di M. Galdieri) vinse il primo premio al festival di Piedigrotta. Nel 1932 aveva collaborato con Lucio D'Ambra, musicando due suoi lavori drammatici, Il cavallino rosso e la Dama verde, che furono rappresentati al Salone Margherita a Roma da "La Baracca e i Burattini", una specie di circolo del teatro fondato dal D'Ambra stesso per la rappresentazione di commedie di autori italiani. Nel 1938 con Giuseppe Romualdi creò la fiaba musicale Cappuccetto rosso, realizzata scenicamente al collegio S. Giuseppe di Piazza di Spagna.
Il figlio Mario, in arte Mario Riva (Roma 26 genn. 1913-Verona 1º ott. 1960), è stato attore di rivista e di cinema e fra i più noti presentatori radiofonici e televisivi.
Fonti e Bibl.: Oltre a notizie gentilmente fornite dalla famiglia, v.: R. Accademia di S. Cecilia: Annuario dal 1º luglio 1925 al 30 giugno 1926, pp. 38, 192, 196; A. Vessella, I concerti popolaridell'Orchestra municipale di Roma(novembre 1905marzo 1907), Roma 1907, p. 8; P. Viv[arelli], L'improvvisa morte di G. B., in Il Tempo, 20 luglio 1957; La morte di G. B., in Santa Cecilia, VI (agosto 1957), p. 54.