BONAVIRI, Giuseppe
Scrittore, nato a Mineo (Catania) l'11 luglio 1924. Laureato in medicina e specializzato in cardiologia, dal 1956 ha esercitato la professione a Frosinone. Fu scoperto da E. Vittorini che gli pubblicò nei "Gettoni" Il sarto della stradalunga (1954), romanzo che, ambientato nel paese natale e con protagonista il padre dello scrittore, ancora parzialmente si lega a una rappresentazione del mondo siciliano in chiave neorealista; ma nel tessuto dell'opera già penetra quell'elemento fantastico che caratterizza la produzione successiva, nella quale, attraverso una varietà di toni stilistici che vanno dal ghirigoro barocco all'impiego apparentemente fedele di una terminologia scientifica, B. persegue una dimensione immaginaria, in cui il dato reale e autobiografico appare trasfigurato in un'atmosfera mitica e surreale (La contrada degli ulivi, 1958; Il fiume di pietra, 1964; La divina foresta, 1969, premio Villa San Giovanni; Notti sull'altura, 1971; Le armi d'oro e L'isola amorosa, 1973; La Beffaria, 1975; Martedina, 1976; L'enorme tempo, 1976; Il treno blu, 1978; Novelle saracene, 1980; L'incominciamento, 1983; È un rosseggiar di peschi e di albicocchi, 1986; Il dormiveglia, 1988; Ghigò, 1990). Alla prosa si accompagna la produzione in versi, improntata alla stessa cifra simbolica e lirico-onirica (Il dire celeste, 1976; 2ª ed. accresciuta, 1979; Dolcissimo, 1978, in cui poesia e prosa si alternano; O corpo sospiroso, 1982; Quark, 1982; L'asprura, 1986; Il re bambino, 1990). B. è anche autore di una commedia, Follia (1976).
Bibl.: G. Savarese, G. Bonaviri, in I Contemporanei, vi, Milano 1974, pp. 1661-81; G. Bonaviri, Autoritratto, in Approdo letterario, 77-78 (1977), pp. 2-5; R. Di Biasio, Bonaviri, Firenze 1978; A. Russi, G. Bonaviri, in Letteratura italiana contemporanea, iii, Roma 1982, pp. 473-83; AA.VV., Tabella di marcia. Atti del convegno nazionale dedicato a G. Bonaviri, Mineo-Catania-Messina 22-23-24 nov. 1981, Messina 1983.